Sul treno che mi riportava a casa ho incontrato un gruppo
d’animalisti pordenonesi, anch’essi di ritorno dal corteo di Udine
contro Harlan. Ne ho approfittato per chieder loro come si spiega che la
cinofilia sia un fenomeno tipicamente occidentale e in particolare come i
cinesi possano essere così spietati nei confronti degli animali. Leggendo la
notizia dell’ennesima barbarie proveniente dalla Cina, in cui galline
vive vengono usate come bersagli viventi, mi sono deciso a scrivere un
pezzo su questi alieni dalla pelle giallognola e dagli occhi a mandorla. Quando
si sostiene che gli alieni sono già in mezzo a noi, si dice una cosa verissima.
Basta guardarsi in giro e vedere le lanterne rosse appese fuori dai loro
ristoranti. Oppure basta fare un giro nei mercati rionali e individuare le
bancarelle di abiti a poco prezzo. Dietro il banco con ogni probabilità ci
saranno quegli alieni tarchiati e dai capelli neri, che masticano un italiano
inconfondibilmente privo di erre.
Mi piacerebbe parlare con uno di loro, ma non saprei come fare
ad avvicinarli. Anche i miei compagni di viaggio in treno non hanno mai conosciuto
cinesi, eppure ce ne sono tantissimi anche a Pordenone.
Per la verità, di gente che usa le balestre contro cigni ed anatre pur puro sadismo, ce n’è anche da noi - e non sono cinesi. Se
escludiamo per un momento i cacciatori che al posto delle frecce normalmente
usano pallini di piombo, di occidentali che trafiggono cani e gatti randagi ce
ne sono anche qui, ma sono pochissimi, come quelli che fanno caccia con arco,
con tanto di licenza.
Tuttavia, una mancanza di rispetto così plateale, con galline appese
per le zampe e prese di mira con archi e balestre, in pieno 2013, ci sembra
cosa troppo esagerata. Evidentemente, nonostante lo sviluppo economico di
questi ultimi anni, i cinesi sono rimasti uomini dell’età della pietra, dato
che il modo con cui gli animali sono trattati è un’universale cartina al
tornasole della civiltà di un popolo. Parola di Gandhi!
Non vorrei mai cadere prigioniero di quei cinesi che ora si
divertono a bersagliare inermi galline.
E, a proposito di guerra, dando per scontato che i sette
miliardi d’esseri umani che impestano questo pianeta potrebbero venir sfoltiti
dagli alieni nostri creatori e padroni con la terza guerra mondiale, confesso
di aver pensato che le sconcertanti notizie di sadismo che ci giungono dalla
Cina siano da inserire in un quadro di propaganda della fazione aliena
occidentale intenzionata a inculcarci odio verso la fazione aliena orientale.
Ovvero, se i mass-media sono in mano a poche famiglie di
Illuminati, che si sono messi in testa di porre nazioni contro nazioni, in
vista del prossimo conflitto mondiale, potrebbe darsi che, come da anni ci
viene indicato il nemico negli arabi musulmani, così ci viene ora indicato
anche un altro nostro futuro possibile nemico: gli orientali della potenza
economica in ascesa, la Cina.
Insomma, caso mai non dovesse bastare il miliardo di musulmani
sparsi per il mondo, che nella nostra percezione sono quasi tutti terroristi,
ci sarebbe anche il miliardo e quattrocento milioni di cinesi che stanno
scippando la leadership
mondiale agli USA e che sono, dalle foto che circolano su internet, un popolo
feroce che non conosce pietà e compassione.
Siccome non mi piace essere strumentalizzato, non vorrei
buttarmi a corpo morto, per dirla in modo gesuitico, sull’odio senza quartiere
verso questi maledetti cinesi che mangiano il cervello di scimmia viva, dopo
averla ubriacata e immobilizzata, che gettano i cani vivi nell’acqua bollente,
affinché la pelliccia venga via più facilmente e che ora si mettono anche a
bersagliare innocenti galline per puro passatempo.
So benissimo quali siano i rischi delle generalizzazioni, ma le
foto parlano chiaro: ci sono cinesi che fanno tutto questo e le autorità non
muovono un dito. Anzi, i poliziotti che dovrebbero impedirlo frequentano come
normali clienti i mercati in cui si vende carne di cane, oltre a detenere
quelle povere bestie in strettissime gabbie.
A fronte di questa oggettiva realtà, ci giungono anche notizie
di gruppi animalisti cinesi che fermano i camion per il trasporto di cani e se
li fanno consegnare. Oppure, più educatamente, acquistano intere spedizioni per
riscattarli dalla triste fine a cui erano destinati.
