Non tutte le ciambelle riescono col buco e non tutte le riprese con la fototrappola riescono a catturare le immagini che ci si era prefissati. Anche in questo caso, come in ogni cosa del resto, si va avanti per tentativi ed errori. Dalla mancata visita di lepri, caprioli e volpe, che pure, i primi due, abbondano, ho imparato che l’alveo asciutto del Tagliamento tra Biauzzo e Camino si presta per riprendere i corvidi, che sono eclettici e onnivori, se si usa del pane come esca, mentre gli animaletti investiti dalle auto vanno bene per riprendere i carnivori, in primis la volpe, ma tutto attorno deve esserci la boscaglia, così che essa si senta protetta. Fino a questo momento, la volpe, forse la stessa, si è fatta viva con un gatto e una nutria morti usati come esca, ma nell’area golenale boschiva, non sul greto sassoso del Tagliamento. La faina e un ratto si sono avvicinati a una lepre morta, ma sulle rive del fiume Stella, che passa vicino a casa mia, peraltro senza approfittare della carne, forse un po’ troppo frollata, a disposizione. Segno che anche gli animali, per istinto, stanno attenti alle malattie e alla salubrità del cibo. Mi hanno consigliato di usare delle mele, se voglio riprendere lepri e caprioli, ma il problema è quale sia il posto migliore, più tranquillo e meno frequentato dagli esseri umani, i quali, oltre a tenere lontano gli animali, potrebbero sempre rubare la fototrappola, evento da scongiurare nel modo più assoluto. Se avete consigli da darmi, ben vengano!
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RispondiEliminaNon posso, sono fidanzato!
EliminaComunque, sto imparando molte cose sull'etologia delle specie animali della zona.
Per esempio, gli spazi aperti sono ostici per animali come le volpi, che preferiscono muoversi nella boscaglia, quasi come se si sentissero più al sicuro.
Viceversa, per i grossi uccelli, cormorani, aironi, corvidi, la boscaglia è interdetta e si muovono più a loro agio nel letto asciutto del fiume.