lunedì 21 gennaio 2013

Consiglieri per gli acquisti

Quand’è che un concetto sano e genuino diventa demagogia? Fino a che punto io sono legittimato a tirare in ballo i bambini africani che muoiono di fame come obiezione alle spese delle nostre amministrazioni pubbliche?
Confesso d’essere rimasto deluso venendo a sapere da Sergio De Clara, consigliere comunale d’opposizione con la lista “Progetto Codroipo”, che né lui, né nessuno dei suoi colleghi si oppone al progetto della pista ciclabile Codroipo-Biauzzo, tre chilometri d’asfalto che verranno a costare due milioni di euro. De Clara e il suo gruppo non si sono opposti al progetto principalmente perché vedono in esso un buon modo per mettere in sicurezza la strada, che ha già fatto diversi morti, ma da profano penso che se si mettessero una serie di rallentatori di velocità si otterrebbero gli stessi effetti, cioè di far andare piano gli spericolati.
Io sono un uomo all’antica e quindi non sarei un buon consigliere comunale, perché preferisco tener presente che a fronte di spese astronomiche per una pista ciclabile, in questo caso, di cui si potrebbe anche fare a meno, ci sono esseri umani da qualche parte nel mondo che non sanno cosa mettersi nello stomaco, né cosa dar da mangiare ai loro figli.

