martedì 11 dicembre 2018

Blondet mostra segni di demenza senile



Ma non si ha tempo di scrivere dei progressi australiani nella “non discriminazione”, che essi  vengono immensamente superati in USA dal PETA, “People for Ethical  Treatment of Animals”,  la più   potente lobby animalista  –  con uffici in tutto l’Occidente, che lotta per far cessare lo sfruttamento degli animali per “carne, cuoio, pelliccia e per la loro esibizione dei circhi”. Essa ha elencato una serie di frasi  che ritiene offensive e discriminatorie verso  il bestiame, e  ne ha proposto    le rettifiche “animal-friendly”.  Le  frasi che PETA odia sono, ahimé, idiomatiche e  proverbiali, che tutti, colpevoli, usiamo. Per esempio, “prendere il toro per le corna” – gravemente offensiva per i tori. Modificarla in “prendere le rose per le spine”. “Bastonare un cavallo morto”? Orrore: si dica “Pasturare un cavallo sazio”.  “Fare da cavia” è discriminatorio verso quei roditori: si dice “fare da test tube”.


Anche la frase “comincia un altro giorno al circo”, frase che gli americani a volte dicono  sospirando il  lunedì mentre guidano verso il posto di lavoro (ammesso ne abbiano ancora uno), è estremamente irriguardosa verso cagnolini, cammelli, tigri addestrati  costretti a saltare nei cerchi e portare in equilibrio  sul naso palle e birilli –  no, d’ora i  poi  i veri amanti dei diritti degli animali diranno: “Un’altra salita con  gli sherpa”, essendo inteso che gli sherpa nepalesi non si offendono  –  o che secondo il codice morale liberista supremo, essendo “lavoratori”, non abbiano la dignità   dei cavalli da circo. “PETA  vuole vietare alle persone di essere “razziste” coi polli”, se la ride Tyler Durden su Zero Hedge, mi  riporta alcuni tweet  di altri americani che fanno dell’ironia.  Ma  c’è poco da ridere. Si legga la motivazione che dà il PETA, e ci si allarmi: “La parole contano. E siccome la nostra comprensione  della giustizia sociale   si sviluppa, così evolve con essa il linguaggio".

In  tre righe, c’è tutto il grumo della perversione della “sinistra”  in dittatura dei finocchi, in logo-crazia totalitaria. Prima di tutto, si vede cosa è diventata per loro la “giustizia sociale”:   in un paese   dove i senzatetto sono centinaia di migliaia e costretti a defecare sui marciapiedi di San Francisco,  la loro giustizia sociale si è “evoluta”: non più verso i poveri ma verso gli LGBT; e anche  quella “discriminazione”, del resto, risanata verbalmente, senza riguardo ai fatti. 

Infine, la deriva: dalla lotta al “sessismo” alla crociata contro lo “specismo”, ossia  contro le discriminazioni verso gli animali. E’ la Sinistra in tutta la sua potenza quella che si erge qui. Passerà qualche mese, e il nostro vicino ci fulminerà con lo sguardo se diremo ad uno “sei un pollo”, perché abbiamo mancato di rispetto ai polli. Credete che non avverrà? Pensate a come  vi trattano quasi tutti i vostri conoscenti, e tutti i passanti, se odono da voi la parola “negro” o”zingaro” invece di Rom.  Già alle elementari insegnano ai bambini che non esistono i “sessi” ma i “gender” in  numero  illimitato, e già si “curano” gli adolescenti su richiesta delle mamme perché poi decidano quale “genere” vogliono avere.

2 commenti:

  1. Sul blondet come le ho sempre detto non mi e' mai piaciuto ,difatti ha chiuso I commenti dicendo che I commenti dei suoi utenti erano come flatulenze di pancia,fossi stato uno dei suoi seguaci mi sarei offeso ,lo dissi anche da Alceste ,alla fine I fatti mi han dato ragione chiusura dei commenti per chi e' considerato indegno , e dire che invece raschiando nella selva dei 200 300 commenti giornalieri si trovava qualcosa di buono ,e poi sulla demenza senile del blondet non ci credo ha troppi collaboratori troppo furbi quelli di effedieffe per lasciarlo solo

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    1. Come prima cosa, ho eliminato il suo link dai siti amici. Non posso fare pubblicità a uno specisca simile, che non si pone minimamente la questione se gli animali abbiano un'anima e se vadano in paradiso, come qualche Papa in passato ha affermato.

      I cattolici, purtroppo, restano irrimediabilmente antropocentrici.

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