Testo di Alessandro Mezzano
Contro
le manifestazioni pubbliche di xenofobia e razzismo arrivano atti di
indirizzo e delibere. Che impongono ad associazioni e organizzazioni
di sottoscrivere una dichiarazione di riconoscimento dei valori della
resistenza. (Da Il fatto quotidiano del 4 dicembre 2017)
Lo scrittore
Orwell, nel suo libro “La fattoria degli animali” lo aveva
immaginato e previsto. La stretta censura
della “Polizia del pensiero” che vieta di avere delle opinioni
diverse da quelle del pensiero unico, l’insieme di dogmi politici
imposti che vietano a chiunque di ragionare con la propria testa, il
martellare della propaganda ideologica che insiste a declamare
supposte verità. Il tutto, espressione di un regime che vuole
passare per liberale mentre si comporta in modo ottuso e becero da
totalitarismo. Tutto questo è l’atteggiamento caratteristico di
chi non sa convincere con gli argomenti e con la logica e deve per
questo ricorrere alla forza dell’imposizione!
Sono passati 72
anni da quando i 5 più potenti eserciti del mondo - e certamente non
la resistenza partigiana - sconfissero il Fascismo in una guerra del
sangue contro l’oro, eppure ancora il potere politico sente la
necessità di emanare leggi e decreti per cercare di estirparne i
germogli che crescono, nonostante tutto, nella società civile.
Nessuno che si chieda il perché. Nessuno che si interroghi su quale
possa essere la causa prima del fenomeno sociale oltre che politico.
Nessuno che faccia un esame di coscienza per chiedersi se la vera
causa non sia il fallimento totale della politica del dopoguerra,
tale da fare rimpiangere il passato.
I 72 anni di
governo di questa politica hanno portato l’Italia ad essere la più
arretrata nazione d’Europa con face di povertà che, tra relativa
ed assoluta, coinvolge più di un terzo della popolazione, con un
tasso di disoccupazione tra i più alti, con una burocrazia lenta e
farraginosa che allontana ogni investimento straniero, con una sanità
disastrata salvo che per i pochi ricchi, con tempi biblici della
giustizia civile e penale, con una gioventù obbligata a fuggire
all’estero per non morire d’inedia e con il fenomeno della
corruzione che oramai dilaga ad ogni livello. Come stupirsi poi se la
gente guarda indietro a quando la situazione era senza dubbio
migliore?! Comunque, quella
del potere politico è una guerra destinata alla sconfitta perché
non si sanano le situazioni con le leggi punitive o con le
repressioni che sono senza dubbio una risposta in negativo ai
problemi reali, ma serve un’azione in positivo che incida sulla
realtà, modificando le condizioni e ristrutturando gli strumenti
dell’economia e dello stato sociale. Questa classe
politica, come ha dimostrato praticamente nei decenni, non è
all’altezza di un simile compito e la deriva sociale che ne
consegue non potrà portare che al fallimento totale o ad una
rivoluzione violenta. Noi auspichiamo la
seconda soluzione per poter spazzare via per sempre questa classe
politica inetta, incapace, corrotta che è la vera causa del
disastro.
Ma la gente li vota! I ferraresi in testa a tutti! E i grilletti? Hanno dichiarato che voteranno a favore dello ius soli!
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