Don
Antonino Cappellari è un prete di 73 anni finito agli arresti domiciliari in una casa
di riposo di Udine per aver sottratto una somma destinata alla ristrutturazione
della chiesa, dandola a un suo compaesano. Al giudice che gli chiedeva perché avesse
“rubato” quella somma, una grossa somma, Don Antonino ha risposto che il parrocchiano che
gliel’aveva chiesta ne aveva bisogno. Tenuto conto dell’età avanzata e dello
spirito cristiano che probabilmente stava alla base di un tale comportamento,
il magistrato non è andato giù con mano pesante e infatti le misure restrittive
che gli sono state inflitte non si possono considerare veri e propri arresti
domiciliari, in quanto il sacerdote può ricevere visite e uscire per andare a
dire messa.
Quando
ho chiesto il cognome del prete e quanto tempo dovrà stare a questi presunti
arresti, la mia fonte si è chiusa a riccio e mi ha risposto che Don Tunin non
ha bisogno di pubblicità. Io che me ne frego di queste stronzate, ne do qui notizia, anche perché è di pubblico dominio in quanto già pubblicata dal Messaggero Veneto l'undici gennaio scorso. E anche perché di preti che hanno commesso
cose peggiori viene citato il nome, il cognome e il patronimico.
Come
questi due, per esempio. Don Nunzio Scarano e Don Luigi Noli (il primo, in foto). Entrambi
invischiati in storie di soldi e di “malaffare” essendo il primo incaricato
della gestione dello sterco del diavolo per conto della Chiesa e il secondo suo
amante.
Che
la Chiesa debba sporcarsi le mani con la vil pecunia è cosa nota e qualcuno
deve pur fare il lavoro sporco! Dopo Marcinkus non ci dovremmo stupire più di
niente. E se andiamo a leggere “Vaticano S.p.A.”, di Gianluigi Nuzzi, allora, dovremmo
rimanere inorriditi. D’altra parte, volendo essere pragmatici, il proverbio
dice che senza denari non canta un cieco. Idem, non si canta la messa.
Tuttavia,
ciò che deve essere fatto va fatto e ciò che deve essere compiuto deve essere
compiuto e lasciamo pure a quei parassiti della guardia di finanza di compiere
i loro misfatti, dopo che Don Scarano e Don Noli hanno compiuto i loro.
Ciò
che mi preme evidenziare è la bella storia d’amore tra due prelati non più
giovinetti, Scarano di 62 anni e Noli di 55, esattamente il contrario dei gay
che siamo abituati a conoscere e che vediamo spesso frequentare il pronto
soccorso degli ospedali, riempiti di botte da cristiani forse un po’ troppo
ortodossi, che prendono troppo sul serio i suggerimenti di San Paolo, a
differenza dei gay che le prendono e basta.
Chiariamo
subito una cosa: qui i bambini non c’entrano! Non stiamo parlando di pedofilia
e lo dico perché a molti devoti cristiani si ottunde il cervello quando si
parla di omosessualità fra religiosi. Intanto, vivere all’ombra della Chiesa e
dare libero sfogo alle proprie pulsioni potrebbe essere un modo del tutto
dignitoso di vivere, se non fosse che il tabù dell’omosessualità è ancora
eccessivamente presente nella società, per lasciare che due uomini adulti si
amino a modo loro. In una società sessuofobica come quella italiana, forgiata
con il contributo della Chiesa stessa attraverso i secoli, si può perdonare una
scappatella a una suora salvadoregna, ma non si perdona una relazione
omosessuale a due preti adulti e consenzienti.
Forse perché, nel primo caso, c’è di mezzo una creatura, e il primo esempio di scorrettezza nei confronti del falegname Giuseppe lo diede proprio la figura femminile più importante del cristianesimo. Dunque, la suorina di San Salvador si è solo lasciata andare alle tentazioni, come spiegato dalla sua superiora, mentre i due zozzoni subiranno il pubblico ludibrio, finendo in galera ed espulsi dalla Chiesa per indegnità. Se non fossero venuti alla ribalta della cronaca, tutto sarebbe filato liscio. Ammirevole il comportamento da vero amico del più giovane, che non ha voluto abbandonare Don Scarano nel momento del bisogno e ha deciso di stargli vicino, correndo il rischio di far emergere la loro oscura relazione.
