Fonte: La Gazzetta di Lucca
Siamo alla frutta. La scuola sottoposta a pressioni inaudite,
l’autorità dei docenti messa continuamente in discussione col
risultato di creare giovani allo sbando, senza punti di riferimento,
liberi di fare tutto ciò che più gli aggrada. E con la complicità
degli stessi dirigenti scolastici timorosi di ogni alito che si leva
dalle famiglie e da chi sta sopra di loro. Dai nostri insegnanti,
bistrattati, umiliati, i peggio pagati d’Europa, si pretende di
tutto: che siano baby sitter, psicologi e che soprattutto si adeguino
ai cliché dominanti. Nessun intellettuale o politico dunque si è levato a difendere il
professor Pietro Marinelli, 61 anni, insegnante da 30 all’istituto
di istruzione superiore Falcone-Righi di Corsico (Milano), esperto di
storia delle religioni, denunciato ai carabinieri e sospeso con
riduzione dello stipendio per aver parlato durante una lezione in
modo critico e documentato dell’Islam e per aver invitato una
ragazza musulmana ad alzarsi in piedi come tutti gli altri.
Il ministero: “Non conosciamo il caso, dobbiamo valutare, ci
mandi una mail. I presidi hanno l’autonomia”. La preside, Maria
Vittoria Amantea, si sottrae a ogni richiesta di spiegazioni, anche
se sul suo profilo Facebook fioccano commenti in cui viene definita
“novella esponente del nuovo fascismo italiano”. E ancora: “La
ragazza non si è alzata di fronte a un vecchio professore 61enne. Mi
aspettavo che lei non andasse su tutte le furie e denunciasse in
perfetto stile repubblichino o Gestapo o Stasi il professore. Avrebbe
dovuto fare da paciere, cercare di capire, invece lei ha subito
saputo contro chi schierarsi”.
Tanti illuminati interpellati hanno paura di incorrere nel peccato
di lesa religione islamica e quindi non si sbilanciano. L’unico che
interviene è uno che l’Islam lo conosce bene, lo scrittore e
giornalista Magdi Cristiano Allam, che, proprio nella scuola di
Corsico un anno fa, incontrò gli studenti su invito del professor
Marinelli. Gran successo, preside molto disponibile. Per questo ora
Allam dice: “Apprendo con incredulità che la stessa preside ha
assunto un atteggiamento sanzionatorio di estrema gravità nei
confronti di un docente che svolge il suo incarico con rara passione.
A lui assoluta solidarietà. Guai se nella scuola e nella cultura si
affermasse il principio che non si può più criticare l’Islam come
religione. Sarebbe un errore gravissimo, in una società in cui si
può criticare tutto e tutti, in cui si può dire di tutto nei
confronti del cristianesimo, della Chiesa, del Papa e dello stesso
Gesù, imporre di sospendere l’uso della ragione solo nei confronti
dell’Islam. Nel più assoluto rispetto dei musulmani come persone
noi abbiamo il diritto di dire la verità sull’Islam. Se non lo
facessimo moriremmo dentro, saremmo responsabili del suicidio della
nostra civiltà”.
E sulla stampa? Notizia non pervenuta, a parte Le Gazzette e il
Giornale. Però sono migliaia ormai gli italiani che scrivono al
professor Marinelli. Quale parere dunque conta di più, quello dei
cittadini o dei timorosi maestri di pensiero? Quello dei primi,
indubbiamente, anche se nessuno dà retta all’Italia che condanna.
Ecco, quindi, alcune delle inascoltate opinioni degli italiani.
“Ho avuto insegnanti che dicevano di tutto contro il clero e il
cattolicesimo. Mai un provvedimento nei loro confronti. Questo
garantismo verso la ‘nuova cultura’ deve finire”.
“Poi ci chiediamo come mai tanti docenti abbiano difficoltà a
ottenere la fiducia delle famiglie. La preside avrebbe dovuto
sostenerlo anziché denigrarlo. E’ lei che dovrebbe essere
sospesa”.
“Il silenzio degli intellettuali fa cadere le braccia. Allora è
vero: essere per la libertà oggi significa lottare con una gran
parte della società che ha deciso di rinunciarvi”.
“Siamo in un Medioevo 2.0”.
“Questo è stalking organizzato dalla preside. Mobbing”.
