domenica 5 febbraio 2023

Le emozioni della caccia fotografica


Testo di 
Ernesto Torti

Sparviero (Morimondo, gennaio 2017). Ero in appostamento fronte vasca d’acqua che metto nei boschi per attirare la fauna locale, l'acqua era gelata, attorno alla vasca sempre presente uno scricciolo, ero lì solo per fare lo scricciolo che ho ben fotografato. Lo scricciolo si infila in una fessura tra bordo vasca e legno laterale, alzo gli occhi dalla Nikon per dare un occhio da una feritoia all'ambiente circostante e, senza vederlo arrivare, a breve distanza dal nascondiglio dello scricciolo vedo lo sparviero. Mai visto prima così vicino, lentamente giro l'obbiettivo, lo inquadro, vedo solo la testa, il 500 millimetri, più il moltiplicatore 2x di focale, per un totale di 1000 millimetri, erano troppi per uno sparviero. Lentamente stacco la reflex e tolgo il moltiplicatore nella speranza che non voli. Riesco a fare le foto e un filmato, le zampe erano posate sul ghiaccio, ogni tanto fissava la fessura dove lo scricciolo si era rintanato. Il mio primo e unico sparviero che abbia mai fotografato, ovviamente ho scattato foto come se non ci fosse un domani. 

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