mercoledì 31 agosto 2022

A spasso per la città


Fonte: Allegra Mente

Ogni mattina a Francoforte in Germania la cavalla Jenny cammina da sola in giro per le strade della città. Le persone la conoscono da 14 anni oggi il suo padrone ha 79 anni e non può più cavalcarla Le piace incontrare volti conosciuti...lungo il cammino si ferma e riceve dolci... carezze e attenzioni da loro... La gente del posto la tratta come una celebrità. Porta una targa con un'iscrizione che dice:

"Mi chiamo Jenny Non sono scappata... sono solo di passaggio e i miei padroni lo sanno... Grazie. "

La Polizia Locale ne è a conoscenza e non c'è mai stato un incidente in 14 anni e il veterinario del paese controlla periodicamente il cavallo per tenerlo in salute. Un animale felice che vive in un paese normale dove gli animali hanno voce in capitolo.

Un'alluvione per vendetta


Testo di Massimiliano De Cesco

Mille morti in Pakistan. Per ora. Come una guerra. Peggio di una guerra. Metà del paese sotto l'acqua. Le risaie sommerse e con loro la fonte primaria di sostentamento. Il Pakistan si è astenuto all'ONU sulla Risoluzione contro la Russia. Forse è per questo che il mondo sedicente civile non ne parla. A parte le fredde agenzie. Forse è per questo che i primi aiuti sono partiti solo dalla Turchia e dagli Emirati Arabi. Sinceramente? Facciamo schifo.

Ovviamente sono contrario!

Fonte: Insetti da tutto il mondo

Colleziona gli Insetti, Aracnidi e Invertebrati più spettacolari del pianeta. Scopri tutti i loro segreti con un’esclusiva Opera editoriale di grande valore scientifico ed educativo.

martedì 30 agosto 2022

In metafisica sono bravissimo!


Testo di Taras Mithrandir

Metafisica.

La metafisica è lo studio filosofico dell'essere e del sapere. Se hai mai contemplato la tua esistenza nell'universo, ti sei dilettato anche tu in questo particolare tipo di scienza. La parola deriva dal greco "metá tà physiká"; in riferimento agli scritti di Aristotele riguardanti le scienze naturali, significava "dopo le cose della natura", poiché tali libri erano successivi rispetto a quelli in cui il filosofo esponeva le proprie teorie sulla fisica. Questo campo di indagine è stato successivamente definito come "la scienza delle cose che trascendono ciò che è fisico e naturale", come l'esistenza di Dio o l'origine della conoscenza umana. La metafisica, pertanto, per esplorare tali questioni e rispondere a simili domande, si basa del tutto sulla logica filosofica piuttosto che sugli esperimenti scientifici.

P.S.

I migliori filosofi della metafisica sono i bambini perché non sono stati ancora condizionati dalla realtà.

Non siamo mai stati sulla luna!


La cosa positiva è che non mettono scimmie (o cani, come facevano i russi), ma manichini.

Animali e animalisti non vanno mai in vacanza!


Testo di Maria Perticone

Oggi, grazie al mio intervento e a quello di un altro ragazzo, vegano e animalista anche lui, un tizio che con la sua rete di merda è solito fare strage di pesci nella parte libera della spiaggia, ha sicuramente avuto una bella lezione. Infatti, visto che il tizio continuava imperterrito, nonostante gli avessimo fatto presente che, al di là dell'aspetto etico, stava facendo qualcosa di illegale, alla fine abbiamo chiamato la guardia costiera che, dopo tre segnalazioni è obbligata ad intervenire. E così è stato. Adesso non so come sia andata a finire la cosa (credo male per lui visto che per questo tipo di reato le multe sono salatissime). Certo è che il tizio non dimenticherà questa giornata. In genere, difronte a qualsiasi tipo di ingiustizia difficilmente riesco a stare zitta e a girarmi dall'altra parte, figuriamoci poi quando sono coinvolti gli animali. A volte vorrei essere diversa perché la vita sarebbe sicuramente più facile, ma poi alla fine sono orgogliosa di essere come sono.

lunedì 29 agosto 2022

Il genocidio dei custodi dell'Amazzonia


Testo di Antonio Rossi

Con l'ultimo superstite, muore il popolo senza nome dell'Amazzonia. Riserva Tanaru, 8mila ettari a cavallo dei municipi amazzonici di Chupinguaia, Corumbiara, Parecis e Pimenteiras do Oeste, nella Rondônia brasiliana. Il resto della sua comunità è stata sterminata dai grandi proprietari e dai trafficanti di legname negli anni Settanta e Ottanta. Rimasto solo, aveva rifiutato il contatto con il resto della società di cui aveva conosciuto solo il volto più brutale. Per paura di essere ucciso, si nascondeva in fossati da lui stesso aperti sul terreno. Per questo, quando i ricercatori della Fundacão nacional do indio (Funai), Altair Agayer e Marcelo dos Santos nel dicembre 1996, lo soprannominano "O Indio do buraco", l'indigeno che scava le buche. Il suo corpo è stato trovato mercoledì, anche se la notizia è stata confermata ieri. L'uomo era sdraiato sulla stuoia, con indosso gli ornamenti tradizionali. L'istituto di medicina legale sta esaminando il cadavere prima della sepoltura per scoprire la causa del decesso. L'Indio do buraco non era solo l'emblema dei nativi in isolamento volontario. Era soprattutto un simbolo di resistenza. Il suo caso fu cruciale per costruire la politica nei confronti degli "incontattati". A questi ultimi, lo Stato garantisce il diritto a restare isolati se lo vogliono e assegna loro una terra sufficientemente ampia affinché possano vivere protetti. Dopo che venne scoperta la presenza dell'Indio do buraco, la Funai creò la riserva Tanaru proprio per proteggerlo. Ora si teme che anche questo pezzo di foresta, ancora intatta, muoia con lui. Del resto, come ha dimostrato un recente studio delle Nazioni Unite, i nativi sono i più efficaci custodi dell'Amazzonia.

Lasciate fare le cose a chi è del mestiere!


