Mikhael Quasimodus
Stavrògin: Se il provvedimento per le unioni civili non fosse stato
osteggiato, si sarebbe potuto discutere dei veri problemi di famiglie
e non. Invece le persone fanno le manifestazioni in piedi perché
devono dissentire contro le politiche sociali, ma se usassero in modo
produttivo il proprio tempo per manifestare contro le politiche
europeiste ne avremmo tutti vantaggio. Personalmente non me ne frega
nulla del matrimonio, indipendentemente dalla sessualità, o dalla
convivenza, ma quello che trovo fastidioso è il perder tempo a
ciarlare e giudicare la vita privata delle persone, anziché porre la
questione reale: che a minacciare la famiglia non sono le unioni
civili, ma la disoccupazione, i salari bassi e la precarietà.
Alex Martinelli
Michieli: Su questo sono d'accordo con te, e anche per me ognuno può
sposarsi con chi gli pare (diversamente la penso sulle adozioni e
sugli uteri in affitto, ma non entro nel merito). Ribadisco però che
un governo serio, nella situazione attuale, non dovrebbe nemmeno
prendere in considerazione certi argomenti, fino a quando non sia
stato superato il problema UE, per esempio. Pensare a questo è
offensivo verso coloro che stanno veramente male perché non lavorano
e hanno perso la casa.
Mikhael Quasimodus
Stavrògin: La politica è una cosa molto complessa e a me pare
normale che un programma politico tocchi più punti e più aspetti,
siano essi economici e sociali, altrimenti non dovremmo occuparci più
di niente se non di uscire dall'unione europea. Invece la vita
politica è fatta di tanti aspetti: diritti sociali, infrastrutture,
investimenti, diritti civili. Per esempio si potrebbe dire che non si
debbano fare iniziative culturali per lo stesso motivo per cui non si
dovrebbe pensare alle questioni dei diritti civili. Il discorso è
molto complesso e penso che una persona che sta veramente male ha ben
altri pensieri che non far sposare due persone, chiunque esse siano. E penso anche che certe volte sia difficile distinguere "giustizia
sociale" ed "interesse egoistico a scapito degli altri".
Che poi il PD faccia politiche obbedendo ai diktat europeisti è
qualcosa che non dipende dalle unioni civili e dalle persone che
dovrebbero sposarsi, ma dalla connivenza dei politici con chi ordina
tali scelte.
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