sabato 15 marzo 2014

L'importanza di una visione d'insieme

 
Molti anni fa, uscendo da un’assemblea dei Verdi a Firenze, Renato Vivian, con cui avevo fatto il viaggio da Udine, disse sbottando a Falco Accame: “Non c’è progettualità!”. E aveva l’aria piuttosto scocciata. Poi, Renato, negli anni seguenti, riuscì a diventare anche consigliere regionale, ma sul momento era rimasto deluso dai discorsi dei Verdi riuniti nella città del Giglio. Io, ieri sera, uscendo dalla conferenza sugli OGM a Codroipo, organizzata dalla Legambiente, pensai: “Non c’è una visione globale!”, ma non avevo né Renato Vivian, né Falco Accame a cui comunicare tale mia impressione. E perciò la tenni per me, forse già intuendo che l’avrei condivisa con voi, ora.

Sulla mancanza di progettualità dei Verdi negli anni Ottanta, solo il buon Vivian potrebbe parlarne, perché i miei ideali di eco-animalista erano rimasti intatti anche dopo aver sentito Alfonso Pegoraro Scanio (il che è tutto dire!), ma sulla mancanza di un quadro d’insieme degli oppositori agli OGM, posso spiegare che ai contadini non interessano i grafici e le statistiche, ma interessa fare più soldi possibile, anche a costo di fare a pezzi la propria madre e di seppellirne i brandelli come si fa con le patate. Per cui, chi urla più forte ha ragione e la Monsanto e la Syngenta di sicuro urlano più forte di Kathleen Delate e di suo marito Robert Turnbull, presenti a Codroipo come ospiti d’onore, nonché relatori della serata.

La moderatrice Cristina Micheloni, presentandoli, ha detto che è stata una fortuna per noi del Friuli V.G. sapere che i due professori dell’università dello Iowa erano a Roma per un giro di conferenze e di vacanze, in quello che si può chiamare una specie di anno sabbatico. Invitarli a venire a parlare delle loro esperienze in quello stato del Midwest americano, è stato doveroso. E sicuramente, la loro bella figura di esperti in coltivazioni agricole l’hanno fatta, se si riusciva a tenere gli occhi aperti dal torpore.
Le slides, come va di moda chiamarle adesso (ai miei tempi si chiamavano diapositive, ma la lingua italiana pare debba essere sostituita dall’inglese: ce lo chiede Renzi a cui glielo chiede l’Europa), mostravano gli andamenti delle piante infestanti che, in Iowa, in Nebraska e negli stati viciniori sono in aumento nonostante l’uso di pesticidi e di sementi OGM. A noi profani potrebbero anche fare impressione, tutti quei calcoli, quei numeri, quelle linee zigzaganti di differenti colori sui diagrammi cartesiani, ma, immedesimandomi nel contadino medio, abituato a tendere al profitto immediato senza curarsi del futuro degli ecosistemi, non fanno né caldo né freddo. E secondo me succede, nella mente dell’agricoltore, quello che succede in altri ambiti della società, indi per cui, un Garattini a cui si rinfaccia il disastro del Talidomide, dirà che se ci fossero state più sperimentazioni preventive sugli animali lo si sarebbe potuto evitare. Un devoto dell’ideale di Altiero Spinelli, a cui si rinfaccia il disastro dell’euro, dirà che ci vuole più Europa, non meno Europa. Un contadino dello Iowa, territorio pianeggiante con una media di 340 metri sul livello del mare, a cui si rinfaccia l’inefficacia degli OGM e dei pesticidi, dirà che ci vogliono ancora più pesticidi e sementi ancora di più manipolate geneticamente.
E tutto questo perché la ranocchia di Noam Chomsky, che sente l’acqua diventare sempre più calda, dirà che per uscire dallo stato di disagio in cui si trova bisogna rendere l’acqua ancora più bollente, oppure, se vogliamo usare l’immagine dell’uomo seduto su un ramo d’albero, che sega il ramo vicino al tronco, se gli si dice che così facendo finirà per precipitare, si mette a segare con ancora più frenesia, convinto magari di cavarsela, come se la legge di gravità dovesse fare un’eccezione solo per lui, re del creato. Io lo chiamo delirio di onnipotenza, ma altri meno gentili lo chiamano demenza conclamata. Stiamo parlando della psiche umana, di quell’animale conosciuto come Homo Sapiens.
                                                                                                                                                                  
