venerdì 3 dicembre 2021

Chi muore giace, chi vive si dà pace


Vi ringrazio tutti, in ordine d’intervento: Sed Vaste, Mauro Bartoli, Daniele, Piero, Bobo, Zenzero, Palladio, Rod25, Paolo, Unknown, Dan, SDEI, Gianni Palma, Sergio, Ise, Sic transit gloria mundi e Renè. La tumulazione è avvenuta. Avevo la possibilità di consegnare il cadavere alla veterinaria, per avviarlo alla cremazione, ma ho preferito passare in ferramenta, comprare due tipi diversi di badile e un piccone e scavare una fossa presso il luogo dove, con la mia compagna e le due cagnette brachicefale, abbiamo spesso campeggiato. Le rive del Tagliamento, fiume sacro alla patria, nel senso malapartiano del termine. Lì Petunia, d’estate, si stendeva nell’acqua bassa, tra i cespugli, godendosi il fresco delle acque di risorgiva. L’unica preoccupazione, mia e della mia compagna, è che le volpi vadano a scavare la tomba percependo odore di cadavere (mi è già successo quando abitavo in Carnia). Spero che le volpi di pianura siano meno fameliche di quelle di montagna. Fra qualche giorno andrò a controllare se tutto è a posto. Ora mi rimane l’undicenne Pupetta e in prospettiva penso mestamente che tra non molto i tre attrezzi comprati oggi mi serviranno di nuovo. A meno che non me ne vada prima io. Il cuoricino e gli altri sassi li abbiamo sistemati insieme, io e la mia compagna, che ha voluto scrivere anche le iniziali del defunto: P sta per Petunia, D sta per Duria. A me non sarebbe venuto in mente. 

18 commenti:

  1. ... anche noi abbiamo un piccolo cimitero animale nella parte alta del giardino; due gatte e un cane riposano, con tanto di lapide e ciclamini, all'ombra di un castagno.
    saluti
    Piero

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    1. Mi hai fatto venire un'idea: potrei mettere un vaso di fiori sulla tomba. E se qualcuno dovesse "arrubarselo", come direbbe Vincenzo De Luca, pazienza!

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  2. Una foto che vale più di mille parole

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    1. Per tutto il tempo che è durata l'operazione di scavo, Pupetta se n'è stata in disparte, senza mostrare particolari emozioni.

      Ho dovuto io, più volte, mettere in guardia la mia compagna dal commettere errori di antropomorfizzazione.

      La vita della carlina, fino a questo momento, è ripresa secondo le sue normali abitudini.

      Con i bambini umani c'è l'increscioso compito di spiegar loro che il congiunto venuto a mancare non tornerà più.

      O forse i cani lo capiscono istintivamente e sono più saggi di quanto non si pensi.

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  3. Ho avuto parecchi animali e quindi parecchi decessi.
    Ho cercato sempre di evitare ai vivi di assistere alla morte dei loro compagni, forse pensando che loro ragionino come noi.
    Comunque sia, anche per loro vedere un compagno morto è un'esperienza non piacevole.
    Penso che loro vedano nei loro simili la morte in modo diverso.
    Tuttavia, una volta andai a prendere uno dei miei gatti, defunto, da una camera dove era in attesa di essere sepolto, e ne uscii fuori tenendolo in braccio;
    quando uno degli altri, uno dei vivi, mi vide, lo guardò con occhi vuoti e scorsi nel suo sguardo una sorta di consapevolezza della morte, o forse, della vita volata via.
    Devo dire che provai stupore: chissà cosa avrà pensato nel vedere il suo compagno di vita e di giochi, esanime.
    In un'altra occasione invece una delle mie gatte andò tranquillamente a passeggiare sopra di una appena spirata.
    Mah. Bisognerebbe chiederlo a loro.

    Zenzero

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    1. La questione infatti è controversa.

      Ho sentito dire che in famiglia, quando c'è un lutto, vanno a cercare i bambini affinché vedano per esempio il nonno morto.

      Immagino che tale comportamento abbia qualche benefica azione educativa.


      Ne abbiamo parlato, io e la mia compagna, durante lo scavo e ci sono venuti in mente i delfini e gli elefanti, che hanno sicuramente il senso della morte.