Testo di Marco Lizzi

C'è un che di distopico o distorto in comune di Fagagna, provincia di Udine. Si parla della moria di animali ospitati all'Oasi dei Quadris da quando, per questioni tecnico-giuridiche, l'amministrazione comunale (ovviamente pi-democratica!) ha spodestato l'Associazione Amici dell'Oasi dalla gestione volontaristica. Da circa un mese, come descritto sotto, le quotidiane attività in loco sono garantite da personale comunale. Si accerterà la Verità? Cosa si nasconde dietro motivazioni scarne e superficiali espresse dagli amministratori pubblici? Si dimentica che l'Oasi nella sua lunga vita ha visto la presenza di visitatori di gran lunga maggiore rispetto, ad esempio, il famigerato museo della civiltà contadina “Cjase Cocèl”, che si approvvigiona di continui finanziamenti pubblici per esercitare le solite a volte banali feste di paese e ricorrenze con un pubblico identificabile negli stessi accaparratori di fondi, per mantenere in vita un museo che organizza tre/quattro eventi l'anno. Nessun antagonismo, ma è palese l'abisso di trattamento fra le due associazioni: una con amore accoglie animali e apre alla conoscenza a moltissima gente; l'altra opera similmente come un'amministrazione comunale parallela, assai efficace nell'ottenere denaro pubblico.


domenica 28 agosto 2022

Due culture e due mondi inconciliabili


Che gli esseri umani abbiano cominciato ad interessarsi degli altri animali utilizzando macchine fotografiche e cineprese, anziché trappole e fucili, è un fenomeno antropologico recente, dovuto all’aumentato benessere e che – forse – rappresenta un avanzamento di grado di quella che si suole abitualmente chiamare civiltà. La grande maggioranza degli animalisti è convinta di questo: che ci sia una crescita morale in atto, lenta ma inevitabile, che Leopardi aveva chiamato “le magnifiche sorti e progressive”, ma questo può essere solo un pio desiderio in persone sensibili, quali appunto sono gli animalisti, che si rifiutano di credere nella malvagità intrinseca dell’uomo e che vogliono sperare in una sua lenta evoluzione spirituale. Per gli animalisti, cioè per coloro che soffrono delle ingiustizie patite dal resto della Creazione, è fondamentale credere che un giorno tutta la cattiveria degli uomini finirà, sia verso le bestie che verso i...cristiani, per usare termini obsoleti ma comprensibili. Per quanto mi riguarda, a dispetto della mia decennale esperienza sui temi dell’animalismo, mi sembra di aver assunto posizioni scettiche, ovvero di non credere nell’evoluzione morale dell’umanità, trattandosi di un mero mito. Ma, anche nel mio caso, come in quello della gran parte degli animalisti, la parola chiave è: “credere”. Alla fine, è tutta questione di fede. Analizziamo i fatti. Di mostre venatorie come quella pubblicizzata dal manifesto con i cardellini che litigano, ce n’è tantissime e ne nascono sempre di nuove. 


sabato 27 agosto 2022

Siamo uomini o mosche soldato?


Fra vespe assassine, formiche legionarie, brachini bombardieri e, ora, mosche soldato, dobbiamo ringraziare gli Elohim di averci creati con una statura media di un metro e settantacinque e un peso medio di settanta chili, altrimenti, se fossimo stati alti mezzo pollice saremmo stati alla mercé della prima mantide religiosa di passaggio. E’ vero che i religiosi ci hanno sfruttato e, in alcuni casi, anche massacrato a volontà, ma almeno dalle terribili fauci degli artropodi siamo salvi, a parte il fastidio di certuni insetti molesti e le malattie portate da altri esapodi, soprattutto ditteri. Di un’altra cosa dovremmo essere grati ai nostri creatori/manipolatori: che i tirannosauri si siano estinti, sennò era una strage del povero, indifeso Homo sapiens. Ma torniamo alla nostra mosca soldato, la quale, a dispetto del nome, è inoffensiva e, benché appartenga al famigerato ordine dei ditteri, non ci reca alcun danno. Anzi! Viene usata, quando è nelle sue sei fasi di larva, come agente per la dissoluzione delle sostanze di compostaggio, dei liquami degli allevamenti intensivi e di tutte le altre quantità di deiezioni che altrimenti puzzerebbero e non sapremmo come smaltire. Negli USA stanno studiando il modo di sfruttare questa piccola mosca (non supere i due cm di lunghezza) per scopi di sostenibilità ambientale.


venerdì 26 agosto 2022

Crisopa nell'ambra


Ancora per qualche giorno, anche voi come me dormirete di notte con le finestre spalancate e, nel mio caso, soffrendo d’insonnia, con la lampada accesa sul comodino, per poter leggere l’enciclopedia degli animali. Ciò significa che, se non siete abbastanza svelti a spegnere la luce, degli insetti vi verranno a cercare, qualsiasi tipo di insetti. Ricordo quando, un paio di settimane fa, mi ritrovai niente meno che un nero cerambice sul letto, ovviamente dalla parte della lampada. Non potei mettere mano alla macchina fotografica perché ero alle prese con la cagnetta ammalata, a causa di un’infezione batterica di cui soffre spesso. Le stavo sistemando il ventilatore. Quando sono tornato, il cerambice non c’era più. 


Il biocentrismo spiegato bene


Fonte: La Botanica

Concerti in spiaggia, in montagna. Grandi eventi di massa in luoghi naturali. Non sono una geologa, non sono una biologa. Non sono neanche una cantante. Ma su questa storia penso di avere il diritto di dire la mia opinione. E penso di avere il diritto di dirla perché quei luoghi sono anche miei. Come sono di tutti. Non solo di tutti gli uomini e le donne però. Ma di tutti tutti. Di tutti quelli che ci camminano dentro. Di tutti quelli che ci si siedono dentro. Di tutti quelli che ci fanno la tana. Di tutti quelli che ci fanno il nido. Di quelli che cacciano lì, di quelli che dormono lì. Di quelli che lì mettono al mondo dei figli. Di quelli che lì sono nati. Che hanno teso in quei suoli le radici. Che hanno aperto a quei panorami i loro fiori. Sì, perché quando diciamo tutti, dobbiamo smetterla di intendere tutti gli esseri umani. Dobbiamo cominciare a intendere tutti gli esseri.


giovedì 25 agosto 2022

Io cerco la serenità



Dedicato all'Anonimo thailandese (e anche agli altri Anonimi)

La diabolica globalizzazione


Testo di Piero Valerio

Una confettura di pere, coltivate in Argentina, confezionate in Tailandia e vendute negli Stati Uniti. Se non capite che la vera rivolta ecologica è una lotta seria e profonda alla follia della globalizzazione delle merci, non mi rompete le scatole con le auto elettriche e i piatti in cellulosa. Potete prendere in giro molti, ma non tutti. Volete essere veramente rivoluzionari? Comprate soltanto prodotti di prossimità e leggete bene le etichette di provenienza delle materie prime e di confezionamento delle merci. Favorire i prodotti locali non equivale né a nazionalismo né a fascismo né a protezionismo ma è soltanto sintomo di intelligenza e rispetto dell'ambiente.

