domenica 2 luglio 2023

Muore uno scoiattolo, vive una poiana!


Il 18 giugno scorso, nel boschetto dove nidifica la poiana, ho ripreso sia uno scoiattolo rosso, che uno melanico. Oggi, 2 luglio, dirigendomi verso lo stesso boschetto, passando attraverso un campo incolto, mi sono imbattuto in un adulto della poiana che ivi nidifica, la quale stava beatamente distesa al sole in mezzo al campo. Appena mi ha visto, si è involata senza fretta, e senza dar segno di essersi spaventata. Io, di primo acchito, avevo addirittura pensato che fosse morta, forse perché colpita dal forte getto d’acqua del cannone predisposto dal contadino per bagnare il campo di mais lì vicino. E invece, la poiana era viva, vegeta e rilassata. Poi, giunto sul posto, ho capito perché. A un metro di distanza da dove stava prendendosi una pausa sotto i benefici raggi del sole, c’era quello che mi è sembrato essere il collo di uno scoiattolo. E il pensiero mi è corso proprio a quello in forma melanica da me ripreso il 18 giugno. Non ci sarebbe niente di cui stupirsi, visto che la poiana è un uccello da preda e i roditori, melanici o meno, sono le sue prede preferite. Benché io non possa dire con precisione di quale parte del corpo si tratti, è indubbio che il colore del pelo sia scuro, piuttosto che rossiccio. Dubito che sia una talpa, come non credo nemmeno che sia un ratto. Anche la nutria è da escludere, trattandosi di una preda troppo grossa per una poiana. E poi, il canale sugli argini del quale ho trovato le tane delle nutrie è completamente asciutto e non ho idea di dove si possano essere trasferite. La poiana era sazia, forse ha portato anche qualche pezzetto di scoiattolo ai suoi pulli, che ho sentito pigolare in alto, tra le fronde di un platano. Così è la vita. Mors tua, vita mea. Uno scoiattolo in meno, una o due poiane in più.

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