E’ forse proprio su questa demenza, sull’alienazione indotta - o nata spontaneamente - negli uomini che i veri padroni del mondo fanno affidamento. Costoro, siano essi decrepiti amministratori delegati di multinazionali o entità aliene vecchie di millenni in sembianze umane, sanno come trattare il bestiame umano, dopo averlo affamato e reso ad essi dipendente. Sanno prenderlo con le blandizie (ci sarà maggiore resa). Sanno prenderlo con le minacce (se non usi OGM finirai sul lastrico). Sanno come prenderlo con la magia e la manipolazione, perché a fronte di due ricercatori agrari dello Iowa, ci sono stuoli di loro colleghi pronti a dire il contrario e a tessere le lodi degli OGM. Lo si è visto con il fumo di sigarette, che per decenni negli USA è stato dimostrato scientificamente recare benefici alla salute umana e a dimostrarlo sono stati il fior fiore di scienziati universitari, pagati da quelle stesse industrie del tabacco che vedevano in pericolo i propri introiti.

Con gli OGM, ora, negli Stati Uniti, sta succedendo la stessa cosa: Kathleen Delate e il marito Robert Turnbull appartengono a un’insignificante minoranza di studiosi e, venendo in Italia, si sono molto stupiti di come nelle mense di molte nostre scuole vengano serviti cibi biologici, cosa di cui negli USA si comincia a parlare solo adesso.
E in più, alla domanda di Sergio Boschian, molto apprezzata dal professor Turnbull, se la classe medica americana ha qualcosa da dire in merito agli OGM, è stato risposto che solo da poco tossicologi e medici vengono interpellati dai competenti organi governativi, quando si tratta di legiferare sull’uso degli OGM. Solo adesso c’è chi, fra i dottor House, si sta interessando agli OGM. 
Come mai questo ritardo, mi chiedo io. La gente dorme, ha asserito una signora del pubblico, a voce alta, facendo oscillare, in sala, per un attimo, l’aplomb anglosassone imposto dagli illustri ospiti, nonché l’atmosfera soporifera che si era creata. Al che, la professoressa Kathleen ha aggiunto che bisognerebbe fare con gli OGM quello che in un recente passato si è fatto con il fumo, e cioè campagne governative per incentivarne un uso ponderato e responsabile. Io direi, a questo punto, perché non si vieta direttamente il consumo di carne? Se si considera che la maggior parte del mais e della soya OGM finisce nei mangimi per maiali, mucche e polli, se si vieta il consumo di carne come si vieta quello delle droghe, il problema delle colture OGM viene a risolversi da solo. E non ci sarebbe più bisogno di creare conflittualità tra contadini favorevoli e contadini contrari. La carne è vietata, punto!
                                                                                                                                                                 
Mi si obietterà che questa è un’utopia e, in quanto tale, non troverà mai applicazione e che è più saggio attuare leggi basate sulla “real politik”, piuttosto che perdere tempo in sogni e in proposte irrealizzabili, che non stanno né in cielo, né in terra. E allora io potrei rispondere: “Bene, come volete! Continuate pure ad arrabattarvi su questioni di lana caprina, dovendo ammettere che gli effetti delle piante commestibili OGM si vedranno solo sulla lunga distanza e andate pure ad intasare le corsie dei reparti di oncologia, con le vostre arterie intasate dal colesterolo. Se vi piace questo, fate pure! Se vi piace far arricchire le industrie farmaceutiche, a capo delle quali sono gli stessi uomini che stanno ai vertici di quelle agroalimentari, accomodatevi! Non venite, poi, a lamentarvi”.

Cominciate a capire perché me ne sono venuto via con l’impressione che manchi una visione globale delle cose? C’è una frammentarietà nelle ricerche, nelle indagini e nelle denunce che gli ambientalisti (ma potrebbero essere anche i grillini, in ambito politico) rivolgono al pubblico ignorante. E nessuno è capace di unire i classici puntini, mettendo le tessere del mosaico al loro posto. Così la gente se ne viene via dicendo che la Monsanto è il Male Assoluto, ma se la gente va a sentire una conferenza sui vaccini se ne viene via dicendo che la Novartis è il Male Assoluto, ma se vanno a una conferenza sulla deforestazione dell’Amazzonia se ne vengono via dicendo che McDonald’s è il Male Assoluto.

