Fonte: Repubblica
Recitano
male, ma l’idea di fare una rappresentazione con una finta Moira Orfei è
geniale. Gli Animalisti Italiani, capeggiati da Walter Caporale, si dimostrano
ancora una volta una delle più attive realtà, in Italia, dell’attivismo in
difesa degli animali. Dispiace tuttavia vedere lo scollamento che porta gli
animalisti in genere ad obbedire a logiche di parrocchia. Tanto è vero che,
almeno in questo caso, l’altra grande associazione italiana, la L.A.V. di
Gianluca Felicetti, avrebbe potuto essere presente alla dimostrazione. E
invece, ognuno per conto suo. Avanti così! Continuiamo a farci del male.
Bravo
Walter! Bravo Wladimiro e tutti gli altri. Un abbraccio.
Roberto, alla lunga ne avrai le tasche piene dei mei scritti, che sono piuttosto lunghetti, ma non posso farne a meno,,,non perché mi manchi il dono della sintesi, che oralmente possiedo, ma perché "epistolarmente" devo dilungarmi.
RispondiEliminaAl dunque: una cosa che ci rende comune a tutti gli umani la abbiamo anche noi animalisti, siamo troppo divisi, per mille ragioni, dal colore politico (una vera idiozia) a semplici antipatie per certi movimenti.
Non ammiro molto quelle che cercano soldi, tuttavia se posso dono anche a quelle nella speranza che almeno una parte serva effettivamanete a salvare qualche anima innocente, o a concretizzare dei progetti, diciamo la tutta: senza il vil denaro come potrebbero certe associazioni creare rifugi in Romania? (per esempio!).
E' vero che manca la coesione, e alcune che non nomino mi stanno anche un pochino antipatiche perché mi sembrano mera burocrazia, tuttavia bisogna ammettere che la lotta alla ricerca deve essere portata avanti da quelle che nel loro staff hanno consulenti sia in materia legale che in materia scientifica, prerogative senza le quali non si potrebbe far udire la voce degli animali ai tavoli di trattativa, ai governi, ecc.
Però un grande apporto viene anche da quelle che senza chiedere soldi, si danno la pena di andare a rompere i cabasisi ai vari palii, mostre, e via dicendo.
Insomma, si, c'è a volte qualche "scollamento", ma un minimo comun denominatore: che tutte parlano per i deboli.
Ho sempre sostenuto che l'aiuto agli animali può venire da diverse direzioni. Anche la vecchietta che va a pulire le cacchine nei canili fa la sua parte in questo nostro enorme sforzo collettivo.
EliminaTuttavia, pur rispettando la buona fede dei singoli, non posso esimermi dall'evidenziare lacune e pericoli.
Per esempio, un pericolo è quello di essere infiltrati. La U.A.I. (unione antivivisezionista italiana) è stata per anni l'unico gruppo contro la S.A. Finché non è stata "comprata" da qualcuno ed è diventata riformista anziché abolizionista.
La L.A.V. ha smesso da tempo di fare manifestazioni di strada: perché?
Walter Caporale, che invece è attivissimo, viene accusato dagli anarco-animalisti di aver fatto dell'animalismo un business e la cosa mi ha sempre lasciato perplesso. Come mai non rivolgono la stessa accusa a Felicetti?
Poi, lanno scorso a Bergamo, sono stato attaccato pure io e scacciato con ignominia da un loro corteo antipellicce. L'amico Franco che era con me ha ipotizzato che gli anarchici possano essere infiltrati dalla polizia, che è peggio che essere comprati dalle multinazionali del farmaco.
Io non ho la verità in tasca e deduco ciò che la realtà reca ai miei sensi. Nessun poliziotto verrà a dirmi che sta facendo il doppiogiochista con gli anarchici.
Io mi limito a riportare i fatti, poi qualcuno forse mi darà una spiegazione.
Ohh, se debbo pensare anche agli infiltrati, siam messi bene!
RispondiEliminaMancano comunque dei coordinamenti comuni, non mi piace l'idea che a certe manifestazioni alcuni vengano cacciati e altri no. Mi puzza....comunque ho afferrato....la LAV era in effetti un po' più "tosta", un tempo, ordini dall'alto????Mah....
Ma è triste, e sospetto...
Non è necessario che la UAI sia stata contattata da BigPharma, per farla diventare riformista, da abolizionista che era in origine. Basta che il suo fondatore muoia e i suoi eredi non siano altrettanto determinati.
EliminaSulle accuse rivolte a Felicetti e Caporale, di aver fatto dell'animalismo un business, non mi pronuncio, perché ho conosciuto entrambi di persona e mi sembrano onesti e sinceri.
Quanto agli anarchici dei centri sociali, oltre alla possibilità che siano stati infiltrati dalla polizia, c'è anche da considerare l'ottusità che deriva dal chiudersi nella propria Turris Eburnea, ovvero nell'autoreferenzialità, che porta a schierarsi contro quelli che dovrebbero essere compagni di lotta, ma che vengono percepiti come nemici sulla base di obsolete ideologie novecentesche.
Non so se sono stato chiaro.
:-)