Fonte: Gazzettino
UDINE
- Tornano le lontre in Friuli Venezia Giulia. Il livello di marcatura da parte
delle lontre in alcuni fiumi del Tarvisiano è subito apparso abbastanza
elevato. Le ricerche condotte nell’aprile 2014 dal Therion Research Group e da
Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale hanno poi consentito di
integrare e completare un primo quadro delle conoscenze. Esso sta per essere
pubblicato su una rivista scientifica di settore e sarà subito seguito dallo
studio dell’alimentazione della lontra in questi habitat montani.
Nel Bacino Danubiano italiano oggi vivono sicuramente fra le due e le cinque lontre, probabilmente le famiglie di origine delle due lontre investite sul Medio Tagliamento nel 2011. Oggi in tutta la zona le marcature sono molto numerose, e ciò sembra indicare che la popolazione si sia ormai assestata. Dalla misurazione di impronte rilevate a quattro chilometri di distanza l’una dall’altra si può certamente affermare che nell’area ci sono almeno due diversi esemplari; uno di essi vive lungo un fiume della zona, l’altro in una palude vicino al confine italo-sloveno. Ma l’intensità del livello di marcatura delle zone palustri abitate dal secondo esemplare (anche 18 marcature sotto ad un ponticello) è tale da poter essere spiegata soltanto ipotizzando un contatto tra aree private difese da diversi soggetti. Inoltre tracce sicure di presenza sono state trovate anche a più di 15 chilometri dal primo corso d’acqua, verosimilmente lasciate da un altro individuo.
Nel Bacino Danubiano italiano oggi vivono sicuramente fra le due e le cinque lontre, probabilmente le famiglie di origine delle due lontre investite sul Medio Tagliamento nel 2011. Oggi in tutta la zona le marcature sono molto numerose, e ciò sembra indicare che la popolazione si sia ormai assestata. Dalla misurazione di impronte rilevate a quattro chilometri di distanza l’una dall’altra si può certamente affermare che nell’area ci sono almeno due diversi esemplari; uno di essi vive lungo un fiume della zona, l’altro in una palude vicino al confine italo-sloveno. Ma l’intensità del livello di marcatura delle zone palustri abitate dal secondo esemplare (anche 18 marcature sotto ad un ponticello) è tale da poter essere spiegata soltanto ipotizzando un contatto tra aree private difese da diversi soggetti. Inoltre tracce sicure di presenza sono state trovate anche a più di 15 chilometri dal primo corso d’acqua, verosimilmente lasciate da un altro individuo.
Commento di Steyr 95
LA
LONTRA , alias " SGORA", in dialetto veneto/vicentino.
Mi
viene sempre in mente una notizia di molti anni fa sui giornali, che
annunciava, con un po' d'enfasi, che sono state catturate, con la trappola, ed
uccise le due ultime "sgore" esistenti. Un tempo anche qui da me si
diceva che ne esistevano lungo i fiumi ma erano sempre cacciate ed uccise, solo
perché animali, come si caccia ed uccide un ratto. Qualche anno fa ho avuto
notizia da un cacciatore che mi avvertiva che qui in zona, in un fosso largo e
profondo, c'è una "sgora" , ossia una lontra ma che il contadino,
con la casa colonica adiacente al fosso, faceva di tutto per catturarla, poiché
si diceva che era buona da mangiare. Non dimentichiamo poi la collera dei
pescatori che si vedranno diminuire vistosamente i pesci e alla fine
diventeranno per loro solo animali nocivi da abbattere, esattamente come lo
sono le volpi per i cacciatori. Come vedete, ho paura che avranno vita molto
difficile. Il peggior animale si dimostra sempre l'uomo.
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