Una cimicetta bella e brava


Se siete stati bambini curiosi e se avete avuto la fortuna di vivere un’infanzia contadina, com’è capitato a me, vi sarà sicuramente successo, spostando dei sassi o dei mattoni, di osservare piccoli insetti rossi e neri e, se avete avuto la fortuna di avere genitori o insegnanti di quelli buoni e giusti, vi avranno anche detto il nome di quei piccoli insettini rossi e neri. Un nome alquanto banale, ma che ve lo siete ricordati per tutta la vita: cimicetta rosso-nera. Il nome latino, se volete fare gli sboroni con gli amici e se avete buona memoria, è Pyrrhocoris apterus, dal che si deduce che sono senz’ali, quindi insetti camminatori. Normalmente, gli artropodi con colori vistosi, come api e vespe, di colore giallo e nero, oppure le zigene e le cimicette di colore rosso e nero, sono incommestibili, se non addirittura velenosi. E’ un sistema difensivo. E’ un messaggio per gli eventuali predatori: mi metto bene in evidenza, ma se osi mangiarmi sarai costretto a sputarmi. C’è sempre qualcuno però che deve sacrificarsi, infatti se il predatore è alle prime armi, come per esempio una giovane averla appena uscita dal nido, l’insetto tossico morirà, ma a beneficio della specie. Direi che in questo caso si possa parlare di...eroismo. Anche la cimicetta rosso-nera è un emittero eterottero, e anche in questo caso non si tratta di un esemplare adulto ma, a differenza delle più grosse cimici, non è dannosa per i raccolti. Fa la sua vita, al meglio, esattamente come noi. Grazie anche in questo caso a Francesco Spizzirri, che non solo ha ingrandito la foto, ma l’ha capovolta, o meglio, raddrizzata, come potete vedere da quella che avevo fatto io. Dite che alla cimicetta capovolta, com’era nella realtà, andasse il sangue alla testa?


L’importanza di chiamarsi Contesto


Questo è un caso da manuale dell’importanza del contesto. Se trovate questo emittero eterottero, conosciuto volgarmente come cimice verde (Nezara viridula) su una pianta di ibisco in fiore, com’è capitato a me, non dovete allarmarvi: sta solo facendo i fatti suoi, come voi fate i vostri. E quindi, lo si può fotografare a piacere, ricordando che non si tratta dell’insetto immaginale, che è completamente verde pisello, ma di una neanide un po’ cresciuta, cioè a un passo dall’assumere la livrea definitiva dell’adulto. Se viceversa lo trovate sulle piante dei vostri pomodori, nell’orto, allora sappiate che vi sta mandando in malora il raccolto, lui e i suoi famigliari, neanidi o immagini che siano. In tal caso, con un pennello, spazzolateli dentro un barattolo e chiudetelo velocemente prima che escano, se siete non violenti. Altrimenti, se siete violenti, schiacciateli sotto i piedi, anche se non c’è bisogno che ve lo dica io. Ognuno ha i suoi metodi per risolvere il problema degli insetti nocivi all’agricoltura. Pensate che c’è qualcuno che sparge veleno per uccidere le cimici, uccidendo anche le api, che nocive non sono, e poi alla fine mangiando quegli stessi ortaggi che lui stesso ha avvelenato. Meno male che lo chiamano Homo Sapiente! Ma questo è un altro discorso. I fiori dell’ibisco, che ho a sinistra del vialettto d’accesso alla tettoia, dove parcheggio l'auto, attiravano api bottinatrici, ma anche questo emittero di colore verde e un altro di colore rosso, di cui parlerò in un articolo a se stante. Un grazie all’instancabile maestro della fotografia Francesco Spizzirri, che come al solito ha valorizzato quella che altrimenti sarebbe stata una mia insignificante fotografia. Dunque, concludendo, se la cimice verde vi infesta l’orto, fate come se si trattasse di Troll che infestano un blog: allontanatela!

mercoledì 24 agosto 2022

Bonaccini cerca il voto dei cacciatori


Testo di Serena Veg Sartini

Presidente Stefano Bonaccini abbiamo letto la sua delibera di giunta Regionale (D.G.R.) Num. 1215 del 18/07/2022. Complimenti! Non sto a dirle che siamo in clima elettorale (lei sa come "vanno le cose" in questi momenti). Le dico che la delibera di cui sopra è una porcheria, e una vigliacchiata. Sparare a innocenti disarmati è, in sé, una vigliaccata. Legittimare l'uccisione delle volpi con i cuccioli lo è! Complimenti anche per aver affidato il censimento ai cacciatori! Non sono i cacciatori che sparano alle volpi? Sentiamo puzza di totale conflitto di interessi. Noi, tanti, tanti, ma tanti attivisti per i diritti animali siamo persone miti. Ma non fessi. E a volte possiamo anche esasperarci di fronte a reiterate ingiustizie, di fronte al crescendo di crudeltà. E portare masse di popolazione all'esasperazione, presidente Bonaccini, non è cosa buona e giusta. 

Otto miliardi di formichine!


Testo di Filippo Montanari

In molti commettono l'errore di pensare che i padroni universali stiano portando avanti l'agenda 2030 per avvantaggiarsene economicamente. Nulla di più sbagliato. Posseggono già corporation, gruppi finanziari, industria chimica e farmaceutica, industria bellica ed eserciti; Stati, governi, scuole e, soprattutto le banche centrali che possono emettere moneta FIAT a debito o al bisogno. Sono lo 0,001% della popolazione del pianeta e detengono già il 90% delle risorse globali residue. Per continuare ad esercitare il loro dominio non hanno bisogno di denaro o risorse. Per continuare ad esercitare il loro dominio hanno solo bisogno del consenso e del controllo di otto miliardi di persone, mantenendole produttive con un nuovo sistema sociale connesso ad un'intelligenza artificiale di cui possiedono il server.

Questo stanno facendo. 

martedì 23 agosto 2022

Il disobbediente spesso è anche intelligente


Testo di Anonimi

“La disobbedienza richiede un’intelligenza di ordine leggermente superiore. Qualsiasi idiota può essere obbediente, anzi solo gli idioti possono essere obbedienti. Non significa disobbedire solo per disobbedire... anche quello sarebbe pure idiota. La persona intelligente si chiederà prima o poi: perché? Perché devo fare questa cosa? Se i motivi sono irragionevoli e le conseguenze negative, non voglio essere coinvolto. Così si diventa responsabili di sé.”

