Fonte:
Gea Press
La
notizia, che di certo farà gioire gli animalisti, è stata comunicata in
Svizzera dall’associazione ATRA,
fondata a Lugano nel 1978.
Stante
quanto riportato nella nota di ATRA si tratterebbe di sei sperimentazioni, ora
bloccate, che avrebbero riguardato non solo la Svizzera ma anche l’Italia. Tra
gli animali ora da recuperare ci sono circa 6000 topi, 250 ratti, 550 cavie e
quattro gatte. Il progetto è stato curato in collaborazione con I-CARE (International Center for
Alternatives in Research and Education) ed il consulente scientifico è il dott.
Massimo Tettamanti, molto noto anche in Italia quale consulente scientifico di
associazioni animaliste. Tra queste anche Freccia 45, già nota per avere
svelato alcuni traffici di animali destinati alla sperimentazione animale
italiana. E’ stata Freccia 45 a veicolare ora la novità pervenuta dalla
Svizzera.
L’appello
è adesso rivolto per l’adozione dei poveri animali. In questa prima fase, riferiscono
da ATRA, si cercheranno adottanti per grossi numeri di roditori (minimo 5
animali) ed i gatti anche singolarmente. I luoghi di riferimento dovranno
essere il nord Italia ed il Canton Ticino.
Per
offrirsi come adottanti e ricevere tutti i dettagli sulle necessità di questi
animali, è fondamentale scrivere direttamente alla mail info@icare-italia.org.
In una seconda fase si cercheranno anche adottanti per animali singoli o per
piccoli gruppi.
Mistero,
per ora, sulla tipologia
sperimentale alla quale erano sottoposti i poveri animali. Agli
adottanti verranno però fornite tutte le informazioni specifiche per poter
accudire al meglio gli animali “in cambio di una solenne promessa di
riservatezza“.
Un’esigenza,
quella della riservatezza, che nasce dalla situazione estremamente delicata che
si sta vivendo. Ci vorranno infatti settimane o mesi per potere salvare tutti gli animali e una violazione
della privacy renderebbe nullo l’accordo con i laboratori che hanno rinunciato
all’uso di questi animali.
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