Forse perché, nel primo caso, c’è di mezzo una creatura, e il primo esempio di scorrettezza nei confronti del falegname Giuseppe lo diede proprio la figura femminile più importante del cristianesimo. Dunque, la suorina di San Salvador si è solo lasciata andare alle tentazioni, come spiegato dalla sua superiora, mentre i due zozzoni subiranno il pubblico ludibrio, finendo in galera ed espulsi dalla Chiesa per indegnità. Se non fossero venuti alla ribalta della cronaca, tutto sarebbe filato liscio. Ammirevole il comportamento da vero amico del più giovane, che non ha voluto abbandonare Don Scarano nel momento del bisogno e ha deciso di stargli vicino, correndo il rischio di far emergere la loro oscura relazione.
Io
non so se i sionisti, gli Illuminati o gli arconti stiano attuando manovre per
rendere l’omosessualità accetta e qualcosa di più di una semplice moda, ma so
che in Africa i gay vengono linciati e i loro corpi bruciati, mentre nello
stesso Occidente abbiamo un leader di nome Putin (che in veneto significa
bambinello), che li dileggia e a volte anche li imprigiona.
Non
prendo le difese di nessuno. Se i due amanti hanno violato qualche legge, son
cavoli loro, ma prima di dare la croce addosso ai gay, ricordiamoci che “gay” è
solo un’etichetta. Prima di tutto sono persone.
cit."Io che me ne frego"
RispondiEliminaChe ridere, mi hai fatto tornare alla mente un video che ho visto ultimamente di Leon Lyon Zagami, anche lui dice "Me ne frego!" e sembra che anche Mussolini dicesse "Me ne frego!"
Tornando invece all'argomento dei gay, mentre per tutte le persone che sono gay provo indifferenza, nel senso che non mi interessa la loro posizione (a meno che non sono dei depravati che in ogni caso non mi interessa però se ci penso mi creano imbarazzo), i preti gay mi mettono anche loro un po a disagio... ma non so bene analizzare questo mio stato d'animo... forse perché siamo abituati a pensare che, essendo sacerdoti, debbano amare solo Dio.
Certo che ne stanno venendo fuori di notizie su quell'ambiente, l'Espresso, Il Corriere della Sera ecc. ecc.
Forse è in atto un attacco alla Chiesa e, come direbbe Don Lino Bottaro, gli ebrei che sono stati servi (prestatori di denaro) dei cristiani per secoli, ora si stanno prendendo la rivincita.
EliminaLa vendetta è un piatto che va consumato freddo e, dopo secoli di persecuzioni, ora gli ebrei assistono al tramonto della Chiesa cattolica, loro grande persecutrice.
Dici che lo scontro è tra la Chiesa cattolica e gli ebrei? Qualche tempo fa ci avevo pensato anch'io. Mi era venuto questo sospetto...una specie di intuizione, ma nel caso potrebbe valere il detto "Fra i due litiganti il terzo gode" e mi auguro che il terzo sia il Buddismo, verso il quale mi sento particolarmente attratta pur condividendo le cose buone dell'una e dell'altra parte.
RispondiEliminaInfatti tanti libri che stanno pubblicando in questo periodo anche se non lo affermano prendono spunto dalla filosofia Buddista.
L'editoria è peggio di internet: c'è di tutto e di più. E non può essere presa ad esempio. Non se ne può ricavare alcuna morale.
EliminaQuanto agli ebrei vendicativi, l'80% dei banchieri e finanzieri mondiali è di origini ebraiche e sono loro ad avere in mano il potere.
Svergognare la Chiesa, per loro, è un passatempo.
Ma non in senso di insegnamenti morali, mi riferisco ad un filone di libri un po "esoterici" che riflettendo bene sono insegnamenti che riguardano tanto per fare un es. il distacco dalle emozioni, soprattutto se negative - il distacco è tipico del Buddismo.
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