Fonte: L'Officina
Li avevano sempre chiamati Boches (crucchi), ma devono aver cambiato idea: il 22 gennaio la Merkel e Macron, anche se un po’ ammaccati, lei dalla Allianz fuer Deutschland e lui dai Gilets Jaunes, hanno firmato un trattato “epocale” che stabilisce la fusione tra la Francia e la Germania. Non si tratta di uno dei soliti trattati commerciali, ma di una vera promessa di matrimonio fra due Stati che si sono sempre combattuti. Per la firma è stata scelta una città simbolo: Aachen, l’antica Aquisgrana, dove Carlo Magno aveva posto la capitale del Sacro Romano Impero. Non è proprio un bell’avvenimento per gli altri Paesi europei e per l’Ue in disfacimento. Ad esempio, la Francia si impegna ad assegnare in condominio un seggio nel Consiglio di sicurezza dell’Onu alla Germania, il maggior paese sconfitto nel 1945, cosa che irrita gli Stati Uniti.
Il trattato, preparato senza avvisare nessuno dei partners, è stato pubblicato il 16 gennaio da La Tribune e consta di sette capitoli e 28 articoli in cui si definiscono le regole per la cooperazione e l’integrazione franco-tedesca con riferimento al trattato dell’Eliseo del 1963. Prefigura la fusione dei due paesi e sancisce la convergenza fra Francia e Germania in “politica estera, difesa, sicurezza interna ed esterna, diplomazia, giustizia, politica energetica, ricerca, esportazione di armi“. Non è solo un elenco di buoni propositi. Per realizzarli sono previsti strumenti senza precedenti: un “consiglio dei ministri franco-tedeschi”, un “consiglio franco-tedesco di esperti economici”, un “consiglio franco-tedesco di difesa e sicurezza”. Inoltre “un membro di governo di uno dei due Stati prende parte, almeno una volta al trimestre e in alternanza al Consiglio dei Ministri dell’altro Stato”.
Effetto immediato dell’accordo: le strutture dell’Unione Europea sono diventate inutili. D’ora in avanti la “Framania” sarà un centro di comando unitario che punta a fare il proprio comodo senza consultare gli altri, Italia in primis, ma anche Spagna, Portogallo, Polonia, Danimarca, Olanda. Si sfalda così l’Europa pensata dai “padri fondatori” come unione in cui le singole nazioni avessero la loro voce. Logica conseguenza saranno delle alleanze contrarie fra altri Paesi nei quali sono già in aumento i movimenti ostili all’Ue. Nel Regno Unito i fautori della Brexit diranno: “Ve lo avevamo detto che l’Ue era un carrozzone tedesco da abbandonare!” L’europeismo, tanto strombazzato, ha ricevuto un colpo gravissimo. Forse esiziale.
Tutti fanno un gran parlare di una UE allo sfascio e morente, ma è veramente cosi? C'è davvero qualche speranza? (Che muoia ovviamente!)
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