domenica 14 aprile 2024

Non date il dito al ditisco!

Stamattina ero uscito a caccia di serpenti, anche se “caccia” è una parola grossa e brutta, e sono rientrato con quattro ditischi. Si tratta di coleotteri acquatici della famiglia ditiscidi, che conta centinaia di specie. Tutti ne abbiamo sentito parlare e forse sappiamo anche che un ditisco adulto è meglio non prenderlo in mano, perché ci si ritroverebbe con le dita tagliate dalle sue affilate mandibole. Che gli servono per fare a pezzi i girini e mangiarli. Le sue larve sono ancora più fameliche e pare che una sola di esse riesca a...succhiare anche cinquanta girini al giorno. Gli inglesi, per questo, le chiamano “tigri d’acqua”. Quelli che ho catturato io sono dei giovani adulti, o adulti di qualche specie a me sconosciuta. Sapendo che ogni tanto devono venire in superficie per respirare, emergendo con l’addome, ho aspettato che venissero a galla, nella pozza di pochi centimetri d’acqua sulla cui riva mi ero appostato, per prenderli con un semplice retino da acquario. In quell’ansa placida del fiume ho notato anche alcuni Girinidi, da non confondersi con i girini, appartenenti a una famiglia apposita: quella dei Girinidi, appunto. Anch’essi sono coleotteri, ma mentre i ditischi nuotano sott’acqua, i girinidi lo fanno stando sempre in superficie, nuotando per lo più in cerchio. Saranno oggetto di una mia prossima caccia, anche se temo che sarà difficile catturarli, di tanto sono veloci. I ditischi adulti si spostano in acqua usando, come pagaie, il terzo paio di zampe, dotate di peli idrorepellenti e questo permette loro di avere un nuoto rapido e nervoso. Bastano un paio di grossi ditischi adulti per uccidere una piccola rana o un tritone. Sono quindi i predatori degli stagni. Nelle chiare, fresche e dolci acque c’è l’inferno.


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