Carlo Pegorotto: Io ho
fatto la naja, sono nato nel 1950, una gran perdita di tempo, tra
sottoufficiali che facevano i comodi loro, specialmente i marescialli
della cucina o automezzi, i vecchi che rompevano i marroni un giorno
sì e l'altro anche, cose insulse da fare, magari per punizione, e
poi, ho perso 15 mesi per iniziare la mia attività, molto meglio
adesso, va militare chi se la sente di farlo, chi ha questa passione. La maggior parte delle persone invece ha altre idee e passioni.
Giuseppe Tonin: Oppure,
a quei tempi bisognava per lo meno cercare di far carriera, allora si
poteva dire che era servito a qualcosa.
Miriam de Francesch:
Come in tutte le cose c'è il buono e il cattivo, marescialli che
facevano la spesa in caserma e abusavano del loro potere ne ho
conosciuti, ma anche questa per me è una lezione di vita. In tutto si
può ricavare del buono, credo.
Giuliano Giuly
Mozzato: Rimanete ancora con l'Italia a tra qualche anno mangeremo
pane e acqua tutti quanti. Questo è più grave del servizio militare da far
fare a 'sti ragazzi, ma la gente sorvola sulla gravità di altre cose.
Sergio Lazzari: Tante
stronzate sul servizio di leva, quando non riusciamo a dare nessun
futuro ai nostri figli. Siamo arrivati al punto che per educare i
figli bisogna fargli fare il militare. Cari genitori, fate pena!
Fabrizio Toniolo:
Nella naja si imparava solamente ad imboscarsi. E il più furbo
costringeva i meno furbi a farsi furbi. Proprio un bell'insegnamento
di vita. Ora che questa costruzione manca, la vorremo ricostituire?
Mah, forse non farebbe male a molti, ma lo Stato che impone a me
sinceramente è sempre stato antipatico, che sia militare o fiscale.
W l'indipendenza!
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