      Ma i cani?

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    2. @Gentili e attenti LETTORI,

      quello che scrive Roberto è VERO, infatti Io questa "dolorosa" ESPERIENZA l' ho provata, ed è stato il TRAPASSO ad un' altra DIMENSIONE, del mio "amato" nonno materno Giuseppe;

      ricordo che si è spento "serenamente" in FAMIGLIA, in una semplice casa colonica "rurale", in una giornata fredda e nebbiosa della "bassa Veneta, era un bravo e impegnato MEZZADRO agricolo, il mio primo MAESTRO di orticoltura;

      sinceramente NON so se questa "dolorosa" ESPERIENZA, mi ha TEMPRATO il CARATTERE so però, che mi ha lasciato un grande VUOTO esistenziale, ma anche una serie di "bei e profondi" RICORDI, che conservo caramente ed anche gelosamente;

      che riposi in PACE, se lo è MERITATO, GRAZIE nonno BEPI, che mi hai AIUTATO a CRESCERE !!!

      SDEI/Sergio

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  4. Io e Paola ci siamo relazionati 2 volte con Petunia quando siamo venuti a trovarvi. Sinceramente non so cosa aggiungere ai messaggi già pubblicati. Conosciamo anche noi il dolore che si prova e ti manifestiamo nuovamente io e Paola la nostra immensa vicinanza.

    Paolo Martinuz

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    1. Grazie Paolo.
      Anche se non ho risposto, ho letto tutti i 60 commenti che sono stati scritti su Facebook, riguardanti Petunia.
      E ne continuano ad arrivare, anche dall'estero. FB ormai è diventato un social dove sono ammessi solo argomenti innocui, come la zoofilia, mentre di vaccini non se ne può parlare.

      Io ho smesso di pubblicare perché venivo continuamente punito con la sospensione.

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  5. La cagnoletta di Roberto è morta troppo giovane, benché non molto in salute. Ciò aggiunge sgomento al dolore, annche se dovremmo accettare la dipartita dei nostri amici, per i quali, come per molti umani, la vita non è sempre una passeggiata.. Alla fine della loro esistenza sono stanchi, come i loro padroni, superstiti spesso a troppi lutti, a troppi lustri....

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    1. Due giorni fa, visitata dalla veterinaria, sono venuto a sapere che io e Petunia avevamo la stessa patologia: aritmia cardiaca.

      Entrambi eravamo costretti a tossire a causa dell'acqua nei polmoni (edema). Non mi era venuto in mente una cosa del genere, ma quando la dottoressa le ha prescritto un diuretico, ho capito.

      Ho fatto in tempo a darle due pastiglie, una al mattino e una alla sera. E durante la notte è morta.

      Lei, oltre all'acqua nei polmoni, ne aveva anche nei tessuti adiposi e infatti le mammelle le si erano gonfiate a dismisura.

      Non era per niente sana, nemmeno da giovane. Per quello è stata messa in regalo su internet, nonostante la sfruttassero come fattrice.

      Non era idonea, evidentemente.

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  6. Roberto, mi spiace, arrivo adesso.
    E’ un dolore che strazia il cuore, l’ho provato varie volte nella vita, sin dalla fanciullezza, quando i miei compagni e fratelli di vita ogni volta se ne andavano e rimaneva solo il silenzio della loro dipartita.
    Per un senso di profondo rispetto ognuno è sempre stato sepolto in mezzo alla Natura.
    Pur tuttavia rimane il ricordo dei bei momenti trascorsi assieme a quell’essere meraviglioso, quando tuffare il proprio sguardo nella luce dei suoi occhi generava gioia, la gioia della purezza, la gioia dell’innocenza.
    Ora ti rimane accanto Pupetta: come ti dissi una volta, abbi cura di darle un cibo meno industriale, quindi non solo crocchette.

