lunedì 19 dicembre 2022

L'uomo è una macchina che dorme


Testo di 
Georges I. Gurdjieff

Bisogna comprendere che il sonno nel quale vive l’uomo non è un sonno normale, ma ipnotico. L’uomo è ipnotizzato e questo stato ipnotico è continuamente mantenuto e rinforzato in lui. L’uomo moderno non pensa, ma qualcosa pensa per lui, non agisce, ma qualcosa agisce tramite lui, non crea, ma qualcosa viene creato per mezzo suo. Si potrebbe pensare che esistano delle forze per le quali sia utile e vantaggioso mantenere l’uomo in uno stato ipnotico, impedendogli di vedere la verità e di comprendere la sua condizione oggettiva. L’uomo è una macchina. Tutto quello che fa, tutte le sue azioni, le sue parole, pensieri, sentimenti, convinzioni, opinioni, abitudini, sono i risultati di influenze esteriori, di impressioni esteriori. Tutto ciò che sopravviene nella vita di un uomo, tutto ciò che si fa attraverso di lui, semplicemente accade. L’uomo che dorme non può “fare”, in esso tutto si fa nel sonno. Per "fare" deve innanzitutto svegliarsi. Le macchine sono cieche e incoscienti, non possono essere altrimenti. L’attività incosciente di milioni di macchine si conclude inevitabilmente in sterminio e rovina. La civiltà contemporanea vuole degli automi. E le persone sono certamente sul punto di perdere le proprie abitudini di indipendenza, diventando sempre più simili ad automi, a macchine. Non è possibile dire come finirà tutto questo né come uscirne, e neppure se ci sarà una fine o un’uscita. Una sola cosa è certa, ed è che la schiavitù dell’uomo non fa che aumentare. L’uomo sta diventando uno schiavo volontario. Non ha più bisogno di catene: incomincia ad amare la sua schiavitù, a esserne fiero. E nulla di più terribile potrebbe accadere ad un uomo.

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