“Gli
sciamannati che ha mandato in Parlamento” se la poteva risparmiare. Per il
resto, se a Giuliano Ferrara Grillo sta antipatico, sono affari suoi, ma se i
politici ingessati e corrotti, di Destra e di Sinistra, finora non sono stati
capaci di fare ciò per cui la gente li ha votati, ma anzi hanno portato l’Italia
sull’orlo della bancarotta, non è colpa dei cittadini se si fa avanti un “cabarettista”
a proporre un raddrizzamento delle cose. Il proverbio dice: “Chi sta annegando
si aggrappa anche a un fuscello” e il comico Grillo è probabilmente quel
fuscello che abbiamo sotto mano nel mare in tempesta in cui di troviamo.
Ferrara è stato deputato. Non mi pare che abbia brillato come politico, ma ha
solo seguito gli ordini di scuderia del suo partito. Non sarà colpa sua se la
Casta ci ha messi nelle mani dei banchieri europei, ma che almeno stia zitto
quando parla degli attivisti grillini. Che non conosce.
Naturalmente non accadrà mai! Ma di certo, se stravincesse Grillo, individui come costui (e tanti altri) smetterebbero finalmente di pasteggiare lautamente a spese dei contribuenti.
RispondiEliminaNel 2010 i contributi pubblici all'editoria furono
6,4 milioni all’Unità
5,9 milioni al quotidiano dei vescovi Avvenire
3,8 milioni alla Padania della Lega Nord
3,7 milioni al Manifesto
3,5 milioni a Europa, organo ufficiale del PD che prima faceva capo alla Margherita (quella truffata dal suo tesoriere Sergio Lusi)
3,4 milioni al Foglio di Giuliano Ferrara
3,3 milioni a Liberazione, quotidiano di Rifondazione comunista (che poi ha chiuso i battenti)
2,9 milioni al Secolo d’Italia, ex organo del MSI, a lungo conteso fra il Fli di Fini e il Pdl
2,8 milioni a Liberal
2,5 milioni all’Avanti di Valter Lavitola
eccetera, eccetera.
Tutti impegnati a rimarcare la Matrix, facendoci credere di avere facoltà di scelta.
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