"Non appena avrai scorto un’ingiustizia e l’avrai compresa – un’ingiustizia nella vita, una menzogna nella scienza, o una sofferenza imposta da altri – ribellati contro di essa! Lotta! Rendi la vita sempre più intensa!"

"Essere se stessi in un mondo che cerca continuamente di uniformarti è la più grande delle conquiste."

Api a cui dovrebbe essere ritirata la patente


Siete mai riusciti a fotografare un insetto in volo? A me è capitato. Per farlo ci vogliono due requisiti: una macchina fotografica con cui sparare foto a raffica e un amico come Francesco Spizzirri che ve le elabori con il photoshop. Non sono dovuto andare troppo lontano per trovare i miei soggetti, perché la pianta di ibisco sta fiorendo proprio in questi giorni nel mio cortile ed è frequentata da emitteri ed imenotteri, per il momento. Emitteri sono due specie di cimici tra cui la Nezara viridula, quella che mi ha fatto fuori un sacco di pomodori, e imenotteri sono una specie di bombo e l’Apis mellifera della foto. Francesco è riuscito a mettere in evidenza il polline di cui è cosparsa e, osservandola da profano, come pure osservando le altre sue consorelle, mi dava l’impressione che fosse ebbra, cioè si muoveva come mi muovo io dopo aver bevuto qualche birra di troppo. Ma forse era solo una mia impressione.


Galline spaventate, in attesa del macellaio


Testo di Giovanni Palma

Le élite mondialiste o oligarchie aristocratiche o illuminati o padroni o banchieri o ebrei o comunque li si voglia chiamare hanno sempre fatto quello che volevano dei popoli schiavi trattandoli un po' come si trattano le galline in cortile a cui quando si può si da un po' di granone in cambio delle uova e poi della loro carne. Le nostre vite sono come quelle dei polli in batteria a cui viene lasciata la libertà di ingrassare un po', beccare qualche vermetto fino al momento del taglio del collo. Tanti reset uno dietro l'altro. Ora si sta preparando un mega reset di quelli più rari che a loro volta resettano anche i reset precedenti allorquando le condizioni siano mature. E credo che ci siamo. Lo sfruttamento della natura è arrivato ad un punto che o si resetta da sola o viene resettata dai soliti noti. Insomma, ci sono troppe galline nel cortile; è il momento per qualche mattanza. Alla fin fine siamo anche fortunati. Rispetto a tanti che soffrono davvero e che in attesa inconsapevole del prossimo reset non hanno di che mangiare, di che vivere e magari sono sotto le bombe, etc. Insomma, è come quando si alza il vento all'improvviso e inizi a vedere lontano tanti fulmini e poi i tuoni e non sai se la tempesta passerà da te o sfiorerà solamente la tua casa.

lunedì 22 agosto 2022

I guardoni in bagno


Delle molte specie di Tegenarie, due vivono nelle abitazioni, la Tegenaria domestica, che è di piccole dimensioni, e la Tegenaria parietina, che è bella grossa, nera, pelosa e avente anche due centimetri di lunghezza, con le zampe allargate. Indovinate quale mi ritrovo in casa, da quando sono andato a vivere in campagna? Esatto! La seconda, e una notte me la sono ritrovata sul soffitto della camera! Con quella in foto, la storia è andata così. La mia morosa, proveniente dal bagno, mi raggiunge in soggiorno e mi dice:

- Hai mai avuto la sensazione che qualcuno ti stesse spiando?

- Sì, quando facevo parte dell’A.L.F. mi chiedevo spesso se gli sbirri avessero messo le cimici da qualche parte, in casa, e magari anche delle videocamere nascoste.

- No, io intendevo qualcuno che ti osservi in carne ed ossa, con molti peli e otto occhi.

- Otto occhi? Stai parlando di un ragno!

- Esatto! Ce n’è uno grosso in bagno e se vieni un attimo lo puoi vedere, se non è scappato.

- Aspetta che prendo la macchina fotografica.

E’ stato così che, prima di fargli fare il classico volo fuori dalla finestra del bagno, gli ho fatto qualche foto. Io che amo di più uccelli, rettili e anfibi, mi ritrovo a fotografare ragni e insetti. Ma la spiegazione è semplice: sono più abbordabili, alla portata di chiunque. Sono anch’essi belli, nel senso estetico del termine. A meno che non soffriate di aracnofobia!

domenica 21 agosto 2022

Tre anni fa, prima della Grande Angoscia

Una tromba d'aria mi ha annientato internet. 

Vi lascio in compagnia di me stesso.

Torno presto!



Quelli che vogliono sfoltire l'umanità


Enrico Masala: Questo deficiente parte dal principio di quello che serve a lui, come se fosse un fatto rilevante.

Vincenzo Di Meglio: Harari ebreo, figlio del popolo eletto! E adesso mi arriverà l'accusa di antisemitismo. Ovviamente.

Me: Tranquillo, l'accusa di antisemitismo è una medaglia.

Giovanni Bosso: Impicchiamo quell'un per cento che ha il novanta per cento delle ricchezze della terra e abbiamo risolto. In quell'un per cento non rientra il novanta per cento di coloro che si pensa (piccoli imprenditori, artigiani, medici, avvocati) ma un'élite assoluta. Ci rientrano solo Bill Gates, Soros, i Rockefeller, in quell'un per cento e anche questi tirapiedi del WEF. Tutti nel NWO. Così ce li leviamo dai piedi.

Giancarlo De Zen: Non si ha bisogno di parassiti avidi e corrotti come lui!

Rosalinda Gtandini: Un ciarlatano foraggiato da criminali eugenisti.

Luigi Maffini: Si deve fare una domanda: quanto è utile lui?

