Testo di Laura Depa
E la censura di fessabuk colpisce ancora. Solo ieri avevo condiviso un post di Gabriele Da Gorizia dove esprimeva i propri sentimenti per le due povere ragazze scandinave brutalmente massacrate e assassinate in Marocco e i sentimenti che si possono provare per quei macellai islamici che le hanno violentate, massacrate, straziate e, come insegna il loro profeta, decapitate! Erano toni forti, è vero, ma che sicuramente rispecchiavano il pensiero di molti! Quel post è stato censurato e quindi rimosso perché per fessabuk incitava all’odio e non rispettava gli standard di questa dittatoriale piatta, piatta, ma piatta, piattaforma di proprietà di un DEM e che come ben sapete disistimo tanto da ribattezzarlo "fessabuk"!
Più volte anch’io sono stata punita e chissà a quanti di voi, con giorni di sospensione, dal poter condividere i miei post nei gruppi e, nel mio caso, non perché avessi insultato o usato un linguaggio scurrile, ma solo per aver taggato o citato delle parole invise e tenute sotto controllo censorio dal pernicioso e perverso sistema del politicamente corretto, che ormai pervade qualsiasi argomento. Come già segnalavo da tempo su queste pagine anche Guido Bedarida è arrivato alle mie stesse conclusioni evidenziandole nel suo articolo: "Per come è attualmente gestito, fessabuk è diventato un vero e proprio regime che limita la libertà d'espressione in modo restrittivo rispetto alla legge e che agisce senza controllo alcuno e senza possibilità di appello".
Un regime organizzato e gestito da persone, non da entità astratte o impersonali e fatto e organizzato con volontà, con scelta consapevole, per convenienza. Per quanto appaia paradossale oggi fessabuk non è più quello strumento di libertà degli inizi ma, all’opposto, uno strumento delle dittature, uno strumento di controllo e indirizzo del pensiero, uno strumento dal quale dobbiamo difenderci perché esercita una limitazione arbitraria della libertà di espressione persino nelle democrazie in cui è nato e prospera. Quindi è arrivato il momento di farci la domanda se a questa limitazione di libertà, se a questo "crucifige" di chi la pensa diversamente si debba porre in qualche modo fine e rimedio oppure no. È forse il momento di chiederci se si può tollerare ancora che quella che è divenuta la tribuna principale, se non l’unica del dibattito virtuale pubblico, debba e possa essere gestita nel modo in cui viene attualmente gestita!? Se sia giunto il momento di trovare, creare tribune alternative e simili in cui traslocare, abbandonando definitivamente il rischio concreto del “Grande Fratello” perfettamente capace di indirizzare il pensiero dei suoi milioni di utenti.
Concludendo, è forse il momento di chiederci a livelli al di sopra del nostro come il Parlamento, chi controlla il controllore? Chi ci difende da fessabuk su fessabuk? Chi ci tutela dalle sue mire moralizzatrici, dalla sua rieducazione forzosa e dalla sua censura culturale?
Che titoli! Lei mi lusinga ! Non sa che piacere che Provo nel vedere che sempre piu utenti si svegliano dovrebbero cercare di diffondere il verbo e' proprio nel convincere i propri famigliari e amici lo scoglio piu grosso cosa non da poco
RispondiEliminaMi riservo di usare la mia testa, e di essere critico con quello che scrive, ma provo un senso di gratitudine nei suoi confronti perché le sue argomentazioni sono estremamente verosimili.
EliminaEsiste un Potere occulto mondiale e gli ebrei, finanzieri o d'altro genere, ne sono i protagonisti.
Buonasera, interessante trovare l' articolo di AtlanticoQuotidiano come denuncia del potere occulto degli ebrei ed essersi persi il fatto Bedarida, cioè il sottoscritto, è egli stesso ebreo. Comico direi....
RispondiEliminaTraduci, per favore.
EliminaVogliamo capire.
Che l'articolo su Atlantico Quotidiano contro Facebook (e l' "ebreuccio" che controlla il mondo) è scritto da un altro "ebreuccio", giusto per dimostrare quanto sia assurdo pensare che gli ebrei controllino il mondo, che la pensino tutti allo stesso modo e quanti pregiudizi squallidi ci siano contro gli ebrei. Troppo difficile?
RispondiEliminaNon so fino a che punto gli ebrei controllino il mondo, ma Jackob Rothschild almeno controlla Israele, visto che è suo.
EliminaE poi, attraverso Hollywood, che è in mano loro, indirizzano i pensieri e gli stili di vita del mondo intero, dato che i film che escono da lì sono visti in tutto il mondo.
Vogliamo parlare dei mass-media, tutti in mano loro? O dell'editoria?
E della finanza mondiale che mi dici?
Chi stampa le monete?
Sempre loro!
Vede, lei sta già cambiando argomento. Parlava di Facebook, la smentisco sui luoghi comuni di fb e degli ebrei e lei subito passa ad altro. Per amore di discussione la seguiro' brevemente in questa divagazione: per la sua stessa logica potremmo dire che gli Arabi controllano il mondo, visto che ci condizionano con il petrolio che a cascata influisce su tutta la produzione mondiale, il benessere delle persone, la geopolitica. Senza contare tutto quello che viene acquistato dagli Arabi con l'infinità di denaro che la vendita del petrolio consente e che gli permetterebbe di acquistare quello che vogliono al prezzo che vogliono, dalle cose alle persone (e infatti acquistano dalle Banche alle linee aeree, alle squadre di calcio ad iteri quartieri in tutta Europa ecc ecc ecc, le portano via lo stipendio con il prezzo della benzina e del riscaldamento e via dicendo). Nonostante tutto questo pero' il dubbio che ci possa essere il mondo in mano agi Arabi neppure la sfiora e questo è davvero molto strano. Ma andiamo ancora oltre, visto che lei è convinto che gli ebrei complottino e dominino allora deve necessariamente aggiungere anche gli arabi alla cospirazione. Ora delle due l'una: o ebrei ed arabi complottano insieme e allora lei, oltre ad essere cieco, perde il suo tempo e combatte una guerra persa contro una minima parte dei suoi nemici (anche se le ho dimostrato con mio articolo che gli ebrei non sarebbero una organizzazione monolitica) oppure il complotto e la dominazione del mondo sono fantasie antisemite utili ad altri fini. Non c'è bisogno che mi risponda, semplicemente si faccia le domande.
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