domenica 3 marzo 2019

Di questo passo, i femminicidi non smetteranno mai!


Fonte: Blogo

"Era in preda ad una tempesta emotiva": con questa motivazione Michele Castaldo, il 57enne di Cesena omicida confesso di Olga Matei (46 anni), si è visto ridurre la pena a 16 anni di reclusione, dopo essere stato condannato inizialmente all’ergastolo, ridotto poi a 30 anni. Considerata la buona condotta, alla fine Castaldo sconterà anche meno dei 16 anni stabiliti dalla Corte d’Appello di Bologna. I fatti risalgono al 5 ottobre 2016, quando a Riccione (Rimini), Michele Castaldo strangolò a mani nude la moldava Olga Matei, donna con cui aveva una relazione da circa un mese. Il pg Paolo Giovagnoli davanti alla Corte di assise di appello di Bologna, nel corso dell’udienza dello scorso 16 novembre, aveva chiesto la conferma dei 30 anni di reclusione, ma i giudici, pur riconoscendo l’aggravante dei motivi abietti e futili, ha ridotto la pena a 16 anni concedendo le attenuanti generiche. Come si legge su Corriere.it, che riporta stralci della sentenza depositata da poco, la decisione di dimezzare praticamente la pena deriva innanzitutto dalla valutazione positiva della confessione resa dal Castaldo. Inoltre, nonostante la gelosia dell’imputato sia stata considerata ingiustificata, dalle perizie psichiatriche è emerso che fosse in preda ad una “soverchiante tempesta emotiva e passionale”, che dopo l’omicidio si è manifestata anche nel tentativo di suicidio.

Insomma, dopo l’ergastolo ridotto a 30 anni per aver scelto il rito abbreviato, la pena per Castaldo è scesa a 16 anni, ma considerato che ogni semestre vengono “abbonati” 45 giorni per buona condotta, Castaldo starà in carcere ancora meno. Il 57enne di Cesena uccise la 46enne moldava con cui aveva una relazione da poco tempo perché la stessa, per via delle insicurezze dell’uomo e della gelosia, lo aveva invitato ad andare via. “Ho perso la testa perché lei non voleva più stare con me. Le ho detto che lei doveva essere mia e di nessun altro. L’ho stretta al collo e l’ho strangolata”, ha confessato il Castaldo dopo aver commesso l’omicidio. Rientrato a casa, poi, tentò il suicidio con un mix di vino e farmaci.

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