 
Il tema è talmente abusato, oltre ad essere quasi monopolio della Chiesa cattolica, che ci abbiamo fatto tutti l’abitudine - e finisce per diventare stucchevole.
Chi ci crede più, ormai, che qualche occidentale voglia veramente combattere la fame nel mondo? Ci credono solo i gonzi che si lasciano adescare nelle piazze da associazioni non governative che chiedono l’obolo sotto un gazebo, ma più ancora da quelle pubblicità, con immancabile bambino sorridente, che infestano giornali e riviste.
Sì, perché anche se si tratta di bambini che crepano per denutrizione o che muoiono negli ospedali per malattie rare, è d’obbligo pubblicare foto di bimbi che sorridono, pena l’inefficacia del messaggio. 
E qui devo registrare un primo dato: gli amministratori pubblici, dal consigliere comunale in su, trattano il denaro dei cittadini come noccioline. Se sono arrivati ad un simile atteggiamento lo si deve forse al fatto che sono abituati ad aver a disposizione e a manipolare somme ingenti.
E’ già la Casta in germe, poiché noi comuni mortali siamo ben lungi dal gestire budget di simili proporzioni e forse anche qui ci sta bene il detto “Il denaro è lo sterco del diavolo”. Tanto denaro a disposizione delle casse comunali (per tacere di quelle nazionali) porta ad uno scollamento dalla realtà da parte degli addetti ai lavori, con poca propensione al risparmio. In pratica, per la nostra generazione, abituata fin dai banchi di scuola a considerare benevolmente la formica risparmiatrice piuttosto che la cicala spendacciona, si rende necessario rinnegare quell’antico concetto, generando un primo allontanamento degli amministratori dal sentire comune della popolazione.
Del resto, quando nel 1984 ci fu l’inaugurazione del monumento agli emigranti, in piazza Dante a Codroipo, noi come Lista Verde distribuimmo un volantino con cui dicevamo che con gli ottanta milioni di lire usati per comprare il pezzo di pietra stilizzata dell’artista di grido si poteva creare un posto di lavoro per un disoccupato.
Era già demagogia la nostra?
Sergio De Clara dice che se oggi l’Italia arranca amministrativamente non è solo per colpa dei politici ladri e corrotti, ma anche per la disaffezione della gente verso la cosa pubblica. Le riunioni delle commissioni comunali non hanno mai l’onore d’ospitare pubblico comune, ma sono sempre tenute tra assessori all’uopo deputati. Anche del gruppo locale M5S di Anthony non si fa mai vedere nessuno e infatti ho riferito a Sergio che questa scarsa disponibilità fra i suoi collaboratori è uno dei suoi crucci.
Il M5S a livello nazionale propone di mettere telecamere nelle aule dove si riuniscono le commissioni parlamentari, così che la gente a casa possa comodamente seguire le discussioni che riguardano la vita pubblica. Un po’ quello che intendevano fare i Radicali con la loro radio, che trasmette fiumi di parole pronunciate in parlamento e che nessuno ascolta. Sergio pensa che le telecamere di Grillo farebbero la stessa fine: non interesserebbe a nessuno seguire i dibattiti. 
Ma a prescindere da ciò che produrrà il 24 febbraio prossimo l’incognita 5 Stelle, il signor De Clara ha voluto parlarmi dell’argomento su cui si sente particolarmente coinvolto: il riciclaggio dei rifiuti. E’ stato lui ad organizzare una trasferta di alcuni suoi colleghi amministratori e di altri cittadini codroipesi a quel rinomato centro di recupero di Vedelago (TV), e di cui ho già parlato.
Per Sergio non basta che Codroipo possa vantare una raccolta differenziata del 75 %, a fronte di quella fatta a Trieste che si ferma al 15 % e di quella nazionale che ha una media del 25 %. La raccolta differenziata è una fase di passaggio, non è il fine ultimo. O si fa così, al momento attuale, o si va incontro al disastro ambientale. Non c’è alternativa.
Tuttavia, il fine ultimo è racchiuso nella regola delle quattro erre: riduzione, recupero, riuso e riciclo.
Ciò comporta l’eliminazione sia degli inceneritori che delle discariche. E’ lì che si deve tendere. Al momento ogni cittadino italiano, neonati compresi, produce 400 Kg di rifiuti all’anno, mentre la media europea si attesta sui 250/270 Kg pro capite.
Capite che siamo ben lontani dagli standard europei e ci sono già direttive che c’invitano ad adeguarci al più presto.
Sulla questione delle telecamere installate nei pressi dei cassonetti, che ho già trattato, De Clara afferma che indicano una presa di distanza da parte delle istituzioni nei confronti dei cittadini. Per lo meno, sentendosi spiate, le persone non la prendono troppo bene. Secondo il mio intervistato le autorità dovrebbero privilegiare di più l’aspetto formativo piuttosto che quello repressivo. Non a caso, le telecamere sono state messe dalla ditta privata che si occupa della raccolta, ma il Comune di Udine cosa fa per educare la gente?
In attesa di passare alla fase in cui non ci sarà più bisogno di discariche e inceneritori, si potrebbe – a detta del signor De Clara – far pagare le tasse sui rifiuti non in base ai metri quadrati dell’abitazione o al numero delle persone che ci abitano, ma a seconda di quanto cibo viene consumato. Tramite il codice a barre presente sulle confezioni e una tecnologia apposita che già esiste, si può risalire alla quantità di scarti che una famiglia produce. Tutto ciò è ancora di là da venire.