E allora, cosa dobbiamo pensare noi occidentali frastornati da
tante versioni contrastanti? Il nostro manicheismo, vedendo i colleghi animalisti
cinesi, viene messo a dura prova. Che genere di persone sono quelle che gettano
cani vivi nell’acqua bollente? E che genere di persone sono quelle che
riscattano cani da carne per salvarli? Com’è avvenuto che questi ultimi la
pensino come noi occidentali, in fatto di cinofilia? Le autorità centrali sono
favorevoli o contrarie a questa occidentalizzazione dei costumi da parte di una
minoranza di loro cittadini? Solo fino a pochi anni fa i cani randagi venivano
eliminati perché considerati “bocche inutili”.
Forse, facendo una semplice proiezione in base al nostro background,
si tratta
dell’ennesima riproposizione del conflitto città-campagna. Cioè coloro che
mangiano cani, o li scuoiano per venderne la pelliccia, sono zotici contadini
ignoranti, mentre coloro che li salvano appartengono alla classe medio-borghese
e abitano in città. E magari sono anche vegani!
Del resto, se pensiamo alle stragi di Pol Pot in Cambogia,
medici, insegnanti e laureati in genere venivano assassinati dai Khmer rossi,
mentre solo i contadini e gli operai avevano salva la vita. Non ci sarebbe da
stupirsi se anche in Cina, in virtù della straordinaria crescita economica che
si è verificata in anni recenti, si sia ampliato il divario fra classi evolute
culturalmente e classi rimaste al mero utilizzo materiale delle cosiddette
risorse naturali, cani compresi.
C’è poi un altro aspetto da considerare: l’orologio della
Storia, che per molti popoli viaggia a velocità diversa dalla nostra.
Se tale ipotesi è corretta, noi ci siamo lasciati alle spalle i
secoli bui di barbarie che permeava la società europea fino a qualche secolo
fa, di modo che, se a Tonco, in provincia di Asti, c’è quel fossile
antropologico che porta ancora i suoi abitanti a festeggiare il “Pitu”, il
tacchino, significa che usare animali vivi come bersagli era pratica diffusa
anche nell’Occidente cristiano, ma che ora non sarebbe più possibile.
Qualcosa è avvenuto, in Piemonte come altrove. Resta la Spagna,
con le feste tradizionali del tutto refrattarie e inalterate rispetto al
sentire comune che anche nel paese iberico sta facendo progressi. A Tonco non
si mette un tacchino vivo a testa in giù, affinché i cavalieri possano mozzargli
la testa con un colpo di sciabola, ma uno già morto.
Anche questo non va bene, perché se si evitano le sofferenze al
tacchino vivo, non si evita il modello brutale di dominio dell’uomo sulle bestie, clichè arcaico che deve essere abolito a
tutti i costi. Oltretutto, a Tonco la festa di paese la possono fare lo stesso
e al momento nessuno impedisce ai festaioli d’ingozzarsi di carne e altri
veleni grigliati. Arriverà il momento in cui anche quello sarà considerato
barbarie, meglio se lo sarà grazie a una presa di coscienza da parte dei
tonchesi.
C’è da dire ancora una cosa, e viene da quella categoria di
occidentali anzianotti che racchiude in sé uno splendido scrigno di sadismo e
barbarie. Durante l’estate, a caccia chiusa, con il pretesto di tenere i cani
da ferma in addestramento, i bastardi senza gloria armati di fucile si
riuniscono nei cosiddetti quagliodromi (ma una volta c’erano anche i
fagianodromi) e sparano alle quaglie sotto la supervisione di appositi giudici
di gara.
Le chiamano gare di tiro alla quaglia e mi hanno visto strenuo
oppositore, negli anni che furono, soprattutto presso il quagliodromo di San
Vito al Tagliamento (PN).
Ora, tra un cinese che va al Festival del ghiaccio, si munisce
di balestra e tira a una gallina viva e un nostrano seguace di Diana che va al
quagliodromo con gli amici di merende, si munisce di fucile calibro 12 e tira a
un gallinaceo di piccole dimensioni, che differenze vedete?
Io nessuna, ma i nostri assassini patentati sono in via
d’estinzione (o almeno noi atei preghiamo perché lo siano), mentre i cinesi
sono in fase di crescita e da quel miliardo che sono attualmente potrebbero
diventare 10 miliardi in breve tempo, se non succede qualcosa prima che ne
fermi la crescita.
I lemming ogni cinque anni prendono e partono verso
quella migrazione suicida che conosciamo. Agli stambecchi in soprannumero viene
la cheratocongiuntivite, che ne riduce il numero. Per tutti gli altri
animali intervengono i meccanismi della predazione, a calmierare l’eccessiva
crescita. Ma con i cinesi come si fa?
