A
ben guardare lo stato delle cose, viviamo in un sistema produttivo, in una
società, che stanno facendo il possibile e l'impossibile per farci ammalare nel
corpo, nella mente, e pure nello spirito. Viviamo in un mondo dominato da enormi interessi economici. Un mondo dove dei
gruppi ben individuati di persone, di fabbriche e di società commerciali,
pretendono mano libera nella trasformazione del pianeta Terra non in regione
privilegiata dell'universo, dove ogni essere vivente ha l'opportunità di vivere
e di realizzarsi liberamente, ma in un territorio dominato dal sopruso e dalla
violenza dell'uomo sull'uomo, ma soprattutto dell'uomo sul bambino (vedi
vaccinazioni imposte ai minori), e dell'uomo sul povero animale, in una distesa
sconfinata di stalle-prigione e di mattatoi, di sale di sventramento e di
decapitazione dove mangiar sangue e urine, mentre liquidi organici fumanti di
bestie morenti insozzano i pavimenti e impregnano i muri, scorrono a rivoli
lungo i canali attigui, appestando ed inquinando i terreni e le falde
acquifere, dove la sofferenza e il terrore di questi esseri trucidati
impregna l'aria e l'atmosfera terrestre e squalifica o maledice l'intero genere
umano. Esagerazioni catastrofiche?
Niente affatto. Già siamo in questo tipo di situazione disperante. Ma anziché
cercare di saltarne fuori alla svelta, si vogliono incredibilmente moltiplicare
i penitenziari e le maledette stanze di decapitazione, in coerenza coi piani
previsti di raddoppiamento e triplicazione di consumo carni a livello mondiale.
Occorre prenderne atto, occorre dirlo e gridarlo. La gente non viene informata.
Non lo sa o fa finta di non saperlo.
E così tutti i giorni alle primissime ore dell'alba, si ripete nel mondo il
medesimo rituale mozzafiato, con code chilometriche di mucche, vitellini,
suini, pecore, oche, conigli, struzzi, galline, persino ranocchie, alle quali
viene imposta la peggiore delle esperienze di avviarsi mestamente e
controvoglia verso la porta d'ingresso della propria eliminazione personale.
Code di poveri animali ammutoliti tremanti, spaventati a morte già molto prima
di essere sgozzati, decapitati e sventrati, o talvolta ignari della tremenda
sorte che li attende. Il sole del mattino è apportatore di calore e di vita per
le genti del mondo, e fonte di attesa per un giorno nuovo che forse porterà
finalmente qualcosa di buono, dato che la speranza è sempre l'ultima a morire.
Ma per loro esso significa solo l'annientamento e il martirio, la conclusione
penosa di una vita grama.
Milioni di esseri viventi, svegliati con durezza e fatti sollevare dal precario
e penoso giaciglio, tolti improvvisamente ai loro sogni, si ritrovano condannati
ad una procedura inspiegabile ed allucinante, a qualcosa di raccapricciante che
non avrebbero mai sospettato, costretti ad avviarsi tremebondi verso un
implacabile e incomprensibile patibolo, senza alcuna colpa, senza che nessuno
li ascolti e li difenda, prede di una banda planetaria di bipedi assassini,
diretti e indiretti. Povere bestiole grandi e piccole, prive di
assistenza, di tenerezza, di carezze, di consolazioni. Il nostro caro pianeta
Terra trasformato dunque in una enorme contrada di sangue, in zona di urla
disperate e di esecuzioni sommarie, magari nascoste da musiche rumorose e da
canzonette d'amore con le rime.
"Un profeta inascoltato".
RispondiEliminaLa maggior parte delle persone è dotata di buono spirito critico e distingue facilmente i ciarlatani... Ma ci sono tanti che ci cascano, purtroppo!
Scusa, ma non sono d'accordo. La maggior parte delle persone lo spirito critico non sa neanche dove stia di casa.
EliminaHo fatto il maestro elementare per 24 anni e ho visto come vengono fatte uniformare le opinioni dei bambini, omologandole al pensiero dominante. Quei bambini, poi, diventaranno adulti privi del cosiddetto spirito critico. Supini a ogni imposizione.