Avrei voluto, a questo punto, fargli una domanda particolare. E cioè chiedergli cosa ne pensa dello slogan secondo cui un altro mondo è possibile, ovvero che si rivoluzioni totalmente il modo di produrre generi alimentari. Sarebbe ipotizzabile una legge che obblighi i consumatori a recarsi in negozio con i contenitori portati da casa? In fondo, se l’umanità produce milioni di tonnellate di contenitori di plastica e vetro è solo per la comodità di trasporto dal negozio a casa e quindi per una forma di pigrizia mentale prima ancora che fisica.
Quando abitavo a Valvasone (PN) avevo la latteria a poche decine di metri e ogni sera andavo a comprare un litro di latte (ancora lo bevevo) con un apposito contenitore d’alluminio. Lo facevo per non dover comprare il tetrapak che, all’epoca, essendo composto di strati di cellophane sovrapposti a quelli di carta, produceva diossina se bruciato. Oggi esiste la tecnologia per evitare questo pericoloso inconveniente e infatti i tetrapak si raccolgono insieme alla carta.
Purtroppo, sono io il primo a rendermi conto che tale mia antica abitudine, con zero scarti, non è proponibile su larga scala, ma molti supermercati hanno già i distributori automatici di detersivi liquidi, pasta e pane, che obbligano il cliente a portarsi il contenitore da casa.
Secondo me, benché radicale, sarebbe la soluzione migliore, ma non ho avuto il tempo di sentire cosa ne pensasse il signor De Clara.
La nostra chiacchierata, poi, ha preso altre strade. Non potevo non sentire la sua opinione sul M5S che, a suo dire, porta avanti argomenti ampiamente condivisibili ma che lascia a desiderare nella fase di passaggio da movimento idealista a lista di partito. De Clara pensa che il movimento di Grillo sia un circolo chiuso, con atteggiamenti quasi dittatoriali da parte del leader palese e di quello occulto, Casaleggio. E non tanto perché, come si sospetta in certi siti di controinformazione, siano funzionali al Nuovo ordine Mondiale, ma per la loro gestione troppo centralizzata e poco democratica.
Oltretutto, se è vero che internet è uno strumento straordinariamente democratico, non lo è per tutti, dato che solo il 35 % dei cittadini italiani, al momento, possiede un computer in casa. E’ dunque uno strumento della democrazia, ma non è il solo. E c’è ancora una cosa: ultimamente gli interventi pubblici di Grillo sembrano più dei proclami che delle proposte.
Infatti, gli ho fatto notare che anche nel discorso di fineanno, Grillo diceva che il M5S è la nostra assicurazione sulla vita, cosa che in sé non significa nulla.
Tutti gli uomini politici, nessuno escluso, si sono sempre a parole dichiarati a favore del benessere e della vita dei cittadini. Non c’è niente di nuovo sotto il sole della propaganda politica. Queste ultime, sia chiaro, sono mie considerazioni.
Sergio, alla mia domanda su cosa voterà il prossimo 24 febbraio, non ha avuto esitazioni a dire che voterà per il Partito Democratico. E così farà anche alle elezioni regionali di aprile. Questo mi lascia perplesso perché il PD non è più l’erede del PCI che s’ispirava al comunismo di Marx e Lenin, come ebbe a dirmi la compagna Albina Asquini, ma è il partito che ha covato in seno quella serpe di Napolitano, atlantista come nessuno mai, quell’anguilla di D’alema, che ha aderito ai bombardamenti di Belgrado e quel viscido Prodi che ci ha svenduto alla Cina.
Per non parlare di Bersani che sembra aver fatto della lotta all’evasione fiscale il suo cavallo di battaglia, senza alcun accenno né alle spese folli per l’esercito, tra aerei e sommergibili, né tanto meno al signoraggio. L’unico che ne ha parlato in passato è stato Grillo, ma anche a lui è stato successivamente interdetto di parlarne e ciò getta un’ombra inquietante sui suoi propositi.
Ovviamente, il signor De Clara è libero di votare per chi gli pare e non sarò certo io a cercare di fargli cambiare idea. Anzi, le domande finali sono state le più importanti e sono intenzionato a dargli il massimo credito, trattandosi di una persona informata sui fatti.
Gli ho chiesto se nel corrente anno l’Italia farà fallimento. Mi ha risposto di no e lo ha fatto con un tono di voce che non denunciava tentennamenti. Gli ho chiesto se usciremo dall’euro e torneremo alla lira e anche qui mi ha risposto negativamente. Sono disposto a dargli retta perché è un uomo del mestiere, probabilmente si tiene informato leggendo “Il sole 24 ore”, giornale che aborro. E quindi penso che Sergio De Clara parli con cognizione di causa. Anzi, alla mia domanda se l’Italia verrà aiutata come lo è la Grecia, a suon di prestiti, mi ha risposto che non sarà necessario perché se lo spread si mantiene basso è già un aiuto che ci viene fornito.
Secondo lui al momento attuale la grande finanza ha distolto lo sguardo da noi e io aggiungo: come il basilisco che però è sempre pronto a colpire di nuovo. Non è tutto roseo, però, il futuro che ci aspetta. De Clara pensa che con lo schieramento dei partiti in lizza si andrà incontro all’ingovernabilità e ciò farà sì che le decisioni importanti non si prenderanno e si continuerà a vivacchiare all’italiana, come si è sempre fatto.
Ho appena saputo che se il movimento di Grillo otterrà un notevole successo una delle prime riforme che attueranno i suoi deputati sarà quella di abolire la caccia e questo, se confermato, mi farebbe quasi propendere per ritornare a votare, dopo averlo fatto l’ultima volta nel lontano 1989. Pensavo che il M5S non avesse un solo punto che riguardasse i diritti degli animali, ma poi mi è arrivata questa notizia bomba.
Non so cosa farò il 24 febbraio prossimo, ma so che il mio Comune spenderà 2 milioni di euro per tre Km di pista per le biciclette. Nessuno mi potrà convincere che non si tratti di soldi sprecati. 



