lunedì 5 dicembre 2022

Il frutto magico


Testo di 
Sabrina Cirinei

Fin dall'antichità la noce ed il suo albero sono stati protagonisti di numerose leggende e credenze. Per esempio, gli antichi romani chiamavano il noce "Ghianda di Giove" forse per la sua maestosità e la particolarità di nascere lontano da altre specie arboree. Per i cristiani era considerato maledetto e chiamato albero di Satana, poiché pensavano che il legno della croce dove era stato crocifisso Gesù era di legno di noce, da lì il termine "nocivo”. Sotto il noce venivano praticati anche culti misterici e i sabba delle streghe, soprattutto le Janare a Benevento. Ma questi culti venivano praticati anche a Bologna e Roma. Proprio a Roma, Pasquale I fece abbattere il noce e fece costruire sopra una chiesa che oggi è chiamata Santa Maria del popolo. Ma questo albero e la noce non hanno solo simboli negativi, per esempio alcuni popoli piantavano un albero di noce appena nasceva un bambino, questo assicurava nutrizione e quando il ragazzo si sposava il suo legno veniva usato per i mobili della sua casa. I bambini romani li usavano come palline per giocare, sempre le noci venivano lanciate nei matrimoni perché era considerato un simbolo di prosperità e fecondità. 



Al centro e nel sud dell’Italia si usava mettere una noce in tasca come porta fortuna o per allontanare le negatività. Secondo la magia verde, le noci allontanano i reumatismi, l'emicrania, ti fanno trovare l'amore e allontanano il malocchio. Nella medicina antica venivano usate piante per guarire alcuni mali e la noce veniva usata per le malattie della testa, poiché il frutto diviso in due ricorda i due emisferi del cervello. Secondo la tradizione, la notte di San Giovanni, per preparare il nocino, la donna più esperta doveva salire sull'albero e prendere le noci a mani nude e tenerle esposte alla rugiada tutta la notte. Le noci sono legate anche a una leggenda greca che ha protagonista la principessa Caria figlia del re di Laconia. Caria era amata da Dioniso, ma le sue due sorelle Orfe e Lico erano gelose di quell'amore divino e ne parlavano male. Dioniso arrabbiato trasformò le due ragazze in roccia. Caria però era così legata alle sue sorelle che morì di dolore. Allora Dioniso la tramutò in un albero di noce. Della morte di Caria fu Artemide la dea della caccia e della luna ad informare i genitori. Più tardi fu costruito un tempio proprio dedicato alla dea e a Caria, Artemide Cariatide, con le colonne in noce di legno con sembianze femminili chiamate cariatidi. Comunque le noci sono da sempre sulle nostre tavole, squisita frutta secca con proprietà nutrienti e piene di vitamine e ferro.

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