Il
Presidente del Consiglio Europeo
Herman Van Rompuy nel disinteresse degli Europei alle elezioni europee,
riconosce l’istinto certo dei cittadini. In una intervista ha detto:
"La
vera decisione" avviene altrove e non in parlamento. Una tale aperta diffamazione
di una presunta istituzione democratica, indica che la EU nella sua attuale
struttura è un meeting-retrobottega autoritario e tale vuole restare.
Il
Presidente della EU, il premio Nobel e poeta Herman Van Rompuy, così ha detto
dei suoi ricordi di una serata a Oslo: "Non scorderò mai come Hollande ha
stretto la mano della Merkel e come lei ha fatto un balzo. E’ stato un momento
molto emozionante".
In
una intervista al Süddeutschen Zeitung il Presidente del Consiglio d’Europa, Herman Van Rompuy ha gettato uno
sguardo esausitivo sul significato che la democrazia oggi svolge nella EU. In
breve: nessuno.
Nel
gergo tecnocratico Van Rompuys, alla domanda perché c’è cosi poco interesse in
Europa per le votazioni europee, ha detto:
"C’è sempre stata scarsa partecipazione alle elezioni europee, dal 1979 ad oggi,
ben prima della crisi finanziaria e della euro-crisi. I cittadini non erano
così interessati perché queste non hanno alcuna influenza sul loro quotidiano".
Oggi
è diverso, contrappone Van Rompuy al SZ:
"Sì,
l’Europa cambia il nostro quotidiano. E naturalmente il Parlamento europeo
svolge un ruolo importante, se non altro da quando c’è il Trattato di
Lisbona. Ma i cittadini sanno anche che le grandi decisioni non avvengono solo
il Parlamento, ma anche altrove".
Il quotidiano Süddeutschen Zeitung, sconvolto perché avrebbe voluto sentire tutt’altro, ovvero che
tutti come buoni democratici dovrebbero partecipare alle elezioni europee,
chiede quindi: “oltrove, ma dove?“
"Nel
Consiglio d’Europa, sotto i capi di stato e di governo. Al cittadino è molto
chiara questa differenza, tra il Parlamento e coloro che veramente decidono.
Il
risultato elettorale dipende da molti altri fattori, dalle sensibilità
nazionali che non hanno nulla a che vedere con l’Europa o i candidati di punta.
Il
Trattato di Lisbona prevede che ci siano trattative. Il Consiglio d’Europa
nominerà qualcuno che parla con il Parlamento. Diciamo che io quindi mi
confronterò con i desideri del Parlamento. Il Trattato prevede anche che ho
bisogno di due maggioranze. Una in Parlamento. E, cosa estremamente
importante, il Consiglio farà una proposta.“
Alla domanda sulla crisi, così Van Rompuy definisce la sua visione:
"L’Europa
è altro. Ci sono 28 capitali. Alcune sono più importanti di altre. E ci sono
le Istituzioni europee. E dipendiamo dai mercati finanziari. All’inizio della
crisi abbiamo avuto spesso l’impressione che i mercati fossero anch’essi nello
spazio, in cui abbiamo fatto delibere…“
Questo
significa che i popoli d’Europa non sono stati in quello spazio in cui i
politici, i cui nomi e le cui funzioni i cittadini spesso non conoscono, hanno deciso il destino dei cittadni
europei. I mercati, invece, da cui dipende la EU, hanno mostrato una forte
presenza.
Il
motivo di ciò sta nel fatto che la EU nella sua forma presente non è altro che
un sindacato lobbistico per i complessi partitici che agiscono a livello
internazionale.
Il
modello del business sta nel fatto di illudere i cittadini di essere loro
stessi a decidere del loro destino.
E
per fare questo senza lavorare e affaticarsi troppo, si è riunito il
cartello dei partiti dell’industria finanziaria. Insieme azionano il
motore del debito: i complessi partitici si fanno finanziare i loro debiti
dalle banche e per questo i “mercati” sono “nello spazio” se la faccenda si fa
dura.
Bisogna
lodare Van Rompuy, il burocrate di legno che in Europa non avrebbe mai l’1% dei
voti dei cittadini, per saper menare il can per l’aia. Il Parlamento EU non
serve alla formazione delle volontà democratiche in Europa. E’ una riserva
aggiuntiva delle Spa partitiche perché per esprimere un “desiderio” al
Consiglio, non servono 751 funzionari.
Nella
logica di Van Rompuys basterebbe infatti che 28 parlamenti delle nazioni
avessero un voto non vincolante, come quello del mostruoso Parlamento europeo.
Quindi
si risparmierebbe denaro al contribuente europeo, che potrebbe darlo per le cose
per cui desidererebbe decidere privatamente, senza una tutela statale.
La frase di Herman Van Rompuys: "al cittadino è molto chiara la differenza
tra il Parlamento e coloro che veramente decidono...“ è un appello al non voto
che non ha bisogno di frivolezza dialettica.
Chi
va a votare si rende scimmia, dato che gli viene chiarito prima del voto che il
suo voto non vale nulla. Chi non va, rafforza tuttavia la frazione dei
tecnocrati nella EU.
approfitto x postare link al tubo su mercenario italiano in ukraina partecipante all'assedio di una delle province russofone
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=b2c9Sgbwwu0