domenica 9 maggio 2021

Una villa su una Stella

In una banale domenica “fuori porta”, visitando da vicino una villa del Settecento, che potrebbe anche essere dell’Ottocento, per quel che ne so. I ricchi signori, di ieri come di oggi, hanno il privilegio di potersi comprare ville al mare, ai monti o al lago, oppure, in assenza di tutto ciò, al fiume. Un fiume che compie un’ansa e le cui acque scorrono lentamente, già di per sé offre scenari di serenità e ozio, se non addirittura di noia. Come passavano il tempo i ricchi signori del passato, quando non andavano a caccia nei dintorni? I film storici che tutti noi abbiamo visto ci offrono scenari di interminabili serate a base di concerti con strumenti ad arco. Li avranno sentiti anche nella villa di Ariis, tali concertini? Era per caso quella villa la residenza di qualche nobile di Venezia? Il Friuli era una propaggine della Serenissima. Anzi, a ben guardare, il Friuli è sempre stato una propaggine di qualcosa e di qualcuno. Se escludiamo il parlamento dei patriarchi di Aquileia, abbiamo sempre avuto dei padroni stranieri. Un popolo di schiavi, mezzadri e villici, con solo qualche rara ribellione finita nel sangue. Schiavi miserabili della gleba, come oggi siamo schiavi ottusi del vaccino, nuovo padrone occulto, nuovo tiranno delle nostre vite. Siamo rimasti villici, nel profondo delle nostre anime. Io no, io mi chiamo fuori. Io filmo gli antichi splendori architettonici della bassa friulana. Lo faccio in ossequio alla bellezza, niente di più, niente di meno.


3 commenti:

  1. E' la classica corte con la villa padronale , gli alloggi del fattore e del contorno di "servizi" , chi lavora i campi , chi governa gli animali , chi provvede alla cucina , i bimbi liberi nel cortile e gli anziani mai lasciati soli.
    Dalle mie parti sono esistite fino al primo dopoguerra (seconda mondiale ) , poi ci siamo (ci hanno) liberati.
    Ma è proprio così?
    La vita in questi contesti era certamente più dura ma molto più naturale , si seguivano i ritmi del sole e non dello smartphone ... mi sa che ci hanno fregato alla grande.

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  2. La villa del sior paron, della siora parona. Mezzadria, in Toscana, a mezzo col padrone. I più scaltri riuscìvano in parte a fregarlo, sempre il padrone. I babbei dovevano invece dividere tutto, anche la moglie, finché giovane e carina.

    Storie di ordinaria miseria, protrattesi, come dice Bobo, fino alla fine degli anni 50, in alcune regioni pure dopo.

    Ci hanno fregato, ci stanno fregando, ci fregheranno pure in futuro. Alla grande stavolta. Le avvisaglie ci sono tutte.

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  3. Sembra che la prima pietra di quella che in seguito sarebbe diventata la Villa Ottelio Savorgnan sia stata posta addirittura nel Duecento.

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