lunedì 3 febbraio 2014

Un profeta inascoltato


 
A ben guardare lo stato delle cose, viviamo in un sistema produttivo, in una società, che stanno facendo il possibile e l'impossibile per farci ammalare nel corpo, nella mente, e pure nello spirito. Viviamo in un mondo dominato da enormi interessi economici. Un mondo dove dei gruppi ben individuati di persone, di fabbriche e di società commerciali, pretendono mano libera nella trasformazione del pianeta Terra non in regione privilegiata dell'universo, dove ogni essere vivente ha l'opportunità di vivere e di realizzarsi liberamente, ma in un territorio dominato dal sopruso e dalla violenza dell'uomo sull'uomo,  ma soprattutto dell'uomo sul bambino (vedi vaccinazioni imposte ai minori), e dell'uomo sul povero animale, in una distesa sconfinata di stalle-prigione e di mattatoi, di sale di sventramento e di decapitazione dove mangiar sangue e urine, mentre liquidi organici fumanti di bestie morenti insozzano i pavimenti e impregnano i muri, scorrono a rivoli lungo i canali attigui, appestando ed inquinando i terreni e le falde  acquifere, dove la sofferenza e il terrore di questi esseri trucidati impregna l'aria e l'atmosfera terrestre e squalifica o maledice l'intero genere umano. Esagerazioni catastrofiche?

 
  Niente affatto. Già siamo in questo tipo di situazione disperante. Ma anziché cercare di saltarne fuori alla svelta, si vogliono incredibilmente moltiplicare i penitenziari e le maledette stanze di decapitazione, in coerenza coi piani previsti di raddoppiamento e triplicazione di consumo carni a livello mondiale. Occorre prenderne atto, occorre dirlo e gridarlo. La gente non viene informata. Non lo sa o fa finta di non saperlo.

E così tutti i giorni alle primissime ore dell'alba, si ripete nel mondo il medesimo rituale mozzafiato, con code chilometriche di mucche, vitellini, suini, pecore, oche, conigli, struzzi, galline, persino ranocchie, alle quali viene imposta la peggiore delle esperienze di avviarsi mestamente e controvoglia verso la porta d'ingresso della propria eliminazione personale.
  Code di poveri animali ammutoliti tremanti, spaventati a morte già molto prima di essere sgozzati, decapitati e sventrati, o talvolta ignari della tremenda sorte che li attende. Il sole del mattino è apportatore di calore e di vita per le genti del mondo, e fonte di attesa per un giorno nuovo che forse porterà finalmente qualcosa di buono, dato che la speranza è sempre l'ultima a morire. Ma per loro esso significa solo l'annientamento e il martirio, la conclusione penosa di una vita grama.

  Milioni di esseri viventi, svegliati con durezza e fatti sollevare dal precario e penoso giaciglio, tolti improvvisamente ai loro sogni, si ritrovano condannati ad una procedura inspiegabile ed allucinante, a qualcosa di raccapricciante che non avrebbero mai sospettato, costretti ad avviarsi tremebondi verso un implacabile e incomprensibile patibolo, senza alcuna colpa, senza che nessuno li ascolti e li difenda, prede di una banda planetaria di bipedi assassini, diretti e indiretti.  Povere bestiole grandi e piccole, prive di assistenza, di tenerezza, di carezze, di consolazioni. Il nostro caro pianeta Terra trasformato dunque in una enorme contrada di sangue, in zona di urla disperate e di esecuzioni sommarie, magari nascoste da musiche rumorose e da canzonette d'amore con le rime.

2 commenti:

  1. "Un profeta inascoltato".

    La maggior parte delle persone è dotata di buono spirito critico e distingue facilmente i ciarlatani... Ma ci sono tanti che ci cascano, purtroppo!

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    1. Scusa, ma non sono d'accordo. La maggior parte delle persone lo spirito critico non sa neanche dove stia di casa.

      Ho fatto il maestro elementare per 24 anni e ho visto come vengono fatte uniformare le opinioni dei bambini, omologandole al pensiero dominante. Quei bambini, poi, diventaranno adulti privi del cosiddetto spirito critico. Supini a ogni imposizione.

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