giovedì 9 maggio 2024

Gli animali, ce l'hanno o non ce l'hanno la coscienza?


Testo di Anonimo

"È un topolino minuscolo, impaurito e molto affamato quello che vive in una piccola gabbia nel laboratorio per esperimenti del dottor Russel Church, ricercatore della Brown University. La piccola cavia, X, ha veramente bisogno di mangiare, è da parecchio tempo che digiuna. Lui lo sa come procurarsi il cibo, lo sa che basta premere una leva per far scendere l’agognato premio che servirebbe a riempirgli la pancia. In fondo è stato concepito e addestrato per questo. È molto intelligente, come tutti quelli della sua specie, e ci ha messo poco a capire il meccanismo della gratificazione: l’unico modo per ottenere da mangiare è tirare la stramaledetta leva. Eppure non lo fa, da diversi giorni non mette niente in bocca. Il congegno non è cambiato ma lui quella leva non la vuole proprio tirare. Il fatto è che, in una gabbia adiacente alla sua, hanno piazzato uno come lui, Y, un topolino piccolo e spaventato, le cui zampette esili poggiano su una griglia elettrizzata. Ed ogni volta che X tira la leva una violenta scossa elettrica attraversa il reticolato posto ai piedi del suo vicino di cella e lo fa ballare sui carboni ardenti. X ci ha messo poco a fare la connessione, a dedurre che la leva per lui è salvezza mentre per Y è morte. E ha deciso di non tirarla più, che è meglio crepare di fame piuttosto che vedere e sentire il suo compagno di prigionia contorcersi dal dolore, piuttosto che è essere l’esecutore materiale di quella sofferenza.


E tutto ciò nonostante X, non abbia mai visto prima quell’altro topolino, non ne conosca l’odore, non gli sia familiare alla vista. Entrambi sono nati in cattività, destinati ad essere cavie; non immaginano la vita della colonia, forse non hanno mai nemmeno socializzato con un loro simile, sicuramente non sono mai stati liberi ne lo saranno mai. Eppure X ha dentro una forza che gli dice di non premere quella leva, di non infliggere quel dolore, costi quel che costi, perché è sbagliato, perché è immorale, perché prova empatia per quell’essere come lui, e diverso da lui, che combatte e soffre per vivere. X non lo sa, ma lui non è che l’ultimo di una serie di cavie, tutte sottoposte allo stesso crudele esperimento, che si sono rifiutate di tirare quella leva, in nome della propria natura, del proprio istinto, della propria volontà di esercitare quella libertà che non hanno mai avuto."

13 commenti:

  1. Spero che quel Church , lui come altri uguali, sia crepato tanto male da maledire il giorno che lo hanno cagato nel cesso.
    SI;SONO SCURRILE, ma certe cose mi fanno schifo oltremodo.
    Zenzero

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    1. Anni fa un medico mi disse che all'università i topi Bianchi vengono usati come fazzoletti di carta.
      Freeanimals

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  2. Spregio totale delle loro vittime.
    Una volta ho dato del nazista ad uno che su un forum diceva di essere un ricercatore su cavie, vantandosi delle sue prodezze.
    Mi ha risposto che io offendo gli ebrei e i ricercatori (come prevedibile), i primi perché paragonati a topi, i secondo perché paragonati a Mengele.
    Un classico.
    Zenzero

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    1. La colpa è sempre degli altri e i colpevoli non siamo mai noi. Questo deve aver pensato il vivisettore.
      Freeanimals

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  3. Resto basito,se quest'esperimento è vero e se i risultati sono veri,come si fa a dire che i topolini non avessero una coscienza assolutamente superiore a quella animale?.In natura vi sono esempi di abnegazione tra gli animali,ma non tanti.I topolini dell'esperimento meriterebbero una promozione di stato in una prossima eventuale reincarnazione, alcune religioni asiatiche ammettono questo tipo di evoluzione allora speriamo di superare presto la condizione umana perché a mio parere è quella più piena di cattiveria.Saluti.

