venerdì 4 agosto 2017

Giocando al gioco della fine del mondo



Sfruttando il passaggio dell’asteroide 2012 TC4, che il prossimo 12 ottobre si troverà ad un minimo di 4.200 chilometri di altezza dalla Terra, la NASA testerà i sistemi di monitoraggio e difesa per prevenire la minaccia di impatti futuri con un corpo celeste. Il prossimo 12 ottobre un asteroide di “piccole” dimensioni, con un diametro stimato tra i dieci e i trenta metri di lunghezza, si avvicinerà moltissimo alla Terra, senza tuttavia rappresentare una minaccia concreta. Per gli scienziati si tratterà invece di un’occasione d’oro per mettere a punto una strategia condivisa, al fine di studiare il “nemico” e verificare la prontezza delle procedure di monitoraggio e difesa. Per quanto improbabile, infatti, l’impatto di un asteroide con la superficie terrestre non è un evento fantascientifico da blockbuster hollywoodiano, dunque essere pronti a contrastare velocemente ed efficacemente un pericolo del genere può fare la differenza tra la vita e la morte di milioni di persone, se non peggio. Tra le agenzie spaziali in prima linea vi è sicuramente la NASA, che da tempo sta verificando la fattibilità di strumenti di difesa attiva, come ad esempio il lancio di una sonda contro un asteroide per modificarne la traiettoria. È proprio ciò che verrà fatto con la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) nel 2024, quando un satellite grosso quanto un frigorifero sarà scagliato contro l’innocuo asteroide Didimo B.



Ma torniamo al passaggio del 12 ottobre di quest’anno. L’asteroide in questione, chiamato 2012 TC4, fu scoperto nell’ottobre del 2012, ma a causa delle piccole dimensioni e dell’orbita è rimasto fuori dal raggio dei telescopi negli ultimi cinque anni. Tornerà nuovamente visibile sul finire dell’estate. Al momento i dati sulla sua traiettoria non sono chiari, si sa solo che passerà come minimo a 4.200 chilometri di altezza dalla Terra, per questa ragione la NASA coordinerà dodici diversi enti ed istituti di ricerca sparsi per il globo attraverso il Planetary Defence Coordination Office (istituito lo scorso anno) per testare i sistemi di rilevazione, così come la condivisione di informazioni su scala internazionale.


“Gli scienziati hanno sempre apprezzato sapere quando un asteroide effettua un passaggio più vicino e sicuro alla Terra, perché possono prepararsi a raccogliere dati per imparare il più possibile”, ha sottolineato il dottor Michael Kelley, scienziato della NASA impegnato nel programma di osservazione di 2012 TC4. “Questa volta stiamo aggiungendo un ulteriore livello di sforzi, usando il flyby di questo asteroide per testare la rete globale di rilevazione e monitoraggio degli asteroidi, valutando la nostra capacità di collaborare in risposta alla ricerca di una potenziale minaccia reale proveniente da un asteroide”. In parole diverse, si affinano le strategie per prevenire una potenziale catastrofe. Per molti scienziati un’idea valida potrebbe essere quella di iniziare a costruire una sorta di navicella da mantenere in orbita, e utilizzare all’occorrenza in caso di minaccia concreta.

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