E allora, dopo una vita passata ad ascoltare le più svariate conferenze, i discorsi di Verdi e Grillini, ci sarà qualcuno che ha maturato una visione d’insieme? Niente, niente, se io prendessi la parola e dicessi che BigPharma ci vuole deboli e ammalati e che gli OGM sono solo una variazione sul tema della debolezza e della malattia, mi prenderebbero per un provocatore, per un depistatore o per un disfattista. Io che non sono nessuna di queste tre cose, mi sentirei molto amareggiato e alla fine mi chiederei: “Chi me lo fa fare?”. Se uno non vuole capire che ogni cosa è collegata e che se si battono contro gli OGM come minimo devono essere vegetariani, io che ci posso fare! Quanti dei presenti alla conferenza di ieri sera sanno che l’alimentazione vegana è la migliore garanzia per rimanere in buona salute? Lo sanno, ma forse fanno finta di niente, perché la carne è buona e saporita. Buona come sono buone l’eroina e la cocaina.
Quanti dei presenti di ieri sera hanno visto sulle Jene la testimonianza di un signore calabrese di nome Antonio, che è guarito dal cancro grazie alla dieta vegana? E allora, sì all’agricoltura biologica, sì all’agricoltura omeodinamica, ma non venitemi a dire che gli animali si possono macellare o che le galline razzolanti sono il modello a cui bisogna tendere.
                                                                                                                                                                 
Fino agli anni Trenta c’erano solo quelle, ma poi una donna americana ha avuto la brillante idea di racchiuderne centinaia in uno spazio ristretto e così è nato l’allevamento intensivo. Ora, gli ambientalisti si battono contro di esso, prospettando il ritorno bucolico agli allevamenti con animali al pascolo. Dimenticano, gli ambientalisti, che quando i magnati dell’industria si accorsero di poter fare affari rinchiudendo molti animali in spazi ristretti, diffusero la voce che in tal modo si sarebbe risolta la fame nel mondo. E i più cristiani fra gli astanti ci cascarono. Dimenticano, gli ambientalisti, che quando negli anni Settanta i magnati di cui sopra, visto che si tramandavano le tecniche imbonitorie di generazione in generazione, si accorsero che con la Rivoluzione Verde potevano incrementare i loro profitti, dissero che in tal modo si sarebbe risolta la fame nel mondo. E i più cristiani fra gli astanti ci cascarono. Dimenticano, ora, gli ambientalisti, che i soliti noti, accortisi di poter incrementare i loro profitti con la BT (Bio Tech), diffondono la voce che con gli OGM si potrà risolvere la fame nel mondo. E i più cristiani fra gli astanti ci cascano. Ma non noi, che non siamo cristiani e neppure creduloni e cominciamo a sospettare che ci stiano prendendo per il culo.

Anche questo è necessario tenere presente se si vuole avere una visione d’insieme: l’inganno pubblicitario adoperato dalla Monsanto e dalla Syngenta è solo una parte dell’inganno secolare in cui il popolo – le masse – è invischiato. Lo stesso professor Turnbull ha ammesso che non vi sono riscontri scientifici nelle tanto decantate rese superiori delle piante OGM rispetto a quelle convenzionali. Anzi, molti contadini americani della “cintura del grano” si stanno chiedendo se quella degli OGM sia stata la strada giusta da seguire. Stando agli studi compiuti dalla loro università, negli ultimi 16 anni, nei terreni coltivati a biologico non è mai stato necessario intervenire chimicamente contro le malerbe. Solo una volta, in quel lungo periodo d’osservazione, è stato necessario intervenire meccanicamente, cioè con erpici e altri attrezzi, cosa consentita dalle regole dell’agricoltura biologica. 

