lunedì 12 agosto 2013

Bambini contro foche

 
Fonte: Tiscali

Foche che giocano tra loro, si rotolano nella sabbia, dormicchiano al sole godendosi la brezza della Manica. La scena è ormai diventata abituale per residenti e turisti della Baia di Somme, nel nordovest della Francia, dove si contano ormai quasi 600 esemplari. I pescatori locali, però, non sembrano apprezzare questo trionfo della natura, e anzi se la prendono per i danni che il proliferare di questi pingui mammiferi marini causa al loro lavoro. Tutta colpa del vorace appetito dei 'vitelli di mare', come li chiamano i francesi, che secondo i calcoli di un collettivo di professionisti della pesca sarebbero capaci di mangiare oltre 4 chili di pesce a testa al giorno, con una spiccata preferenza per sogliole e altre specie simili. 


 
I pescatori chiedono di poter sopprimere esemplari in eccesso. Risultato: negli ultimi due anni il numero di pesci di questo tipo nelle acque della zona è calato del 15%, sostengono, e la situazione potrà solo peggiorare in futuro, dato che l'aumento demografico continua a ritmo sostanzialmente analogo. Per questo, i pescatori chiedono alle autorità locali di fissare un limite massimo al numero di foche presenti nella baia, e di allontanare o sopprimere gli esemplari in eccesso, procedendo poi a controlli regolari della popolazione perché non torni a crescere troppo. 
Insorgono gli animalisti. La proposta è stata presentata alla Direzione regionale dell'ambiente e della gestione del territorio, che finora non ha espresso alcun parere. Gli animalisti, però, sono già insorti: abbattere le foche in nome del business sarebbe freddo e crudele, dicono, soprattutto in un'area in cui questi mammiferi si erano quasi estinti a causa della caccia, vietata solo nei primi anni Ottanta. ''Finché vivrò, nessuno toccherà una foca in Francia'', ha tuonato minacciosa Brigitte Bardot, che in un messaggio diffuso dalla sua fondazione bolla la proposta dei pescatori come ''cavolata, bassezza e crudeltà umana''.

I difensori delle foche rilanciano: “Vietare la pesca nell’area”. Alcuni difensori delle foche vanno ben oltre il semplice no agli abbattimenti, e lanciano la loro controproposta: invece di ridurre il numero di foche per aiutare i pescatori, introdurre un divieto di pesca in gran parte dell'area, e addirittura rendere del tutto off limits le spiagge preferite dagli animali marini. Una proposta forse provocatoria, ma che ha suscitato reazioni di esasperazione da parte della popolazione locale. E c’è chi sostiene che le foche siano un pericolo pubblico. “Quando si arriva a impedire ai bambini di fare il bagno - commenta stizzita alla stampa una donna del luogo, moglie di un pescatore - con il pretesto che disturbano le mamme foche sui banchi di sabbia, siamo proprio arrivati all'assurdo”.

1 commento:

  1. Io propongo la cosa migliore: riduciamo finalmente i pescatori ,le loro mogli,i loro figli ,cosi' libereremo il pianeta da questa metastasi di subumani, lasciandoci in pace con i nostri fratelli animali

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