Rosa Leone: Nessuno lo prende a uova in faccia, per non dire di peggio? Certo che siamo troppi, lui infatti è inutile!

sabato 20 agosto 2022

Il difficile rapporto dell'uomo con la natura

Nel secondo dopoguerra, le élite mondialiste attuarono una specie di Reset, costringendo milioni di contadini a farsi operai, per inseguire il mito della modernizzazione. Nel paese comunista per antonomasia, la Russia, Stalin lo fece in maniera coercitiva, mentre nei paesi cosiddetti democratici vennero usati metodi più sottili. La conseguenza, almeno per quanto riguarda i nostri territori, fu l’abbandono delle campagne in favore delle città, come ha giustamente evidenziato l’utente Piero del blog Natura Mirabilis. Tale fenomeno venne chiamato “urbanizzazione” e si studia nei libri di scuola. All’atto pratico, se un pascolo diventa foresta, è tutto di guadagnato per la fauna forestale, mentre quella prativa, di piccole dimensioni, va a vivere altrove. Ma se un torrente di montagna viene lasciato a se stesso, le piante colonizzatrici ne invadono il letto e le piene successive dovranno trovare una via alternativa per arrivare al mare. Tali vie alternative passano attraverso le strade e i paesi, con danni alle abitazioni e purtroppo anche morti fra animali e umani. Non c’è più il montanaro o il valligiano a falciare l’erba e gli arbusti che trovano nei letti dei torrenti l’habitat ideale. Non c’è più perché si è trasferito in città, a fare l’operaio. Per sua, diciamo così, scelta. Tutto ciò è dannatamente vero, ma mi permetto di contestare l’uso di certe parole usate dall’utente Piero. Parole come infestante. Oppure, come "tenere pulito il fiume", come se ci fosse dello sporco da pulire. Quando sento ambientalisti, cacciatori e persone di cultura rurale, parlare di piante e animali infestanti, la mano mi corre al revolver, giacché la logica conseguenza del loro ragionamento, quasi uno scivolo mentale, è “eradicazione”. E così, nel mirino finiscono, di volta in volta, la nutria, lo scoiattolo grigio, il gambero rosso della Luisiana e, fra le piante, quella che mi viene in mente è l’ailanto. Per le piante, poiché sarebbe un costo esorbitante distruggerle, si chiude un occhio, ma per gli animali, si mette volentieri mano al fucile, con grande gioia dei cacciatori, dei pescatori e dei loro amici ambientalisti. Tutto ciò, ribadisco, sulla base dell’antica filosofia antropocentrica che ci pone, arbitrariamente, al centro dell’universo. Ragionando in senso biocentrico, il paradigma cambia.


Piccole storie naturali


Era l’ultimo giorno di vacanze in montagna. Eravamo nei dintorni di Paluzza, io, mia figlia e la mia morosa. Capita raramente! Di solito, per fotografare gli insetti, si va sui prati soleggiati al mattino o nel pomeriggio, perché la sera vanno a dormire ed entrano in azione i mesti concerti dei grilli autunnali, preludio della brutta stagione. In montagna nemmeno il clima ama le mezze misure. E quindi, trovare un apide ancora a zonzo in cerca di polline, alle sette di una sera d’agosto, non me lo sarei aspettato. Sono molti i misteri che concernono il mondo della natura e, come corollario, grande è la mia ignoranza in merito ad essa. Per fortuna, la tecnologia moderna ci viene in aiuto, non soltanto a posteriori, quando l’amico Francesco Spizzirri interviene elaborando le mie foto, ma anche in fase di studio e preparazione del testo, grazie alle App di riconoscimento delle specie. E qui si palesa la mia ignoranza. Ignoravo, infatti, che esistessero tante specie di bombi, in particolare quello da me fotografato, il Bombo dei pascoli (Bombus pascuorum). Come se non bastasse, all’interno della stessa specie esistono tante sottospecie. E questo spiega perché ci sono piccole differenze cromatiche. L’estate declina, di insetti ce ne saranno ancora per un po’, la mia morosa è partita e mia figlia sta con sua madre, in un'altra città. Io riprendo le mie abitudini di sempre, scoprendo e imparando ogni giorno nuove cose sugli animali. Disturberò ancora per un po’ l’amico Francesco e i miei utenti potranno continuare ad annoiarsi con le mie piccole ingenue storie naturali.


venerdì 19 agosto 2022

Un serpente fuori tempo massimo


La mia morosa ha preso l’abitudine di andare a piedi a bere il caffè fino alla Lanterna, a Sivigliano. Ci va a piedi perché non sa andare in bicicletta, sebbene io le abbia proposto di insegnarglielo. Ieri, al ritorno a casa, mi ha riferito di aver trovato un serpente sul bordo della strada asfaltata, la stessa strada dove io trovo spesso degli uccellini sbattuti dalle macchine, quando vado a Rivignano in bici. Non le è venuto in mente di prendere il serpentello e di portarmelo, perché non se la sentiva di andare in giro con un serpente in mano, non avendo tasche dove metterlo. Ha fatto però questa fotografia e la sua App per il riconoscimento delle specie le dava Rhabdophis tigrinus, ma quando me l’ha mostrata, ho capito subito che non poteva essere quella specie, che vive in Russia ed Asia orientale. Non è nemmeno una delle due specie di natrici che vivono nelle nostre zone. La sera, poi, dopo essere stati a cena nel ristorante Al Fiume, di fronte a casa, siamo arrivati sul posto dove aveva depositato il cadavere, ma non lo abbiamo trovato. Si presume che l’abbia portato via qualche cornacchia. Buon per lei! Così, non ho potuto verificare di persona di che specie si trattasse, ma secondo me, a giudicare dalla foto, si tratta di un comunissimo biacco. Non è più la stagione dei serpenti, che va dalla fine di maggio ai primi di giugno, e che in quel periodo si trovano investiti dalle macchine, ma questo giovane esemplare doveva avere qualcosa d’importante da fare, se se ne andava in giro in agosto. Ingrandendo la foto, si vede che ha la testa schiacciata.

Una nutria colta di sorpresa

A poche centinaia di metri da casa mia, c’è un laboratorio di idrobiologia, di proprietà della Provincia e istituito dal comitato provinciale della pesca. Vi si trovano acquari con pesci d’acqua dolce delle nostre zone. Non sono mai stato all’interno, ma all’esterno ci sono dei laghetti percorsi da passerelle in legno sopraelevate. I laghetti ospitano ninfee, narcisi d’acqua e altre piante acquatiche, con carpe, cavedani, tartarughe, anfibi e nutrie. Il laboratorio si trova ad Ariis, frazione di Rivignano, provincia di Udine. Ci arrivo a piedi passando attraverso il bosco ripariale di un biotopo adibito a parco, sulle rive del fiume Stella. Le nutrie che vivono nei corsi d’acqua delle Risorgive tutt’attorno corrono il rischio d’essere investite dalle macchine, ma questo giovane esemplare, che abbiamo filmato dall’alto di una passerella, non corre alcun rischio, se non esce dal recinto dei laghetti, a meno che a qualche funzionario dell’organizzazione non venga in mente che, essendo specie alloctona, quella nutria debba sparire. I funzionari spesso lo fanno, credendosi importanti, per questo, paladini dell’ambiente, nonché difensori della natura. La mia compagna adora i roditori e questo incontro imprevisto è stato per lei l’esperienza migliore delle sue due settimane di vacanza in Friuli. Il video lo ha girato lei con il cellulare. La piccola nutria non dev’essersi neanche accorta della nostra presenza.



