giovedì 9 gennaio 2014

Stupida lex, sed lex

 
Con la Direttiva Europea sulle staminali, le multinazionali del farmaco hanno imposto alla comunità europea di equiparare le cellule staminali adulte ai farmaci, rendendole per legge simili alle molecole di sintesi che devono essere testate per due anni sugli animali e successivamente sull’uomo. In questo modo, hanno obbligato i centri di ricerca a sottoporle a un periodo di dieci anni durante i quali si devono testare cose che già si sanno, cioè che non sono nocive e che viceversa sono efficaci. Pertanto, non solo vengono inutilmente sacrificati migliaia di animali in atroci esperimenti, ma durante i dieci anni di cosiddetta sperimentazione si condannano a morire diecimila pazienti che sono in attesa di cure e che potrebbero ricevere giovamento alla SMA, per esempio, fin da subito. Le prove dell’efficacia della cura già ci sono, ma esponenti politici come la senatrice a vita, nonché farmacista Elena Cattaneo e rappresentanti del mondo scientifico, insieme a giudici di tribunale, hanno concordemente stabilito che la cura Stamina non funziona, gettando fango sul fondatore della società medesima, sul suo vicepresidente qui intervistato, il triestino Marino Andolina, e sui genitori dei piccoli pazienti. E’ evidente la malafede di tutti costoro.

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