Fonte:
Info Oggi
Testo
di Alessia Malachiti
TORINO. Nella giornata del 13 Giugno, un poliziotto ha sparato ad
un cane, un esile meticcio che si trovava con i padroni nell'area apposita del
parco del Valentino, a Torino. Una scena che mai nessuno avrebbe voluto vedere,
quella a cui hanno assistito Marina e Giancarlo, i proprietari di Luna.
Giancarlo
ha raccontato ad Infooggi.it come si sono svolti i fatti, per chiarire le
dinamiche di quanto avvenuto.
Cos'è avvenuto prima dell'intervento del
poliziotto? Dove vi trovavate?
«Ieri pomeriggio mi trovavo con la mia compagna
Marina ed il cane, Luna, presso il Parco del Valentino, nell'area cani. Ad un
certo punto abbiamo iniziato a litigare, coscienti del fatto che lì vicino
ci fosse una volante, ma abbiamo lo stesso continuato la nostra litigata,
probabilmente un po' animata, al punto che un passante si sarebbe sentito in
dovere di avvertire gli uomini della volante. Poco dopo, al cancello dell'area
cani, si è presentato un poliziotto urlando per attirare la nostra attenzione,
quindi gli abbiamo risposto che stavamo solo litigando per futili motivi.
L'agente, che nel frattempo era entrato dentro l'area cani, ha deciso comunque
di raggiungerci, probabilmente per verificare meglio che non stesse succedendo
nulla».
Avete
intuito che stava per accadere qualcosa al cane?
«Quando l'agente ha raggiunto
il centro dell'area cani, Luna era lì vicino, tranquillamente sdraiata
nell'erba. Ha iniziato ad abbaiare al poliziotto, ma tenendo le distanze ed
indietreggiando mentre lui avanzava. Il cane non ha mai avuto nessun contatto
fisico con l'agente, tantomeno si è avvicinato tanto da costituire una reale
minaccia. Il poliziotto ha dunque appoggiato la mano sulla pistola e noi
abbiamo intuito che stava per accadere qualcosa, perciò gli abbiamo urlato di
fermarsi mentre tentavamo di avvicinarci a Luna per proteggerla. L'agente,
intanto, aveva già estratto l'arma e la puntava contro il cane, per questo
abbiamo indugiato nel raggiungere Luna, che era sotto tiro. Dopo pochi secondi
il poliziotto ha sparato».
Cos'è
accaduto dopo lo sparo?
«Luna è scappata in preda al dolore, per accasciarsi
sotto un albero. L'agente ha dunque gridato che il cane avrebbe dovuto essere
legato al guinzaglio, ma ci trovavamo nell'area cani, luogo in cui è consentito
tenere gli animali in libertà. Io ho iniziato ad urlare per attirare
l'attenzione in cerca d'aiuto, mentre il poliziotto stava scappando fuori
dall'area cani».
Come
si sono comportati gli altri agenti?
«Mentre l'agente che ha sparato a Luna
fuggiva, altri poliziotti, quasi una decina, sono accorsi per chiederci cosa
fosse accaduto. Ci dissero dunque che avrebbero chiamato il pronto soccorso
degli animali, ma dopo qualche minuto, dato che nessuno arrivava, le autorità
hanno deciso di caricare il cane su una volante e portarlo insieme a me e
Marina al pronto soccorso per animali di Via Polizzano. Ci spiegarono che
solamente in determinati casi si può usufruire dell'ambulanza veterinaria».
Avete
parlato con un agente responsabile?
«Si, arrivati alla clinica abbiamo
incontrato un agente, probabilmente di grado superiore, che gentilmente ci ha
domandato cosa fosse successo e ci disse che erano tutti molto mortificati per
quanto avvenuto. Il poliziotto ci ha detto che le spese della clinica
veterinaria saranno coperte da loro, così come altri eventuali risarcimenti.
Gli agenti che sono arrivati per primi nell'area cani, che forse si trovavano
sulla stessa volante del poliziotto che ha sparato a Luna, sono rimasti con noi
alla clinica, continuando ulteriormente a scusarsi».
Luna
si è ripresa?
«Per ora è in prognosi riservata, le è stata asportata una parte
del polmone destro e le è stato ricucito lo stomaco che le era stato
completamente aperto dalla pallottola. Speriamo che si riprenda presto».
Le
agenzie di stampa hanno riportato che è stata avviata un'indagine
per attribuire le responsabilità in merito a quanto avvenuto. Intanto, alcuni
giornali diffondono la notizia parlando di Luna come un incrocio tra "Pit
bull" e "Boxer". In realtà, spiega Giancarlo, la cagnolina è un
meticcio ed i suoi genitori non erano di razza aggressiva.
Bastardo vigliacco essere subumano, pregherò a modo mio per Luna.
RispondiEliminaimbecille... il poliziotto.
Eliminala prossima volta che si spari negli zebedei.
scusate lo sfogo!
Alex
I suoi colleghi non la smettevano più di scusarsi, ma il soggetto in questione evidentemente fa parte di quella vasta categoria di persone chiamate zoofobe, cioè che hanno paura degli animali.
RispondiEliminaE' un fatto culturale, se prendiamo ad esempio i musulmani e gli altri popoli del Terzo Mondo, ma può essere anche un fatto privato del singolo occidentale, in quanto il poliziotto sparatore potrebbe essere stato morso da piccolo.
'Sto infame de sbirro!!!Ma abbiamo gli apprendisti doghunters anche qua?? Auguro a questo untermensch tutto il peggio possibile ma auguro a Luna una pronta guarigione e un mare di coccole per dimenticare una simile esperienza !!! Ciao mia piccola Luna!!!!
RispondiElimina