Photoshop per gattofili


Testo di FraSe

La perfezione di Madre natura ...

Italia, questa isola si trova in Sardegna , è l'isola de Su Mussittu (in sardo Isola del Gattino), si trova nel litorale ovest tra Alghero e Bosa, da visitare assolutamente.

giovedì 18 agosto 2022

Una dipendenza disdicevole

Fonte: Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

Se le dai da mangiare, la ridurrai così! Quante volpi ancora dobbiamo vedere uccise a bordo strada, investite mentre aspettavano che l'ennesimo passante desse loro del cibo? Per ferragosto sentieri e aree pic-nic del Parco si riempiono di comitive e famiglie. Mentre viaggiate per le strade del territorio però, ricordatevi che siete in un Parco Nazionale e che la Natura meravigliosa che riempie i vostri occhi va approcciata con rispetto! Se mentre siete in auto avvistate una volpe a bordo strada rallentate, non fermatevi e soprattutto non dategli da mangiare! Anche se molte persone credono che queste volpi sono in difficoltà, malate o denutrite, la realtà è purtroppo ben diversa. Sono animali selvatici confidenti e condizionati dal cibo di natura antropica. Sono state abituate a ricevere cibo dai passanti e attendono lì a bordo strada consapevoli che prima o poi qualche macchina si fermerà. Una "fonte alimentare" dalla quale sono ormai dipendenti, un'abitudine che con molta probabilità trasmetteranno anche alla prole. Favorire questo fenomeno significa solo fare del male alle volpi:

1) il nostro cibo per loro può essere un vero e proprio veleno e favorire l'insorgenza di malattie;

2) questo può far perdere loro la naturale inclinazione a procacciarsi del cibo in natura, aumentando le probabilità di morte nei periodi di bassa affluenza turistica;

3) sostando stabilmente al bordo o al centro della strada, aumentano drasticamente le probabilità che vengano investite da un'automobile.


Gioielli della natura?

Fonte: Mes opinions

Che disgusto ho provato quando mi sono imbattuto in un video di turisti in Messico. Perché me lo dici, perché il Messico è un paese molto bello? Certamente, ma vi devono essere abolite alcune pratiche barbariche compiute in nome della cultura. In Messico, i coleotteri sono molto apprezzati perché gli antenati credevano che portassero fortuna. Finché è stato fatto nel rispetto dell'insetto, era accettabile. Ma ora, come ovunque nel mondo, l'uomo ha trovato un modo per trasformare queste convinzioni in affari. E puoi immaginare che non si tratta di salvare gli scarafaggi. Oggi questi insetti sono usati per creare gioielli viventi. Questa pratica è assolutamente violenta e barbara per il coleottero. Infatti, metallo e pietre sono letteralmente incollati alle sue ali e gli impediscono di volare. Viene quindi collegato ad una catena munita di spilla da balia, per appenderlo. Tutto questo, oltre a farlo soffrire (perché sì, nonostante siano insetti, i coleotteri hanno dimostrato di provare dolore.), gli pesa molto! Porta questo sulla schiena, che gradualmente lo indebolisce fino a quando non lo uccide...



Salvini l'antropocentrico

Testo di Elena Cavagni

Bravo Salvini!

Dopo aver sponsorizzato ogni singola parte di cadaveri animali sotto forma di eccellenza culinaria, aver difeso con ogni mezzo caccia, pesca e allevamenti, aver elargito voti pro-vivisezione, aver tifato per l'abbattimento dei lupi, degli orsi e per la salvaguardia del circo con animali... ora giustamente ti dedichi per par condicio ai cavalli. Non che gli altri politici abbiano fatto molto, escludendo la fuffa delle promesse elettorali. Hanno dato a te l'onere di restaurare l'immagine rovinata delle botticelle, a seguito dei fattacci accaduti negli ultimi tempi? Per sicurezza, dammi retta, torna saggiamente a venderti agli amanti degli animali (nel piatto) facendoti i selfie con i gattini, ben sapendo che la maggior parte dei cervelli umani concepisce ancora come "animali" esclusivamente gatti e cagnolini (altre specie non pervenute).

Complimenti!

mercoledì 17 agosto 2022

L'avanzare della vegetazione non è necessariamente un male

Posti magnifici! Vi passerei volentieri qualche giorno, in cerca di serpenti e insetti. Tuttavia, le affermazioni di Piero mi lasciano perplesso, perché a me hanno insegnato, già alle elementari, che sono le radici delle piante a trattenere il terreno, così che non si verifichino frane e sono le piante stesse, attraverso le radici, a suggere l’acqua piovana che, in loro assenza, dilaverebbe il terreno erodendolo e portandolo a valle, provocando quelle alluvioni e quelle esondazioni tanto temute. Secondo logica, più le piante, compresi gli arbusti spinosi, sono presenti, e meglio è salvaguardato il terreno dal pericolo delle esondazioni. Gli abitanti del posto, quei pochi che sono rimasti, dovrebbero essere contenti dell’avanzare della macchia e del bosco, piuttosto che vederlo come una cosa negativa. Anche in Carnia ci sono persone che lamentano il fatto che la superficie dei boschi è aumentata rispetto agli Anni Cinquanta, e a volte allegano anche foto d’epoca per avvalorare le loro tesi. In quel caso, secondo me, vale lo stesso ragionamento. Maggiore è la superficie boschiva in alta montagna e meno ci sarà rischio di alluvioni a valle. E poi, quel ragionamento secondo cui erano gli esseri umani a garantire la sopravvivenza della fauna selvatica, mi sa troppo di antropocentrismo. C’è un principio che mi sembra indiscutibile: senza l’uomo gli animali vivono benissimo, senza gli animali l’uomo morirebbe di solitudine. E il suo corollario: con l’uomo gli animali sono soggetti a prepotenze di ogni genere, senza l’uomo avrebbero un nemico in meno. Penso che tale assunto non si possa mettere in discussione. In quanto ai cinghiali che invadono le città (i caprioli non lo fanno, tranne in Abruzzo, nel parco nazionale, dove cervi e orsi ogni tanto fanno i loro giretti in paese, ma questo non fa testo), i cinghiali non stanno aumentando di numero, ma girovagano com’è nella loro natura, e non capiscono la differenza tra bosco e città. Noi la capiamo, loro no. I cinghiali sono a casa loro, forse molto più di noi che ci crediamo, erroneamente, i padroni dell’universo.


