Testo di Carlo Brevi
Penso al momento in cui occorrerà fare una scelta, quando l’alternativa sarà tra fare la cosa, ottenere il “pass”, oppure dover rinunciare definitivamente alla libertà di movimento, dover forse anche rinunciare alla possibilità di avere un lavoro. Uno scenario che due anni fa sarebbe apparso come frutto delle fantasie di un complottista slegato dalla realtà, ma che ormai si sta concretizzando. E mi chiedo cosa farò se un giorno dovrò scegliere, mettiamo, tra l’avere un “pass” oppure finire sotto un ponte. Una situazione al limite, si dirà, una esagerazione anche un po’ melodrammatica, eppure, per quanto mi riguarda, la questione mi pone interrogativi profondi. Sarò forte abbastanza da rinunciare a tutto quello che ho per rimanere fedele a me stesso, alla mia idea di giusto e sbagliato?"
Queste domande me le ponevo due mesi fa, quando gli eventi stavano assumendo una piega sempre più preoccupante. Un attimo di sbandamento, giustificato in parte dalla velocità con cui la deriva totalitaria a cui stiamo assistendo si stava concretizzando. Ma fu un attimo che durò poco. In tutta sincerità posso affermare che ora di dubbi non ne ho, perché ora so che allora come adesso, ancor di più adesso, la scelta era ed è scontata. Restare fedeli a se stessi, non cedere ad alcun ricatto è l'unica possibilità percorribile, e sia quel che sia. E confesso anche che nel vedere come la situazione stia ulteriormente precipitando in questi giorni, osservando la fretta del diavolo che ha invaso i governanti, apprendisti stregoni privi di anima, e i loro lacchè venduti per un pezzo di pane che amplificano il loro verbo attraverso i mezzi di comunicazione, tutto questo mi trasmette una ulteriore fermezza. Da appassionato di storia sono quasi affascinato nel poter osservare in presa diretta il modo in cui un sistema totalitario si fa strada, nello studiare i metodi usati dalla propaganda, nel vedere con quale nonchalance le idee più abbiette vengono diffuse e spacciate per "senso comune".
Tutti noi che studiando l'ascesa dei totalitarismi del '900 ci siamo chiesti "ma come è potuto succedere" e "cosa faceva la gente comune mentre le dittature si imponevano", ora abbiamo una risposta, una risposta che ci viene data semplicemente osservando i telegiornali, i notiziari, e soprattutto la gente intorno a noi. Ed è prezioso vedere le maschere che cadono, scoprire che abbiamo convissuto fianco a fianco, scherzato, con persone che ora non si farebbero problemi a chiuderci in casa oppure in centri di isolamento, buttando via la chiave, per il semplice motivo che mettiamo in dubbio la narrativa ufficiale. Per quanto mi riguarda non nutrirò nessun rancore, ma farò tesoro di questa grande lezione che questi tempi hanno voluto concedermi. E' chiaro che i piani di segregazione che vengono millantati in questi giorni siano irrealizzabili, si tratta di una serie di infimi ricatti, ma nondimeno stanno diffondendo eggregore pestilenziali che non potranno non avere implicazioni nefaste sulla società. Nessuna paura quindi, si potrà perdere tutto quello che saranno in grado di toglierci, ma se terremo con noi la coerenza con noi stessi, la nostra dignità, si potrà reggere a tutto.
Lucida e amara riflessione
RispondiEliminaL'autore (Santaruina) era un utente...tosto già una dozzina d'anni fa, su Luogo Comune di Mazzucco.
EliminaSantaruina! Come no...ammiravo molto il suo blog "tra terra e cielo"...commentavo appassionandomi alle sue riflessioni e ricordo dieci anni fa quando editò un post sul cambio di scenario planetario nel 2021...dieci anni sono volati
RispondiEliminaVivono tra noi persone straordinarie, forse provenienti da altri mondi.
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