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    1. Qualcosa non mi convince: un esperimento crudele, fatto da un vivisettore, che dovrebbe portare come risultato alla scoperta della coscienza da parte di questo roditore, o degli animali in genere.
      Freeanimals

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  4. Gli anima-li sanno quello che fanno.
    anche nella morte.
    tu sai quello che fai?
    No!?
    Perchè sei troppo umano.
    U-mano.


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  5. L'esperimento secondo me non vuole mettere in luce se i topi o gli animali hanno coscienza, il che in effetti sarebbe una zappa sui piedi della vivisezione.
    Partiamo da un presupposto fondamentale: ai vivisettori non frega un cacchio né del dolore inflitto agli animali, né degli uomini, il loro refrain è che loro fanno quello che fanno per "salvare delle vite umane" (famoso lo spot di anni fa, ai tempi di quella ragazzotta che diceva di essere viva grazie al sacrificio degli animali, mi pare si chiamasse Simonsen).
    BALLE, ai vivisettori interessano due cose:
    fare grana attraverso le sovvenzioni date ai laboratori
    e fare curriculum,
    il che si riduce in sostanza ad una sola cosa: le palanche (genovese per "denaro").
    C'è anche una terza cosa che loro non ammettono, ovviamente, che è la gioia di infliggere torture, perché in buona sostanza, i vivisettori sono dei sadici psicopatici che hanno la licenza di seviziare (alibi: la scienzahhhhhh), così come i cacciatori hanno la licenza di uccidere.
    Se si considera che la gran parte dei serial killer hanno un passato fatto di torture su animali già in età infantile, si compone il mosaico, solo che chi fa le torture fuori dalla scienza è un criminale, mentre chi le fa nei laboratori è uno scienziato.
    Esattamente come il cacciatore che spara, paga per avere una licenza, ed è autorizzato.
    Ed esattamente come uno delle forze dell'ordine può usare prepotenza e prendere a manganellate (se non peggio, vedasi casi di cronaca di gente morta per torture ed abusi in celle, caserme, etc), ma è autorizzato.
    In sostanza,
    esistono per menti criminali, prepotenti e assassine, delle scappatoie che li mette in condizione di espletare la loro crudeltà, e si chiamano, a seconda dei casi,
    scienza
    caccia
    servizio allo stato.
    Zenzero

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    1. È come dici tu,la scoperta della coscienza animale sarebbe un incidente di percorso per un vivisettore ma come capita a Roberto ,anche a me quest'esperimento non convince.

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  6. Purtroppo questi esperimenti sono veri e ne hanno fatti anche dopo, negli anni, usando la stessa metodologia, con leve e shock procurati....
    non bastava quello di questo mascalzone, hanno dovuto ripeterlo, ciò fa evincere che sono dei sadici a 360 gradi, dato che il test del farabutto è datato 1959, e altri sono degli anni 2000....
    Zenzero

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    1. Un utente su Facebook dice che lo scopo dell'esperimento era di scoprire se gli animali hanno l'anima e secondo lui è riuscito.

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  7. Se gli animali hanno una coscienza, perché non gli viene riconosciuta? Ce l'hanno di sicuro, su questo non mai avuto dubbi. Anche l'uomo è un animale, con una coscienza ma siccome il cervello assorbe troppe informazioni, come un magnete e questo lo allontana dalla natura, dalla propria natura; una mia teoria. Se esistesse davvero una legge secondo la quale chi uccide o ferisce un essere senziente sarà ucciso o ferito a sua volta, ci sarebbe la vera giustizia. Purtroppo questo mondo non funziona così, o almeno, quasi mai. Io ho avuto sempre animali in casa, fin da piccola, i miei hanno una grande casa in montagna e conosco bene i loro comportamenti. Loro quando sei triste, quando stai male o anche quando sei contento, lo sentono. Si vede nei loro occhi, nel loro comportamento. Come si fa a dire che non hanno una coscienza? Anche gli animali selvatici. Delle volte mi capita di osservarli, mi fanno così pena; sono soggiogati dal loro istinto. Quando penso al destino degli animali mi si stringe il cuore.
    G.

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