Siccome sappiamo per esperienza che la velocità di diffusione
delle idee di rispetto, altrimenti conosciute come idee animaliste, è sempre
fisiologicamente minore di quella della barbarie che si perpetua nel tempo
grazie all’esempio dei genitori, non ci facciamo illusioni sul fatto che la
sparuta minoranza di animalisti cinesi possa fare in tempo – come il lievito
nella pasta – a modificare le triviali abitudini dei loro barbari concittadini.
Non ci riusciamo noi in Occidente, nonostante tutti i mezzi
multimediali che abbiamo a disposizione, a causa della potenza di tiro analoga
dei nostri avversari, e non ce la potranno fare neanche i nostri colleghi
cinesi.
Non resterebbe che sperare in un disastro nucleare mondiale, se
non fosse che questo è uno degli obiettivi – se non l’obiettivo principe –
degli odiatissimi Illuminati che comandano occultamente il mondo.
Il che ci rende sospetti agli occhi degli studiosi del complotto
e ci pone automaticamente dalla parte della cupola di alieni che ci domina e
che forse sta per prendere la fatidica decisione di sfoltirci.
Il male e il bene, il giusto e l’ingiusto si scambiano di posto,
variano e sfumano l’uno nell’altro, come un pendolo o un’altalena che non
stanno mai nello stesso punto.
C’è del marcio in Danimarca, ma ci può essere del buono
nell’agenda della massoneria internazionale? Sterminare sei miliardi di persone
è l’unica soluzione per far smettere a quei sadici commercianti di pellicce di
cane di buttare il migliore amico dell’uomo (!) nell’acqua bollente?
In fondo, io mi accontenterei che quei maledetti cinesi
esportatori di pellicce, insieme ai loro colleghi buongustai, la smettessero di
assassinare quegli animali che nella nostra percezione sono ormai già diventati
persone a quattro zampe.
Se qualcuno dovesse obiettare che è la nostra percezione
di cinofili occidentali a dover essere cambiata in quanto fallace, voglio
ricordare che in tal caso nessuno mi vieta di percepire gli assassini
d’animali, orientali o occidentali che siano, come entità parassite e malvagie
che non meritano di vivere. In tal caso, chi può stabilire che questa mia
percezione sarebbe eticamente inaccettabile?
Qualcuno potrebbe darmi un fucile e ordinarmi di andare a
combattere i cinesi e allora io potrei accettare con gioia tale incarico, e di
sicuro i primi a cadere sotto il piombo delle mie pallottole sarebbero i
commercianti di carne e pelliccia di cane, oltre ai mangiatori di cervello di
scimmia. E, già che ci siamo, ci metterei pure gli allevatori degli orsi della Luna.
Chi potrebbe sollevare obiezioni?
D’altra parte, abbiamo visto che con le buone maniere non si
ottiene nulla. Abbiamo visto che animalisti cinesi più religiosi degli altri
hanno anche manifestato la pena di vedere parti di cane messe in vendita sui
banchi delle macellerie. E cosa abbiamo ottenuto?
Il dileggio e il riso, non quello che si mangia, ma quello che
si stampa sulle bocche demoniache dei commercianti di carne canina.
Il loro ridere dell’inchino di un buddista che esprime il suo
cordoglio per esseri innocenti assassinati, a prescindere che i cani per molti
occidentali siano dotati di personalità giuridica, è già la condanna che essi
stessi firmano sulla loro essenza diabolica. E’ già una condanna a morte, una Fatwa nei loro confronti.
Non meritano di vivere.
Come non meritano di vivere i pedofili e gli stupratori in
genere, cominciando dagli stupratori della natura.
Non m’importa di trovarmi schierato dalla parte di chi vuole
sfoltire l’umanità, alieni o ibridi umano-alieni che siano. M’importa che
queste efferatezze abbiano fine.
Non voglio essere amareggiato dall’orrore che viene dalla Cina.
Mi basta già quello che viene da più vicino.
Da vegano non posso che inorridire di fronte a queste cose, nutrirmi delle sofferenza di altre creature che cosa orribile ma anche in italia non siamo da meno con gli allevamenti intensivi e i macelli sono anche quelli da orrore.
RispondiEliminaCiao
Dici bene, Zak!
EliminaGli occidentali in fatto di efferatezze alimentari non sono secondi a nessuno. Hanno solo il pudore (o l'ipocrisia) di farlo di nascosto.
Forse ho trovato una possibile spiegazione del perché noi occidentali amiamo i cani.
