Fonte: Il Gazzettino
Azzano Decimo - La
contemporaneità sinistra tra il Giorno della memoria e l'evento
organizzato dal fronte skinhead Langbard Club? Una casualità. A
dirlo sono gli organizzatori del concerto di via Zuiano ad Azzano
Decimo, per la prima volta impegnati a spiegare le ragioni di una
scelta definita da più parti quantomeno inopportuna. L'imponente
(data la tranquillità della serata) dispiegamento di forze, invece,
era tutt'altro che casuale. Una trentina di agenti, i furgoni
blindati di polizia e carabinieri, un primo posto di blocco già a un
chilometro dal capannone sede del concerto più temuto degli ultimi
anni. La notte di Azzano Decimo è stata illuminata dai lampeggianti
blu delle auto schierate a protezione dell'ordine pubblico. Ce
n'erano almeno altrettante travestite da mezzi privati, ma che
contenevano altri agenti in borghese. Era pronta pure una riserva,
composta da altri uomini e mezzi, ma fortunatamente non è stato
necessario impiegarla.
Il giorno più lungo, cominciato
con il
letame rovesciato sulla strada, è terminato con una serata tutto
sommato tranquilla. La tensione, palpabile sul viso degli agenti in
divisa, ha blindato un intero quartiere. Si è dissipata soltanto
quando è diventato chiaro che nessuno avrebbe provato a introdursi
nel capannone che ospitava i tre gruppi metal protagonisti
dell'evento. Le forze dell'ordine hanno tirato tardi, impegnate a
proteggere l'ormai affermata liceità della manifestazione, ma non
sono state costrette a intervenire. Soltanto una decina di
manifestanti, provenienti dal presidio andato in scena qualche ora
prima, ha deciso di avvicinarsi alla sede del Langbard Club. Bandiera
della pace in mano, la coscienza fiera della protesta pacifica.
«L'uovo del serpente - dice Daniele Di Luca - va schiacciato
subito». Poi però ci si accorge che la strada che costeggia il
capannone di via Zuiano è buia e pericolosa, ma soprattutto che la
decina di manifestanti sarebbe - appunto - rimasta tale, nessuno in
più. Meglio ripiegare, allora, tanto al concerto non si entra.
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