lunedì 13 gennaio 2014

L'insulto fa più notizia della protesta

 

FONTE

Centinaia di attivisti in rappresentanza di numerose associazioni animaliste come Pae, Memento Naturae, Istinto Animale, Roma for Animals, Lav, Animalisti Italiani, BolognAnimale, Attivisti x i diritti degli animali Pomezia, Irriducibili Toscani ed altre singole persone, sono scesi in piazza per contestare le scelte del ministro Lorenzin sotto uno striscione inequivocabile che recitava: “Lorenzin collusa dimettiti!”
Nel corso della manifestazione è stato pubblicamente lettoe consegnata copia alla stampa, del comunicato redatto dai componenti il Tavolo Ministeriale sui Metodi Alternativi alla Sperimentazione Animale, Dott. Massimo Tettamanti, Dr.ssa Candida Nastrucci e Dr.ssa Susanna Penco, che denuncia gravi irregolarità nella conduzione e nelle procedure del medesimo Tavolo.


Significativa la testimonianza dell'autorevole Prof. Bruno Fedi che ha evidenziato la collusione tra la Politica e la Lobbie del Farmaco, oltre che l'inaffidabilità della sperimentazione animale.
Sono state rivolte accuse molto forti al Ministro Beatrice Lorenzin, come l’iscrizione a Vedrò, il “think tank” da cui nasce la rete di potere del premier incaricato Letta e che annovera tra i suoi maggiori finanziatori Farmindustria.
Ma oltre a questo inaccettabile conflitto di interessi, nelle questioni riguardanti il Tavolo Ministeriale sui Metodi Alternativi, lo stravolgimento della legge 13 sulla vivisezione ed il caso Stamina del Dr. Vannoni, sono emerse evidenti collusioni e commistioni tra politica e lobbies del Farmaco in cui si nota il coinvolgimento di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), di ISS (Istituto Superiore della Sanità) e di TELETHON (La Fondazione di Montezemolo).

Come prevedibile nonostante la presenza di testate giornalistiche e televisive nazionali, Corriere della Sera, La Repubblica, L’Espresso, Rai3 e numerose agenzie stampa, che ci hanno intervistato e hanno ripreso tutto con le loro telecamere, nessuna notizia è trapelata.

Forse perché quando sono tornate in redazione hanno visto che le prove, i contenuti, i documenti e i toni “forti” ma allo stesso tempo “propositivi”, fanno meno audience di insulti, scontri o minacce!

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