RispondiEliminaPerché gli antichi romani, avvicinandosi alla cultura egizia, hanno adottato il Dio Anubi dalla testa di sciacallo:
http://www.mybaggy.com/it/recensioni/degli-utenti/item/840-Museo-Egizio-Roma.html
Nonostante il cristianesimo condanni l'idolatria, nel nostro subconscio si è sedimentato il rispetto per animali cinocefali che ci ricordano uno degli antichi Dei.
Nei miei approfondimenti credevo di aver raggiunto il culmine... ma decisamente mi sono sbagliata! Quando hai scritto dei mangiatori di cervello di scimmie vive ... ho avuto la nefasta idea di verificare!!! non l'avessi mai fatto!!!... da li, già che c'ero, sono andata oltre .. Insomma una domenica di m...a!!
RispondiEliminabeh.. confermo che ci sono diversi livelli di consapevolezza. Non voglio dire con questo che quelli come noi sono superiori... ma posso affermare con certezza che alcuni "esseri bipedi" definiti umani perchè la loro morfologia è "identica" ... sono decisamente fuori da ogni prospetto umano/evoluto/specchio dell'Amore nelle Sue manifestazioni.
Per ora resto dell'idea "della massa critica di evoluzione" in cui il passaggio da animale selvaggio a umano consapevole deve superare diversi Eoni. La prima manifestazione "umana" trascina l'indole animale/cacciatore (a seconda del livello critico e condivisione umana raggiunta nell'Eone precedente)... E qui si ha la spiegazione a nefandezze del genere...E anche se nessuna ricerca fino ad ora mi ha dato risposte logiche in merito, so che anche queste sono ipotesi... ma non ho MAI sentito o letto spiegazioni (anche ipocrite) in merito! Tranne che nella Teosofia - e non vuol dire crederci! mi raccomando!
Saluti
Cat
Cat
Perché certi "umani" si comportano così come evidenziato nell'articolo, è un vero enigma.
EliminaChissà cosa risponderebbero se gli si chiedesse spiegazioni.
Un cinese mangiatore di cane fatto a pezzi e appeso ai ganci di un mercato ,altri cinesi venditori di carne di cane chiusi in una gabbia di un metro quadrato,altri ancora esposti con la bocca cucita e le mani e i piedi legati,altri ancora intinti nell'olio bollente cosi' la pelle risulta piu'croccante al palato e la loro carne piu' frollata....vorrei tanto essere un alieno e far fare loro questa fine...forse in quel momento rinascerebbero veramente umani e si pentirebbero di tutto il male commesso . Come vorrei essere un accalappiaumani malvagi e strozzarli con la tenaglia come e' successo a quel povero cane a Catanzaro,come vorrei far scoppiare in bocca un petardo agli assassini croati di Misko,come vorrei picconare il cervello di quel lurido figuro nell'avellinese che ha ridotto in fin di vita Lenny,come vorrei rinchiudere in una gabbia di canarini quell'immondo essere che nel barese ha deformato Natalina facendola vivere cosi' per un anno,come vorrei rinchiudere in un minuscolo loculo 30x30 in completa oscurita',senza acqua ,senza cibo,fra i suoi escrementi quel lercio individuo che fece cosi' con il"suo "cane a Marianopoli in Sicilia . Come vorrei essere un Humanhunter e annientare tutti quelli che in tutto il mondo odiano , torturano e perseguitano i piu' fedeli amici dell'uomo liberandoci cosi' da un cancro marcio che riduce in metastasi anche quella parte di umanita' degna di questo nome.
RispondiEliminaDopo aver visto il film "Cento passi", ho ringraziato il Signore di avermi fatto nascere in Friuli.
EliminaAnche tu penso che non potresti vivere nel Meridione d'Italia. E nemmeno in Africa.
E' davvero un brutto mondo, per tutti, perché le cose che auguri agli aguzzini sono state fatte, le stanno facendo e le faranno ancora. Umani ad altri umani.
L'unica cosa è sperare nell'estinzione di questa nostra specie maledetta.
Sono d'accordo....oppure....Non so, ma forse ci rende schiavi di per se cercare continuamente spiegazioni in teorie che non appartengono alla nostra coscienza. La consapevolezza che si acquisisce attraverso il contatto con l' esperienza in se è forse cio che più ci permette di comprendere cosa siamo stati e siamo. La morte e il dolore , non solo la contemplazione, ci dicono che ciò che crediamo perduto in qualche modo si è solo trasformato.
EliminaE i mille gatti ruzzolati fuori dal camion cinese che li destinava al macello e ai ristoranti???!!!
RispondiEliminag
Ruzzolati nel senso che sono stati prelevati da animalisti cinesi?
EliminaNon sono al corrente di quella storia fin nei dettagli.
Ecco qua...:
RispondiEliminahttp://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-7861afca-6ba7-4944-ab59-f5f70f247c81-tg2.html
g