Mio Dio, come mi odio!

Testo di Gianfranco Pontini

Questa non mi piace, ma come è possibile che tutto questo non sia un incubo? I maya avevano azzeccato in pieno, questa è la fine del mondo, non ci sono più anime. Che cosa serve vivere se quotidianamente non c'è più pane ma solo pene, dolore, morte? Quale futuro potrà ancora essere felice dopo tutto questo, chi potrà dimenticare questo tragico vivere, se così si può definirlo, che tutta la madre terra sta coinvolgendo? Un domani l'unico continente che verrà salvato sarà proprio l'AFRICA, poi vedremo chi avrà il coraggio di chiedere asilo, mi vergogno non solo di essere italiano, ma anche il colore della mia pelle comincia ha darmi nausea, non so più chi sono, cosa sono, mi faccio schifo, mi sento niente perché non posso fare niente, accetto la mia droga quotidiana che invece di portarmi in un paradiso artificiale mi condanna ad un inferno reale, non voglio più fuggire nemmeno per un secondo ubriacandomi, drogandomi, voglio vivere questa orribile realtà pentendomi di tutto quello che avrei potuto fare e che non ho fatto, forse sarebbe cambiato qualcosa, questa domanda nella mia testa resterà tatuata fino alla fine dei miei giorni come una spada di Damocle, per ora resto imprigionato nella mia solitudine.

[N.d.R. Bambino siriano annegato sulle coste della Turchia]