Fonte: Non siamo soli
Sfruttando il passaggio dell’asteroide 2012 TC4, che il prossimo
12 ottobre si troverà ad un minimo di 4.200 chilometri di altezza
dalla Terra, la NASA testerà i sistemi di monitoraggio e difesa per
prevenire la minaccia di impatti futuri con un corpo celeste. Il
prossimo 12 ottobre un asteroide di “piccole” dimensioni, con un
diametro stimato tra i dieci e i trenta metri di lunghezza, si
avvicinerà moltissimo alla Terra, senza tuttavia rappresentare una
minaccia concreta. Per gli scienziati si tratterà invece di
un’occasione d’oro per mettere a punto una strategia condivisa,
al fine di studiare il “nemico” e verificare la prontezza delle
procedure di monitoraggio e difesa. Per quanto improbabile, infatti, l’impatto di un asteroide con
la superficie terrestre non è un evento fantascientifico da
blockbuster hollywoodiano, dunque essere pronti a contrastare
velocemente ed efficacemente un pericolo del genere può fare la
differenza tra la vita e la morte di milioni di persone, se non
peggio. Tra le agenzie spaziali in prima linea vi è sicuramente la
NASA, che da tempo sta verificando la fattibilità di strumenti di
difesa attiva, come ad esempio il lancio di una sonda contro un
asteroide per modificarne la traiettoria. È proprio ciò che verrà
fatto con la missione DART (Double Asteroid Redirection Test) nel
2024, quando un satellite grosso quanto un frigorifero sarà
scagliato contro l’innocuo asteroide Didimo B.
Ma torniamo al passaggio del 12 ottobre di quest’anno.
L’asteroide in questione, chiamato 2012 TC4, fu scoperto
nell’ottobre del 2012, ma a causa delle piccole dimensioni e
dell’orbita è rimasto fuori dal raggio dei telescopi negli ultimi
cinque anni. Tornerà nuovamente visibile sul finire dell’estate.
Al momento i dati sulla sua traiettoria non sono chiari, si sa solo
che passerà come minimo a 4.200 chilometri di altezza dalla Terra,
per questa ragione la NASA coordinerà dodici diversi enti ed
istituti di ricerca sparsi per il globo attraverso il Planetary
Defence Coordination Office (istituito lo scorso anno) per testare i
sistemi di rilevazione, così come la condivisione di informazioni su
scala internazionale.
“Gli
scienziati hanno sempre apprezzato sapere quando un asteroide
effettua un passaggio più vicino e sicuro alla Terra, perché
possono prepararsi a raccogliere dati per imparare il più
possibile”, ha sottolineato il dottor Michael Kelley, scienziato
della NASA impegnato nel programma di osservazione di 2012 TC4.
“Questa volta stiamo aggiungendo un ulteriore livello di sforzi,
usando il flyby di questo asteroide per testare la rete globale di
rilevazione e monitoraggio degli asteroidi, valutando la nostra
capacità di collaborare in risposta alla ricerca di una potenziale
minaccia reale proveniente da un asteroide”. In parole diverse, si
affinano le strategie per prevenire una potenziale catastrofe. Per
molti scienziati un’idea valida potrebbe essere quella di iniziare
a costruire una sorta di navicella da mantenere in orbita, e
utilizzare all’occorrenza in caso di minaccia concreta.
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