Testo di Fulco Pratesi
Un contadino che odiava gli insetti,
sparse il veleno sui broccoletti.
A quella pioggia sottile e mortale,
non sopravvisse nessun animale.
Moriron prima, tra atroci tormenti,
chiocciole e grilli e farfalle innocenti.
Insetti utili, insetti buoni,
carabi, apidi e curculioni.
Ma insetti e vermi, lo sanno anche i cani,
fanno da cibo a molti animali,
e le lucertole, gli uccelli,
(pur quelli utili, pur quelli belli)
che quegli insetti mangiaron negli orti,
caddero subito in terra, morti.
Ma ancor non termina la filastrocca,
la morte incalza: a chi tocca, tocca!
I topiragno, rospi, fringuelli,
ramarri, donnole e pipistrelli,
moriron tutti, senza un lamento.
Il contadino adesso è contento
Senza più uccelli, farfalle ed insetti,
crescon più belli i suoi broccoletti.
Ma la morale purtroppo è diversa,
che quei veleni che il villico versa,
non fanno male soltanto agli insetti,
lombrichi, ricci, ramarri e uccelletti,
Ce li troviamo, lo giuro, nel piatto
e nello stomaco, che non è adatto
a sopportare quei “condimenti”
che sono tossici ed invadenti!
Da tutto questo dipende il finale:
“Agli animali non fare del male
se vuoi vivere senza paura,
nell’equilibrio della Natura.”