“Tutto è iniziato con la prima concessione: togliere i
crocifissi dalle aule, non fare i presepi. Andrà sempre peggio”.
“La religione musulmana è palesemente incostituzionale e gli
effetti si vedono anche in questo caso”.
“Venga indagata la preside, la famiglia della studentessa. Il
docente ha solo espresso tesi argomentate”.
“Si chiama fascismo mascherato da ideologia post comunista”.
“Se non reggono il peso della tolleranza democratica, se ne
devono tornare nei loro paesi dove il totalitarismo islamico è già
realizzato”.
“A tutti i docenti italiani: fate uno sciopero nazionale! Basta
che un islamico faccia una denuncia e viene subito creduto e gli
danno ragione”.
“Cosa c’entra il digiuno diurno del Ramadan (ndr. la
motivazione espressa dalla studentessa) con l’alzarsi in piedi
qualche secondo per salutare il professore come tutti gli altri? E’
stata una provocazione e, visto il tema della lezione, l’Isis, una
presa di posizione ideologica e politica”.
“Dittatura piena: siete dei lupi travestiti da agnelli. Chi
sospende la preside? Chi dice Je suis Marinelli?”.
“Chi tocca l’Islam muore”.
“I musulmani devono capire che nell’Occidente cristiano sono
ospiti e devono rispettare le nostre regole”.
“Ingiustificabile anche la sospensione del poliziotto per le sue
opinioni sugli immigrati e la Boldrini”.
“Buffoni i presidi: sempre pronti a togliere crocifissi e
quant’altro”.
“E’ un sistema imposto dall’alto. E la preside si deve
adeguare altrimenti viene trasferita. E’ questo tirare a campare
che ci sta distruggendo”.
“Se si sospendessero tutti quelli contro la chiesa, l’80 per
cento degli insegnanti starebbe a casa”.
“Questa è una guerra. Vogliono vincerla chiudendo la bocca al
dissenso”.
“Il sonno della ragione genera mostri”.
“Cosa è diventata la nostra scuola, una corte jihadista?”.
“La ragazza ha detto che il Ramadan è un periodo di
miglioramento del comportamento morale. Questo significa non ubbidire
a regole?”.
“Privare un insegnante così ricco di passione, competenza e
amore per il proprio lavoro, della possibilità di trasmettere il
proprio sapere è il più grande atto di idiozia che la pubblica
amministrazione possa compiere”.
“Tutti hanno paura di appoggiarlo pubblicamente perché l’Islam
è basato sulla paura”.
“I nostri figli a scuola vengono manipolati. Bene se fanno certe
critiche, ostracizzati se ne fanno altre. Ormai è chic solo la
solidarietà verso chi ha una diversa cultura e religione”.
Molti avvocati hanno già offerto la loro tutela al professore, il
quale è amareggiato anche dalla mancanza di solidarietà della
maggior parte degli studenti e dei colleghi della scuola: “E come
se la paura di prendere posizione, dice, si sia metabolizzata in
loro. E’ come se fossero stati lobotomizzati nella loro ragione e
nella loro libertà, per cui non sono più capaci di fare delle
scelte libere e personali”.
Tutto è assurdo per Marinelli, che spiega: “La ragazza non ha
voluto sentire la relazione sull’Isis. E’ come se uno studente
cattolico uscisse dall’aula per non sentir parlare di inquisizione.
L’offesa alla persona sarebbe stata ‘tu sei un musulmano di
m..’. Allora sarebbe stato giusto l’esposto. Ma se dico che il
Ramadan, non mangiare e bere fino al tramonto, mi sembra disumano,
rientra nella libertà d’espressione dell’articolo 21 della
Costituzione. Le persone della comunità islamica devono accettare le
regole di un paese democratico e confrontarsi con idee e giudizi
diversi da quelli che esprimono gli imam. Ho chiesto a un collega: se
uno studente cattolico andasse dalla preside per lamentarsi di
giudizi negativi sulla chiesa, sarebbe giusto che la preside
presentasse un esposto ai carabinieri e aprisse un procedimento
disciplinare nei confronti del docente? Sì, mi ha detto lui. Allora
ho deciso: d’ora in poi se verrò a conoscenza di giudizi negativi
sulla chiesa cattolica presenterò un esposto, chiederò l’apertura
di un procedimento disciplinare nei confronti del docente e
l’istituzione di un apposito tribunale sul tipo delle Corti
islamiche”.
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