I medici sanno che il corpo umano che si ammala agisce come un filtro, nel senso che depura l’ambiente, quello stesso ambiente che la
nostra specie avvelena a ritmo forsennato. Un cancro ai polmoni, in
quest’ottica, altro non è che il risultato della pulizia che i nostri polmoni
fanno dell’aria che vi viene introdotta. Idem per lo stomaco, con il cibo che viene ingerito. Le malattie degenetarive sono, quindi, un problema sistemico, ma
i medici non lo affrontano come tale, bensì in modo limitato ai sintomi, perché
se avessero un approccio olistico verrebbero meno molti degli introiti che
riescono ad ottenere così come avviene attualmente. Il cancro può benissimo
essere un fungo, come dice Simoncini, e può benissimo attecchire in un ambiente
alcalino, nello stesso modo in cui i funghi cosiddetti mensola germogliano su
alberi vecchi e deboli, avviati verso la propria fine. Nel caso esposto nel
filmato, si tratta di un avvelenamento macroscopico, a differenza di quello che
porta alle nostre malattie degenerative, che è più sottile, microscopico e di
natura chimica. Qui invece, gli albatri muoiono principalmente per soffocamento,
così come succede alle tartarughe marine e ai cetacei. La distruzione dell'ambiente purtroppo
procede a ritmo incalzante. Un giorno la Natura ci presenterà il conto tutto in
una volta. Ora lo presenta solo alla spicciolata.
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