Testo di Nia Guaita
Una storia che si
ripete: Usa-Corea del Nord-Cina. Nel 1948, la Penisola coreana, venne
divisa in due zone lungo la linea del 38º parallelo. L'area
settentrionale, presieduta da un governo comunista filosovietico e
quella meridionale da un governo filostatunitense. Entrambi gli stati
avevano, come priorità, il disegno della riunificazione nazionale
anche se la stessa non era possibile, dati i dissidi tra
statunitensi e sovietici. Nell'ottobre 1949, i nordcoreani iniziarono
ad organizzare l'offensiva che avrebbe dovuto annettere la parte
meridionale della penisola. La data d'inizio del conflitto (25 giugno
1950) non fu casuale: cadeva nel primo anniversario della brutale
repressione che, nella Corea del Sud, aveva visto lo smantellamento
del Partito Comunista Coreano, che condusse ad una strage di 30.000
persone, comunisti, ma anche gente comune ("Insurrezione di
Jeju", 25 giugno 1949).
Ai primi di luglio 1950, iniziarono i
bombardamenti della FEAF (Far East Air Force) statunitense, che non
fu però in grado di fermare l’avanzata nordcoreana; l’1 e il 2
luglio, 3 battaglioni di fanteria Usa furono annientati ed il 20
luglio, la 24ª divisione di Fanteria, perse 6000 uomini. Nel
frattempo, su mandato delle Nazioni Unite, si creò una forza
internazionale organizzata dagli Stati Uniti e comprendente 18 paesi
aderenti all'ONU, che riuscì a rallentare l'avanzata nordcoreana. Il
13-15 settembre, la controffensiva Usa che dopo aver ricevuto dalla
CIA (Operazione Trudy Jackson), informazioni sulla consistenza delle
difese nordcoreane e l'entità delle loro truppe, inviò 43
bombardieri sul porto di Incheon, vicino al 38º parallelo che in
diverse ondate, scaricarono napalm ed eliminarono le forze
nordcoreane. Nonostante i ripetuti ammonimenti cinesi a non invadere
il territorio nordcoreano e - soprattutto - a non raggiungere il
confine cinese, gli Usa non credettero ad un intervento bellico della
Cina e occuparono la città portuale di Chogjin, mentre oltre 800.000
militari cinesi si ammassavano sulle rive del fiume Yalu. In seguito,
interi reparti cinesi entrarono nel territorio della Corea del Nord e
tra il 28 ed il 29 ottobre, si concretizzò il contrattacco con una
valanga umana di oltre 300.000 cinesi che si abbatté sulle linee
alleate, nonostante i bombardamenti, travolgendole letteralmente, A
partire dal 3 novembre, con la copertura offerta dai bombardieri, le
truppe alleate iniziarono il ritiro dalla Corea del Nord e il 5
dicembre i cinesi ripresero la capitale nordcoreana Pyongyang e si
attestarono sul confine del 38º parallelo. Il 27 luglio 1953, si
firmò l’armistizio (mai riconosciuto dalle due Coree) e la Corea
rimase divisa in due stati: Corea del Nord, con capitale Pyongyang e
Corea del Sud, con capitale Seul. Da allora, gli Usa mantengono
40.000 soldati e arsenali nucleari in Corea del Sud. In conclusione:
2 milioni di morti, per ristabilire, sostanzialmente, la situazione
preesistente.
Nessun commento:
Posta un commento