9 commenti:

  1. 1,6 milioni. più gli interessi si arriva a 3 milioni. anche "gli amici del pedale" sono contro a questa pista ciclabile. il m5s non è solo contro la caccia ma anche agli allevamenti per test di cosmetici. un po alla volta faremo molto per gli animali. di signoraggio ne parliamo alle riunioni e alle conferenze, come domenica 13 abbiamo parlato con graziano ganzit di OGM. il m5s è auto gestito.. grillo e casaleggio fino ad un certo punto.. se la gente sul forum presenta proposte valide, queste verranno votate e messe nel programma!

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  2. @ROBERTO,

    avendo fatto parte nel 2007/2008 degli "AMICI di BEPPE GRILLO" del FVG; spezzo una lancia in favore del MOVIMENTO M5S che NON è ANTI-POLITICO bensì ANTI-PARTITICO che è una cosa BEN diversa,
    apprezzo & condivido quello che scrive ANTHONY il "discusso & ambiguo" CASALEGGIO in evidente CONFLITTO di INTERESSI vista la sua attività professionale,
    NON potrà MAI "condizionare" TUTTI i numerosi ELETTI in M5S le avanguardie del DISSENSO lo vediamo SONO proprio la SALSI(=COMUNE) e FAVIA(=REGIONE) dell' EMILIA ROMAGNA !!!

    HASTA SIEMPRE la VIDA & la VICTORIA
    SDEI/Sergio

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    1. Grazie Sergio!

      Non posso negare la mia simpatia per il M5S, alias Anthony Santelia.

      Vedremo se i diritti degli animali troveranno spazio o verranno relegati all'ultimo posto come è sempre successo.

      Ciao

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  3. Bah...a me sembra sempre più che votare un qualsiasi partito equivalga ad avallare comunque il Sistema, che in ogni caso viene avallato anche non votando... Dalla politica o si esce DELUSI, o ci si rimane CORROTTI...
    g

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  4. sono d'accordo con billy.
    ultimamente mi sono informato sull'innominabile partito italiano..............untore,forza nuova,che mi sembra (proprio xchè tutti i media sono contro)abbia un programma degno di attenzione.........................................

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  5. e,di solito,quando tutti i media sono ostili a persone o argomenti,forse vale la pena di approfondire.

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  6. Votando puoi scegliere...
    Sì, puoi scegliere fra due Massonerie (che poi sono una sola...): o quella di Destra, o quella di Sinistra.
    Ma la Democrazia non esiste: è un'illusione che ci vogliono propinare. Certo, anche il Totalitarismo non mi alletta per niente... Sono come due facce di una stessa medaglia.
    g

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