Sabato
22 novembre, grazie alla notizia che il laboratorio di Cordenons aveva
rifiutato di fare le analisi dell’ammasso di gel trovato in provincia di
Pordenone, Freeanimals ha avuto un picco di 1.129 visite nell’arco delle 24
ore. Per fare un confronto, il giorno dopo, domenica 23, la cifra era ritornata
ai livelli soliti attestandosi sulle 718. Non è la prima volta che capita, quando
l’argomento trattato sono le scie chimiche. Subito dopo vengono gli alieni. Deduco
che, come dice Ancor, un mio affezionato lettore, la geoingegneria, con la sua
parte visibile aerea, è la cosa più infame che l’uomo abbia mai potuto
escogitare in tutta la sua infame storia. Se le mie conoscenze di psicologia
umana (diamo per certo, qui, per motivi di ragionamento, che abbiamo a che fare
con umani) sono sufficientemente valide, bisogna notare in questa misteriosa
faccenda che ci sono diverse cose anomale.
La
prima è l’accanimento insensato dei debunkers, i quali, nonostante tutte le evidenze contrarie che
si accumulano giorno dopo giorno, continuano imperterriti a dire che si tratta
solo di vapor acqueo. C’è, in questa loro ostinazione, un che di ripetitivo,
coatto, ossessivo e patologico. E’ come un disco graffiato, per chi ha una certa
età per ricordarseli, che continui a ripetere lo stesso ritornello. O come un
marchingegno di altro genere che giri su se stesso senza alcuna possibilità di
cambiamento. Si potrebbe in questo caso forse parlare di “fissazione
nevrotica”.
La
seconda anomalia è che il direttore del laboratorio abbia rifiutato di eseguire
l’analisi. Se si fosse trattato di semplice gel di silicio, di quelli che si
mettono nei vasi dei fiori, gettato via da qualcuno o arrivato lì dopo un
acquazzone, non ci sarebbe stato motivo di negare i propri servigi ai privati
che ne avevano fatto richiesta. Un'anomalia nell'anomalia è che il titolare
del laboratorio abbia usato la cortesia di telefonare ai ragazzi del Presidio, dicendo loro di venire a riprendersi il reperto
incriminato. Se, come tutti abbiamo sospettato, ha ricevuto una telefonata dal
ministero dell’Interno o da qualche altro ente governativo militare, sarebbe
stato più logico gettare il campione nell’inceneritore, piuttosto che
restituirlo al mittente. Ma questo avrebbe creato ancora più sospetti.
Affermare come fa il Fioba, al secolo Massimo della Schiava, che quel
laboratorio non ha tempo da perdere con delle cazzate, non è credibile, giacché
i laboratori di analisi chimiche agiscono con serietà e non si permettono di
giudicare le istanze dei clienti. E’ il loro lavoro e sarebbe una mancanza di
professionalità. Anche questa affermazione del noto debunker va quindi catalogata come “disco rotto che gira a
vuoto”.
I
ragazzi di Pordenone hanno annunciato su Facebook che si rivolgeranno a un
secondo laboratorio. Se anche questo dovesse comportarsi come il primo, in
maniera sospetta, allora avremo un’evidenza in più che c’è una regia occulta
che, tenendosi al corrente delle manovre degli oppositori tramite Facebook o internet
in genere, sta cercando di tappare la falla aperta, affinché non si venga a
sapere ufficialmente (non è ancora il momento) che tra le altre sostanze sparse
nell’etere c’è anche il gel di silicio, che ha proprietà disidratanti. Cosa ci fosse da disidratare,
poi, è un altro discorso. Non dimentichiamo che anni fa in Russia un
sacco di cemento caduto dal cielo sfondò il tetto di un’abitazione. Poiché
nessuna compagnia aerea civile aveva denunciato la perdita di materiale in
volo, restavano solo i militari, che infatti si scusarono, e molti si chiesero
perché trasportassero, fino al punto di perderlo ad alta quota, un sacco di
cemento. Sarà stato un caso, e forse con le scie chimiche non c’entra nulla, ma
io i militari che agiscono indisturbati per mare, per terra e nell’aria, non li
sopporto proprio, in ragione del fatto che sono stati i governi, cioè in teoria
tutti noi, ad autorizzarli a farlo, a dargli carta bianca.
Non
tutte le mie curiosità saranno soddisfatte e quel sacco di cemento russo, a
meno che non sia caduto dalla slitta di Babbo Natale, resterà un enigma
irrisolto. Ora però noi siamo alle prese con grumi di gel trovati casualmente a
Pordenone, dopo un periodo di piogge. Sarebbe bello che tutti cercassero di
capire di cosa diavolo si tratta, così, giusto per metterci l’animo in pace e considerato che c'è di mezzo il clima del nostro unico splendido pianeta. Invece ci sono persone che preferiscono sviare le indagini creando cortine
fumogene. Questo non solo non aiuta, ma rinforza i sospetti. I debunkers, almeno i più intelligenti fra loro, dovrebbero rendersene
conto. La battaglia per la verità continua e noi ci aggiorniamo alla prossima
infamia.
Sovente ci si domanda perché persone considerabili "normali", o "qualsiasi" abbiano un comportamento strano, restio alla collaborazione con chi persegue istanze oneste, buone. Sembra un comportamento anomalo, ingiustificabile. Allora si fa della dietrologia complicata e si cerca di spiegare tutto ciò risalendo ai "potenti cattivi" che minacciano e condizionano i "deboli buoni".
RispondiEliminaE se invece queste persone insospettabili fossero esse stesse parte delle gerarchie combattute dalle persone di buona volontà?
Inquietante, la tua domanda.
EliminaFinché non riusciremo a procurarci gli occhiali del film "Essi vivono", non potremo mai sapere con chi abbiamo a che fare di preciso.
E quindi non ci rimane altro che fare dietrologia.
Forse si potrebbe tentare con la "davantologia"...
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