Per alcuni sono gioielli, per altri orpelli insignificanti


Ci sono delle discordanze tra la Rivista della Natura e Wikipedia, ma sono di poco conto. Per esempio, le dimensioni. Secondo la prima, l’Euplagia quadripunctaria è lunga al massimo due centimetri e mezzo, mentre per la seconda arriva anche a cinque centimetri. Poi, l’ambiente: per la prima, tale farfalla ama le zone boscose, mentre per la seconda la si trova preferibilmente in zone erbose vicino ai corsi d’acqua. Infine, il periodo in cui è visibile. Per la Rivista della Natura la si trova da luglio a settembre, ma per Wikipedia invece da giugno a settembre. Io la falena dell’edera l’ho fotografata il 9 agosto, nei pressi dell’agriturismo “L’asinello rampante”, a Lovea, e posso confermare che lì vicino c’era il torrente Chiarsò, con tanto di cascatella. Quel pomeriggio ho fatto una...buona caccia, fotografando anche un’epeira diademata, un eristalo tenace e una farfalla della famiglia degli esperidi. La nostra Euplagia può a ben diritto essere definita un gioiello della natura, almeno io la vedo così, ma mi duole constatare che per la maggior parte delle persone si tratta solo di un’insignificante farfalla, una delle tante. La foto da me scattata non è venuta benissimo, ma per fortuna posso avvalermi delle competenze tecniche di Francesco Spizzirri, a cui mando le foto e che poi me le rimanda elaborate. Il risultato è la bellezza di base del soggetto, unita alla bellezza della tecnologia digitale che lo trasforma in un capolavoro. Ogni volta che pubblico foto così, mi aspetto che i miei utenti esprimano parole di ammirazione, ma non succede mai, purtroppo, perché i miei utenti sono tutti presi dalle faccende del mondo e non hanno tempo per queste….sciocchezzuole da maniaci della natura.


Il peso del male del mondo

Testo di Albert Camus

Questo mondo così com'è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell'immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo. La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, è di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo.

Stiamo andando incontro a una svolta epocale


Testo di Roberta Cresca

Sono tempi strani, i nodi vengono al pettine, le provocazioni del potere costringono a fare delle scelte che non consentono di restare con un piede in due scarpe. Sta arrivando anche il momento di decidere se si vogliono considerare gli animali cibo o esseri viventi. A breve non sarà più possibile per nessuno, credo, tenere in piedi l'illusione che si possano amare alcuni animali ma mangiarne altri. Qualcuno continuerà a credere che il buon senso e il giusto mezzo coincidano con la razionalità e si convincerà che segregare, uccidere, prevenire con la violenza istituzionale sarà doveroso, ma perderà se stesso e la propria umanità. Qualcun altro accetterà di rivedere il suo sistema di valori quando vedrà che esseri umani e animali non umani sono affratellati da un destino comune e che i sistemi che fanno male agli uni sono distruttivi anche per gli altri. Forse riusciremo a ritrovare la perduta fratellanza e a riscoprire che non esiste umanità dove si accetti di uccidere il corpo animale. I maiali della Sfattoria costringono chi non lo ha fatto a riconoscere che un animale può essere al tempo stesso oggetto di reddito, essere vivente da uccidere e mangiare, od oggetto e soggetto di affetto, essere vivente da rispettare e amare. Nel momento stesso in cui si riconosce questa duplicità credo diventi quasi impossibile poter usare ancora un corpo che si è riconosciuto come senziente, facendo finta che non lo sia, a meno che non si sia estremamente sadici o a meno che non si attivi una dissonanza cognitiva sempre più tesa, al limite della repressione dei propri stessi pensieri.

martedì 16 agosto 2022

La distanza di sicurezza


Provate a mettervi in piedi, in un qualsiasi parco cittadino, con il braccio steso orizzontalmente e con il palmo della mano carico di granaglie, e vediamo cosa succede! Vediamo se i passeriformi vengono a posarsi sulla vostra mano per becchettare i semi. E’ più facile che vi spuntino le radici ai piedi, piuttosto che un passero si posi sulla vostra mano. C’è un solo posto in Italia dove questo succede abitualmente: Venezia. Non solo i piccioni cittadini, ma anche i passeri osano posarsi sulla vostra mano carica di semi e questo succede perché Venezia è frequentata per lo più da persone civili provenienti dall’estero e i selvaggi italiani sono una minoranza. Vi faccio un altro esempio. Nel parco di Miramare di Trieste, un giorno ero in piedi ad ammirare il paesaggio e un fringuello si posò a pochi centimetri dai miei piedi, senza alcun timore. Provate a farlo in Friuli, magari nella zona collinare di Faedis dove, da secoli, i fringuelli e gli altri uccelli migratori, vengono catturati con le reti! Ed ora le folaghe. Quelle in foto le ho riprese nel lago di Cavazzo, di ritorno da Paluzza. Proprio di fronte al chiosco dove noleggiano i pedalò, il lago descrive un’ansa frequentata da decine e decine di anatre, tra cui anche una dozzina o più di folaghe. Sulla spiaggia i turisti sono soliti gettare del pane in acqua, a beneficio delle anatre. Niente di più facile, per me, fotografare le folaghe, mescolate insieme agli anatidi. E l’ho potuto fare con l’obiettivo zoom 28-100. Sulle rive del fiume Stella, o al Tagliamento, se voglio fotografare le Fulica atra devo usare il teleobiettivo e stare nascosto nel capanno. Perché questo diverso comportamento? Perché la stessa specie adotta diverse distanze di sicurezza? Perché in certi posti gli uccelli non hanno paura dell’uomo? Per la semplice ragione che hanno imparato che l’uomo non costituisce un pericolo, per loro. Hanno imparato che la gente addirittura gli offre del cibo: pane sulle rive del lago di Cavazzo e granaglie sui pontili di Venezia. Sul comportamento del fringuello di Miramare non so. Morale della favola, che favola non è. Gli animali sarebbero disposti a fare amicizia con gli uomini, e il mondo sarebbe una specie di Eden, ma gli uomini guastano sempre tutto, con la loro avidità, la prepotenza e, in fin dei conti, la loro stupidità. Un ringraziamento a Francesco Spizzirri per aver valorizzato la mia foto, che altrimenti sarebbe stata un’anonima foto da dilettante.

