Testo di Leonardo Cecchi
Oggi salta fuori che Salvini, questo mese, al Senato c’è andato una volta sola. Lo scranno è deserto, così come il suo posto in Commissione. E anche per Giorgia Meloni non va meglio: come deputata risulta presente nel 5% dei casi, assente nel 78%. In sostanza, i due leader del populismo italiano sono assenteisti per definizione. Dunque pensavo: questi due ce li ritroviamo fissi in tv, in radio e sui social a dirci che loro, poverini, vorrebbero con tutto il cuore donare il loro lavoro e la loro responsabilità al Paese. Ma poi, dati alla mano, loro la responsabilità di lavorare non se la assumono praticamente mai. Perché non è che non lavorano: non ci vanno proprio al lavoro. Pensando allora a questo mi sono chiesto una cosa molto semplice, forse banale: ma la dignità dove sta? Il coraggio dove lo trovano? Perché sarò fesso io, non c’è dubbio, ma a me è stato insegnato che se vengo pagato per un lavoro, quel lavoro devo farlo. E se non lo faccio me ne vergogno. Loro invece no. Anzi, non soddisfatti di ciò che (non) fanno, hanno anche la faccia tosta di venirci a dire che sono gli altri gli irresponsabili, gli egoisti, i “poltronari”. La dignità. Questo mi chiedo. Se ce l’hanno, dove sta. Che fine ha fatto. O se sono io ad avere un concetto di dignità sbagliato. Chissà.
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