L’ho sentito oggi, con le mie orecchie, al telegiornale: le autorità australiane hanno smentito di aver arrestato 183 piromani, tra cui una quarantina di adolescenti, presi in flagrante ad appiccare fuochi. La giustificazione data dal telegiornale è che tale notizia, diffusa da una testata giornalistica americana, sminuisce la spiegazione che la causa dei roghi siano i cambiamenti climatici. Parole testuali! Ormai, non si preoccupano neanche di dire in faccia ai telespettatori la verità: che gli incendi in Australia sono funzionali al “global warming”. Anzi, potrebbero essere stati appiccati appositamente per quello, per avere un pretesto in più per portare avanti la teoria del riscaldamento globale, che per i media mondiali, all’unisono, non è più solo una teoria, ma una certezza dogmatica di fede.
Ma la sensazione è anche un’altra. Ci sono due forze in campo, che hanno nelle nostre menti il loro terreno di battaglia. L’una cerca di convincerci di una tesi, l’altra della tesi contraria. Si chiama – lo sappiamo da tempo – guerra psicologica, ma mentre fino a poco tempo fa pensavo che ci fosse un’unica matrice da cui emanavano le tesi del Pensiero Dominante, ora comincio a sospettare che ce ne siano due, di centrali operative impegnate a divulgare ciascuna le proprie tesi. A parte il fatto che nell’opinione pubblica si genera inevitabilmente confusione, su chi possa aver ragione, appare evidente che l’agenzia pubblicitaria più forte tenda a farci credere che la terra si sta surriscaldando per colpa dell’uomo, mentre quella minoritaria, con meno agganci nei media di massa, vuole invece smascherare le bugie della prima e portare il nostro pensiero sul giusto sentiero.
In effetti, se ci pensiamo bene, quei fantomatici 183 piromani mettevano un po’ in crisi il dogma del riscaldamento della Terra, così che quelli che un tempo venivano chiamati i “padroni del vapore”, hanno dovuto correre platealmente ai ripari. Personalmente, ritengo che a scatenare gli incendi siano stati satelliti militari che sparano al suolo microonde, esattamente come avvenuto in California. Se si dà grande risalto alla vastità del dramma è per la ragione che ho testè citato: si vuole propagandare il “global warming”. Di incendi, in questa stagione, ce ne sono sempre stati, ma con un aiutino dal cielo, mediante mirate tempeste di radiazioni, è stato possibile amplificarne gli effetti. Poi, che siano morti nei roghi 500 milioni di animali o un miliardo, fa poca differenza, perché è come con l’Olocausto ebraico: quanti milioni di ebrei sono morti in Germania? Un milione? Due milioni? Tre milioni? Numeri sparsi a casaccio, che hanno l’unico scopo di colpire l’emotività della gente. Un miliardo di animali bruciati è un numero che non si riesce nemmeno a immaginare. Ecco che devono intervenire i filmati messi in rete e trasmessi dalle tivù, con i koala che scappano tra le fiamme, con una signora che si toglie la camicetta per catturarne uno, prima che finisca tra le fiamme, con i veterinari che danno da bere a cuccioli di canguro.
Le immagini possono anche essere vere, ma potrebbero essere di repertorio, oppure recenti, dei giorni scorsi, e fatte circolare di proposito presso tutte le televisioni mondiali. Quando a un evento si dà tanta ribalta e clamore, c'è da rizzare le antenne. Con gli incendi in Brasile si è fatta la stessa operazione, ma lo scopo era di gettare discredito su Bolsonaro. C’è molta manipolazione e gli utenti non se ne rendono conto. La gente ha la tendenza a credere vero tutto ciò che esce dal tubo catodico, come si diceva una volta. Lo abbiamo visto con le torri gemelle. Lo vediamo anche con le decapitazioni di prigionieri vestiti di arancione, con la differenza che, dopo 19 anni, siamo in molti a sapere che si è trattato di finzione, di un autoattentato, mentre sulle vittime dei tagliagole dell’ISIS la maggior parte dell’opinione pubblica è propensa a credere che quelle cruente esecuzioni capitali siano autentiche. Eppure, circolano in rete le immagini di set televisivi con tanto di attori consenzienti e pagati, chi impegnato nel ruolo di vittima, chi in quello di carnefice. Gli incendi in Australia potrebbero essere soggetti alle stesse manipolazioni.
Nel medioevo, si dava la colpa delle carestie prodotte dal maltempo ai tempestarii, stregoni nefasti capaci di modificare il clima. Oggi nulla è cambiato. I media di regime strombazzano la versione che gli è stata imposta senza chiedersi minimamente se sia vicina al vero oppure no. Non sapremo mai quali sono le cause degli incendi australiani, sappiamo però che i cambiamenti climatici non esistono per cui tutte le altre ipotesi sono possibili.
RispondiEliminaIn Madagascar, quando ci sono forti folate di vento, la gente dice che è morto uno stregone.
EliminaMgolte bugie formano una verità, molte verità formano una bugia e la suggestione la peggiore delle droghe.
RispondiEliminai soliti chiagnere per fotterci...sono talmente stupidi e criminali che vogliono distruggere La Terra per possederla. Se non ci pensa Sorella Natura...dobiamo pensarci Noi. Abbiamo i diritto di difenderci ed il diritto di difendere quelli che si mettono almondo. soprattutto !
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