I cetrioli galleggiano sempre!


Testo di Giuseppe Spagnolo

Ma tutti ‘sti "ambientalisti", paladini della giustizia sociale e del rispetto dell'ambiente, che prima spariscono e che poi puntualmente, ad ogni elezione, te li ritrovi candidati, precisamente, di cosa soffrono? Mica sono più tanto convinto che lo facciano, per una giusta causa... sarà mica per la solita poltrona? Sembravano cetrioli di mare, invece sono stronzi che galleggiano...


L'uomo, maniaco del controllo


Testo di Andrea Sperelli

L'animale più pericoloso. Freya, la femmina di tricheco che si aggirava nel fiordo di Oslo e che era diventata un' "attrazione" per il pubblico, è stata uccisa dalle "autorità". L'unica sua colpa: semplicemente osare vivere - come ogni animale - ma essere percepita come "potenzialmente pericolosa" per l'uomo. L'antropotiranno invade ogni spazio e da sporco animale-mercante quale è non può ammettere ravvicinate "convivenze" interspecifiche se non quelle malate e di "convenienza" improntate sullo sfruttamento, la prigionia e la morte (circhi, delfinari, zoo, allevamenti) - cioè secondo un'ottica esclusivamente utilitaristica - o quelle relative ai sì detti "pets" (animali da compagnia), i quali hanno la fortuna di godere di alcune gentili concessioni di diritti e di compassione negate alle altre specie animali dal bipede umano. Venuti meno questi presupposti, anche la sola presenza di tutto ciò che vive in libertà e non ha le sembianze del Sapiens, gli appare insopportabile e di conseguenza - e a seconda di come ci si è svegliati la mattina - da eliminare con sentenza di morte immediata.

I primitivi senz'anima non ci sentono da quell'orecchio


Testo di Alfio Scandurra

Lettera aperta agli organizzatori della corsa degli asini del comune di Porcia (PN)

"Oggi, 14 agosto '22, ho assistito alla corsa degli asini nel mio comune, Porcia, PN. Io, come amante degli asini, ho provato una profonda tristezza, non dovuta per veri e propri maltrattamenti, ma per aver assistito ad uno spettacolo anacronistico dove questi animali miti, docili per natura e amanti della tranquillità, venivano costretti ad essere cavalcati da improvvisati fantini, spinti, strattonati e invitati con urla a fare una corsa di cui non ne volevano assolutamente sapere.


lunedì 15 agosto 2022

Chi semina violenza, miete dolore e sofferenza

Testo di Anny Annamaria Noventa

Dedicato alle grigliate di oggi.

Gli esperti


Fonte: Verso La Consapevolezza


Gli esperti hanno creato la bomba

atomica e gli esperti hanno creato la crisi

economica, gli esperti hanno distrutto la

Natura per erigere le loro grigie città, gli

esperti con le loro prestigiosi lauree

hanno creato gli OGM, il cibo industriale,

chimico, morto, tossico. E noi dobbiamo

fidarci di loro, perchè hanno studiato,

hanno pezzi di carta che lo attestano, e

non importa se il mondo va male, se ci

sono le guerre, se la medicina è un busi-

ness, se la scienza è un business,

se la tecnologia ha inaridito i nostri cuori,

se l'infelicità e la solitudine dilagano,

perché loro sono gli esperti e dirigono le

nostre vite e noi dobbiamo fidarci di loro.

I cani sono l'accesso al paradiso


Testo di Milan Kundera

I cani sono il nostro legame con il paradiso. Non conoscono il male né la gelosia né la scontentezza. Sedersi su un pendio con un cane in uno splendido pomeriggio è come tornare nel giardino dell'Eden in cui oziare non era noioso: era la pace.

Fanno ribrezzo ma sono ottimi soggetti fotografici


A me i ragni non sono particolarmente simpatici, ma come soggetti fotografici sono fantastici. Stanno lì, belli fermi, e non si muovono, a meno che non li si stuzzichi. Ti danno tutto il tempo che ti serve per metterli a fuoco e fotografarli. In questo articolo pubblico per prima la foto elaborata dal bravissimo Francesco Spizzirri, che da molti anni segue il blog e da qualche tempo si è fatto esperto collaboratore. Successivamente, pubblicherò la foto da me scattata, in quel di Arta Terme, pochi giorni fa, così che possiate vedere quali trasformazioni può subire una foto insignificante per essere trasformata in un’immagine particolareggiata e attraente, per quanto un ragno lo possa permettere. Del soggetto si possono dire cose che tutti più o meno sanno: è molto comune ed è chiamato anche ragno dei giardini. La sua peculiarità è che presenta una croce sul dorso e, nei paesi cristiani, ha la sua importanza. Di animali che abbiano una croce disegnata sul corpo, probabilmente ce ne sono altri, ma non me ne vengono in mente. Mi viene in mente invece la croce che apparve tra le corna del cervo che il cacciatore Uberto stava per uccidere. Secondo la leggenda si astenne dallo scoccare la freccia e divenne devoto della Chiesa cattolica, da dissoluto qual era. Perciò fu fatto santo, grazie a quel piccolo miracolo, sempre che non avesse bevuto qualche bicchierino di troppo, prima di andare a caccia. L’araneus diadematus condivide lo stesso ambiente dell’epeira listata, ovvero i giardini delle case, ma entrambi li si possono trovare anche in zone incolte e ricche di vegetazione. Anche il ragno crociato fa parte di quel gruppo di maschi insicuri che consegnano il proprio sperma a mogli irascibili e fameliche e perciò devono essere molto cauti durante l’accoppiamento. Comunque, gli va quasi sempre meglio del maschio della mantide.


L'unico partito che voterei (se servisse a qualcosa)


Fonte: Partito Animalista Italiano

Anche i nostri fratelli animali saranno rappresentanti in queste elezioni! Cari amici, dopo giorni di attacchi e insinuazioni volti a danneggiare la politica animalista, siamo davvero felici di potervi presentare il simbolo con cui correremo alle prossime elezioni politiche. In autonomia, fuori dalle coalizioni, insieme agli amici di10 volte meglio eUCDL - Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà. Solo in queste condizioni possiamo davvero fare una politica che salvaguardi in toto i diritti di tutti gli animali. Potrete sceglierci in tutta Italia, sia alla Camera che al Senato. Settimana prossima ci saranno novità e vi aggiorneremo. Domani ricaricheremo le pile per una campagna elettorale faticosa ma affascinante. Buon Ferragosto a tutte e tutti voi!