sabato 6 luglio 2013

Da noi si rifiutano di ammetterlo




Torna a tremare, in Olanda, la terra intorno alla zona di Groningen. Dopo la lunga serie di terremoti che ha interessato la zona lo scorso mese di febbraio, nella notte di ieri un nuovo sisma di magnitudo 3.0 della scala Richter ha colpito la zona, causando danni contenuti agli edifici.
I terremoti – non nasconde il quotidiano olandese Dutch News – sono il risultato dei movimenti di assestamento del terreno dovuti all’estrazione su larga base di gas.
I Paesi Bassi hanno raddoppiato la produzione di gas dal 2000, raggiungendo quasi 50 miliardi di metri cubi ogni anno. Tra il 1991 ed il 2000, si sono verificati 110 terremoti. Mentre dal 2000 al 2013, il numero ha raggiunto le 500 unità, con una frequenza che pertanto risulta aumentata di ben 5 volte rispetto al dato precedente.
Lo scorso aprile, la compagnia petrolifera olandese Nederlandse Aardolie Maatschappij (NAM), attraverso un comunicato aveva ammesso di essere la causa scatenante di questi sismi, stanziando 100 milioni di euro di compensazione per tutti i cittadini che avevano riportato danni a seguito delle ultime scosse.

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