Prima o poi doveva succedere

Stavo per battere un record! Un anno senza multe. E invece oggi è finita la pacchia: sono un sovversivo, come tutti quelli che non portano sulla faccia il segno della sottomissione o, peggio, tengono aperto il bar o il ristorante, rifiutandosi di fallire. A costoro, veri nemici dello Stato, che non stanno alle regole e tengono aperto il locale anche dopo l’orario previsto dai capi della dittatura, vanno multe dell’ordine dei 5.000 o 6.000 euro. A me ne è toccata una di 680. La mia colpa? Essermi rifiutato di indossare lo straccetto da bocca, compreso quello che il gentile funzionario in divisa mi porgeva delicatamente. Quale affronto! Il premuroso gendarme mi porgeva il dispositivo di protezione e io, villico ingrato, lo rifiutavo sdegnosamente! Dopo mezzora di laboriosa scrittura, e dopo avergli detto che non firmavo le notifiche e che me le buttassero pure per terra, perché sia mai che io li contagi avvicinandomi troppo, mi sono allontanato per mettere il pane alle cornacchie e ho sciolto i cani, che fino a quel momento erano stati legati. “Tenga legati i cani – mi grida il carabiniere – oppure faccia ricorso in municipio affinché si cambi il regolamento comunale”. Troppa grazia, San Gennaro! Non farò nemmeno ricorso al prefetto per l’ingiusta multa, figuriamoci se vado a scrivere al sindaco perché cambi le sue regole antropocentriche. E poi, da anni noi proprietari di cani aspettiamo un’area comunale tutta per noi, senza mamme e bambini isterici. Aspetta e spera! Da oggi sono ufficialmente un trasgressore! Una strana ebbrezza mi turbina nell’anima.