Tuttavia, il problema più grosso non sono le erbe infestanti e nemmeno la piralide, parassita del mais per antonomasia. Il danno maggiore i coltivatori biologici americani lo hanno avuto dai loro colleghi che usano sementi modificate. I prodotti biologici in molti casi sono stati rispediti al mittente, dalle aziende di distribuzione, perché vi era stata contaminazione e il cibo organico non rientrava più nei parametri stabiliti. Si parla di migliaia di dollari di danno e, se fossi un coltivatore biologico, sarei leggermente incazzato, per questo. Ma i politici locali, laggiù come da noi, danno retta a chi grida più forte e se pensiamo che  Henry Wallace, inventore del Mais Pioneer, fu non solo ministro dell’agricoltura, ma anche braccio destro di Franklin Delano Roosevelt, si capisce come le industrie che Michael Moore chiama “Corporations” mettano nel posto giusto gli uomini giusti. E anzi si può sospettare perfino che ad essere messi nel posto giusto siano i pupazzi marionetta votati democraticamente, da esibire al pubblico come paravento, e che il vero potere sia da sempre saldamente nelle mani dei banchieri e dei finanzieri, in quello che è l’inganno per eccellenza: la democrazia come presa per i fondelli.
                                                                                                                                                                 
Di nuovo, sulla mancanza di visione d’insieme, quanti degli organizzatori della serata, facenti parte della Legambiente e del WWF, sospettano che a comandare all’epoca fosse Wallace e non Roosevelt? E quanti sospettano che, oggi, a comandare negli USA, e quindi nel mondo, sia il signor Rothschild e non Obama?
Se si pensa che sia la Sinistra italiana (e quindi anche la Legambiente), sia il WWF internazionale, oltre ad Amici della Terra, Greenpeace e Amnesty international sono finanziati dai Rothschild, verrebbe da essere maliziosi e dire che l’opposizione agli OGM è in realtà una finta opposizione, così come lo sono stati i Verdi, fintamente antisistema, e purtroppo, forse, anche i Pentastellati di Grillo e Casaleggio.

Se si va a leggere il volantino distribuito da Agnese Piccini prima dell’inizio della conferenza, si ha la sensazione di leggere una serie di buoni propositi, di proposte che si vorrebbe vedere realizzate. Non è una bella sensazione, perché è come se si ammettesse che i contadini friulani, europei e pure americani non potranno fare niente contro la massiccia manipolazione mentale a cui sono sottoposti attraverso le vie ufficiali dai giganti dell’agrochimica.

Sarebbe come se noi, minoranza di eruditi avveduti, piatissimo l’elemosina fuori dai centri di potere, dove non ci fanno entrare nemmeno a supplicarli. Vedasi alla voce Bilderberg. A cosa serviranno le 10.000 firme già raccolte, da portare a Deborah Serracchaini per chiedere un Friuli OGM-free, se il governatore della regione è solo l’ultima ruota del carro, nonché mera esecutrice di ordini provenienti dall’alto?
Vedo già gli estensori della petizione essere ricevuti gentilmente da “Patatina Serracchiani” e congedati tra mille salamelecchi, con mille buone promesse, dopo aver lasciato sulla sua scrivania un pacco di firme inutili e inconcludenti.

Non vorrei tuttavia terminare con un altrettanto inutile disfattismo. Non ho la soluzione a tutti i quesiti, ma sono sicuro che avere le idee chiare e non farsi più ingannare da istituzioni e governi sia infinitamente meglio che riporre le nostre speranze di miglioramento nelle mani delle persone sbagliate. Intanto, di positivo, abbiamo saputo che anche in America, sull’uso degli OGM, si stanno ricredendo. Speriamo che la cosa abbia ulteriori sviluppi. In positivo.
Prima che sia troppo tardi.

2 commenti:

  1. cit. "I prodotti biologici in molti casi sono stati rispediti al mittente, dalle aziende di distribuzione, perché vi era stata contaminazione e il cibo organico non rientrava più nei parametri stabiliti" quindi anche la beffa, vorrei sapere quelli favorevoli agli OGM come possono giustificare le loro scelte, sapendo che nel farlo danneggiano altri che dell'alimentazione di plastica non ne vogliono sapere. Si firmano da soli, egoisti che seguono solo la legge del profitto.

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    1. Minimizzano l'impatto.

      Dicono che lo spazio tra le coltivazioni OGM e quelle BIO è sufficiente a far sì che il polline delle piante non arrivi dalle prime alle seconde.

      Lo chiamano diritto di "coesistenza".

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