domenica 18 dicembre 2022

La fatica di nascere in un bosco



Testo e immagine di Fabrizio Enrico Cesana

Se le persone avessero la consapevolezza di quanta fatica e quanto tempo impiega un albero a formare un seme, affinché questo sia maturo e vitale, a fornirgli energie per poter iniziare una nuova vita. Se sapessero quanto è difficile trovare le condizioni idonee perché quel seme germini, dopo aver passato mesi in letargo sotto la neve. E se solo intuissero le enormi sfide che questa piccola plantula in foto dovrà ancora affrontare prima di riuscire ad emettere le prime foglie vere dalla piumetta che si vede fra la corona dei cotiledoni, in balia di calpestio accidentale o deliberato, precipitazioni eccessive o troppo scarse che lo farebbero precipitare a valle o disseccare, animali che lo potrebbero divorare, tralasciando funghi e malattie che potrebbero intaccare il suo delicato colletto, o le sue prime radichette. Se solo pensassero agli anni, ai decenni di sfide al limite di qualsiasi sopportazione umana, in balia degli eventi, perché lui, da lì, non potrà mai più spostarsi; se solo le persone, dicevo, si immedesimassero in questa piccola pianta di pino cembro, sarebbero molto più attente a ciò che accade agli alberi intorno a loro. Non li vorrebbero più vedere potati e seviziati, non li abbatterebbero così a cuor leggero come fanno ora. Un albero è la somma di tutto ciò che ha vissuto. Come noi.

Pinus cembra L., il pino delle Alpi.

Costa dei larici, Ghiacciaio Forni.

Unico rappresentante a 5 aghi del genere in Europa.

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