Quando una donna dice no

Quando una donna dice no, bisogna arrangiarsi e siccome la Maga Erminia non ha voluto insegnarmi a leggere i tarocchi, ho dovuto accontentarmi delle carte di Anna Bella, cosa che, in quanto edite da una rivista femminile, non me le rende molto credibili, ma sono ugualmente utili allo scopo e soddisfano la mia esigenza fondata sul pensiero magico. Questo passa il convento e lo stile dei testi assomiglia a I-Ching cinesi, conosciuti anche come il libro dei Mutamenti. Da quando sono agli arresti domiciliari, ho alzato il mazzo e pescato le carte solo due volte. La prima volta, mercoledì 5 agosto, era uscito questo responso, avente come titolo Il tuono: “Un avvenimento inatteso provoca una grande scossa. Momento d'ansia e di grande agitazione. Chi rimane calmo al suo posto saprà trarne grande vantaggio”.

Ho pensato addirittura al terremoto, che manca dalle mie terre dal 1976 e che nel quadro generale di attacchi climatici e ambientali all'Italia, ci sta bene. Avrebbe una sua logica. Ho fatto, cioè, quello che Biglino fa con le sacre scritture: ho tradotto il testo alla lettera. Ma poi, pensandoci meglio, siccome ho pescato le carte per avere risposte sulla mia attuale esistenza e magari anche per l'immediato futuro, alla fine mi sono convinto che l'avvenimento inatteso era proprio che Erminia, che fino a ieri consideravo una delle mie due morose, mi aveva lasciato. E infatti, la sua decisione è stata come un fulmine a ciel sereno, ma non ha provocato quella grande scossa emotiva di cui parlano le carte, perché, dopo essere stato lasciato nella mia esistenza da parecchie decine di donne, ci ho fatto l'abitudine e comunque ho imparato che la vita continua. The show must go on. 

Pensandoci retrospettivamente, il suo rifiuto d'insegnarmi a leggere i tarocchi, unitamente al fatto di avermi chiesto indietro un libro prestatomi e a cui ci teneva particolarmente, insieme al non aver voluto conoscere un amico che nei giorni scorsi mi aveva fatto visita, erano tutti segnali dell'imminente rottura del nostro rapporto, ma a cui io, ingenuo e fiducioso nella bontà degli esseri umani, non avevo dato peso. Il grande vantaggio che mi dovrebbe capitare da questa interruzione di idillio, immagino sia che dietro l'angolo c'è una donna molto migliore di Erminia che mi sta aspettando, magari Elena Blavatsky rediviva, con i suoi occhioni di ghiaccio e la sua vasta erudizione. Se fosse anche un po' più carina e più snella però non sarebbe male. O forse, semplicemente, la prima morosa latitante, sorvolando sulle sue fisime e paranoie, che pure non mancano, potrebbe decidersi di rifarsi viva.

Oggi, sabato 8 agosto, ho pescato la seconda carta, intitolata: Il declino (andiamo bene!). Mi dice: “Nemici all'intorno. Difficoltà e confusione al culmine. Attendere altri tre giorni e riflettere sulle cause, prima di correggere la rotta”. 

  

Nemici e difficoltà non mancano mai per nessuno, quindi, chiunque abbia scritto queste frasi è andato sul sicuro. Nel mio caso, i nemici potrebbero essere i vicini di casa, che in questi giorni vedono un via vai di carabinieri che vengono a tutte le ore del giorno e della notte a controllare che non sia evaso, anche se – devo dire onestamente – lo fanno con molta discrezione. L'inimicizia da parte dei vicini, che potrebbe essere tutta e solo nella mia testa, dipenderebbe dal fatto che una cosa del genere non l'hanno mai vissuta nella loro vita di onesti cittadini e la mia reputazione, se mi è permesso usare un termine così impegnativo, dopo questa esperienza non sarà più limpida come prima. Mi aspetto che alcuni di loro, tutti vecchietti in verità, non rispondano più al mio saluto, perché pensavano che io fossi una brava persona e invece avevo debiti con la Giustizia. Anche se non hanno ben chiaro il motivo di tale mia restrizione della libertà, pensano: “Alc al varà fat”, qualcosa deve aver fatto. Vabbé, me ne farò una ragione. 

Il suggerimento di attendere altri tre giorni non mi quadra. Se avesse detto cinque giorni c'avrebbe azzeccato, giacché sono cinque i giorni che mi mancano per la fine degli arresti domiciliari. E poi, fra tre giorni, su quali cause dovrei riflettere? Sul perché sono finito agli arresti domiciliari? Lo so fin troppo bene. Nove anni fa volli fare il sabotatore e mettere fuori uso camion blindati nazisti che trasportavano ebrei....ops....scusate, mi sono sbagliato! Volevo dire bestiame. Vedete come cambia la vostra percezione? Se si fosse trattato di famiglie ebree prelevate dai ghetti e portate a morire nei campi di sterminio, mi avreste dato una medaglia, ma siccome si tratta di animali da carne, soltanto vili animali da carne, la società mi mette in prigione, visto che questi 13 giorni di detenzione domiciliare sono solo un residuo pena. Il grosso l'ho già scontato. 

I miei nemici sono da sempre tutti quelli che attentano alla vita degli animali e quindi non si tratta solo dei pochi vicini di casa che si trovano qui all'intorno in questo momento contingente. La confusione forse è nelle loro teste, perché per me è chiarissimo cosa sia il male e il bene e so intimamente di trovarmi dalla parte giusta. Mi si chiede, però, di correggere la rotta, dopo i famosi tre giorni. Il che mi porta a martedì 11 agosto, che fra l'altro è pure un numero cabalistico. La mia liberazione avverrà due giorni dopo, il 13, e non credo che ci sarà alcuna rotta da correggere per me, a meno che l'undici non peschi un'altra carta che mi spieghi quale sia tale nuova rotta da seguire. Se deciderò di farlo, vi terrò informati. Sono aperto all'influsso delle stelle e alla millenaria saggezza cinese. Però, non dite più che sono un materialista scientista, per favore!