    Apparente (ma necessaria) digressione.
    La gente non capisce (e se non lo comprende per la sua salute, figuriamoci per quella dei non umani che le vivono accanto) che c’è una profonda relazione/interazione fra alimento (anzi nutrimento) ed insorgenza di patologie.
    Ed il six-tema ha reso avvezzi gli umani a questa soluzione: si va dal medico o dal veterinario, i quali però non fanno miracoli (che avremo solo seguendo le leggi di Natura), ma si limitano a dispensare altri veleni (oltre a quelli prodotti nel corpo, vivendo in quelle condizioni).
    Ed i farmaci tosto o tardi esplicano i loro nefasti effetti.
    Già l’uomo è un degenerato (ormai lontano dalla Natura), che ingolla cibo cotto a volontà e non cura alcuna giusta consociazione fra i cibi, cadendo poi nello stato di malattia: vediamo almeno di far rimanere il più possibile sani i nostri amati compagni di vita con del cibo idoneo e sano.
    A’rmati di forza e di pazienza: il dolore con il tempo si affievolirà sempre di più.

    Last, but not least : finale assolutamente imprescindibile e fondamentale.
    Cerchiamo, comunque, di disciplinare le dipendenze affettive, per non essere trattenuti, tramite determinate frequenze ingannatrici, in questa “trappola multidimensionale” (come la definisce ottimamente Giovanni Ranella).
    Lavoro non facile, ma indispensabile.
    Restiamo interiormente vigili.
    “La prova non è evolutiva
    La prova è scollarsi dalla vischiosità della matrix”
    (G. Ranella)
    Wegan

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    1. Grazie Wegan.

      Hai ragione a dire che..."si limitano a dispensare altri veleni" e io aggiungo che sono veleni subdoli, poiché l'aspirina fa passare il mal di testa e il diuretico, almeno nel mio caso, fa passare la tosse cardiaca.

      Poi, finito l'effetto, tutto torna come prima e si ha la sensazione che quelle bianche pastigliette siano miracolose. E i medici nostri amici.

      Purtroppo, essi non lo sono, e lo stiamo vedendo chiaramente da due anni a questa parte. E per quanto riguarda il nostro stato di salute, tutto ciò che noi facciamo è un modo per ritardare il processo d'invecchiamento, una lotta persa in partenza contro la morte.

      La morte si sconta vivendo.

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  7. Io non soffritò più per un mio cane. Mi hanno attraversato la vita dandomi sempre disperazione. Dopo Laika che mi ha lasciato a 14 anni basta con i cani. Hanno una vita troppo breve. Le mie più sincere condoglianze a Roberto. Io al suo posto non prenderei più cani per dare compagnia a Pupetta.

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    1. Citazione:

      "Io al suo posto non prenderei più cani per dare compagnia a Pupetta"



      Infatti, l'idea che un altro cane possa sostituire Petunia mi sembra eretica.

      Adesso sono divorato dai sensi di colpa: se l'avessi fatta dormire in casa, anziché nella stalla, forse a quest'ora era ancora viva.

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  8. Ma dove fa dormire i suoi cani? Nella stalla? Da lei proprio non me l'aspetavo. Billo e Laika hanno sempre dormito sul mio letto (doppia piazza)

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    1. Ho passato gli ultimi due anni e mezzo a pulire le deiezioni della defunta Petunia dal soggiorno dell'appartamento. Negli ultimi tempi, tale cattiva abitudine era stata adottata anche dalla piccola Pupetta, tuttora vivente.

      Indi per cui, per questo motivo, ma anche perché le case di campagna mi sono sempre state congeniali, ho trovato un casolare, pagandolo profumatamente, con l'intenzione di far dormire entrambe le cagnette in casa, ma con la possibilità di uscire in cortile per i bisogni corporali.

      Ho sistemato una gattaiola su misura della defunta Petunia. La piccola Pupetta ha imparato subito ad usarla, mentre per la grande non c'è stato verso.

      Siccome non potevo riprendere a pulire le sue deiezioni dal pavimento di casa, mi sono visto costretto a farla dormire in stalla, dandole ogni sera una borsa dell'acqua calda.

      Non sapevo che Petunia fosse cardiopatica e la veterinaria mi aveva dato speranza che il suo edema si potesse risolvere con i diuretici

      Le cose sono andate diversamente.

      Petunia mi ha fatto questo brutto scherzo.

      E io ora sto passando giorni di cupa disperazione.

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    2. Addendum.

      I cani molossoidi brachicefali non sanno salire sui letti.

      Per lo meno le mie due, sovrappeso.

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