Con chi me la devo prendere, secondo voi? Perché a me non succedono mai queste cose? Io, quando guido, guardo i bordi della strada e quando penso che ci siano degli animaletti che potrebbero sbucare all’improvviso, rallento. Quando vedo merli sui cespugli vicini alla carreggiata o gatti fermi sul bordo, vado piano, se non addirittura mi fermo, quando non ho macchine dietro di me, finché non vedo che l’animale in oggetto si è allontanato (sempre oggi, nel pomeriggio, mi è successo con un fagiano, proprio nella stessa strada tra Sivigliano e il bivio per Romans). E poi ci sono gli indifferenti, i buzzurri, quelli che si credono padroni del mondo, o almeno delle strade, e corrono come dannati, come se non ci fosse un domani. Questi egoisti menefreghisti uccidono le nutrie, i biacchi, le lepri, i fagiani, i gatti che sono soliti allontanarsi dalle abitazioni, specie di notte, i merli che volano rasoterra per sfuggire ai pericoli che vengono dall’alto (i rapaci) finendo maciullati dai pericoli che vengono sul piano orizzontale (le macchine), di cui la loro memoria genetica non li ha avvisati. Poi, sui social, io mi devo confrontare con i naturalisti accademici, che mi rimproverano perché do da mangiare agli uccelli, d’estate e d’inverno, ma soprattutto in inverno. Perché, questi nostri difensori della fauna, laureati in scienze naturali, che solo da poco hanno appeso il fucile al chiodo, non indicono una campagna capillare, assidua e reiterata, per invitare gli automobilisti ad andare piano nelle strade di campagna? In città già vanno a 30 Km all’ora, come a Bologna, e non gli dovrebbe essere difficile imparare ad avere più rispetto per gli animali selvatici, che sono a casa loro, tra l’altro! No, gli “scienziati” se la prendono con noi! Sparano sulla Croce Rossa, perché sanno che le teste di legno con cui tutti noi abbiamo a che fare, carnivori convinti, indifferenti alle tematiche ecologiche, non impareranno mai!
P.S. Dopo una decina di minuti è morta anche la femmina
Io vado a Campoformido, Roberto, quando trovo povere creature in difficoltà (che non siano cani o gatti, ma selvatici).
RispondiEliminaPurtroppo certi animali ti sfrecciano davanti all'auto......l'altro giorno un merlo maschio mi è passato davanti e per un pelo (anzi, una piuma, è il caso di dire), non l'ho fatto secco, e aveva nel becco una rametta per la tana;
poco dopo un altro con un verme....e per fortuna nulla, andata bene.
Ma sono imprevedibili.
Volano altezza cofano.
Altro è farlo apposta, di centrarli.
Zenzero
È una strage di merli qui dalle mie parti, proprio perché volano rasoterra. Del centro di Campoformido sono anni che sento parlare, ma credo che sia gestito dei cacciatori. Freeanimals
EliminaNon mi risulta che il gestore sia tale.
RispondiEliminaD'altra parte, dove porto un selvatico ferito, mancando la sede Lipu (che una volta era ad Attimis)?
Io non so come curare un volatile o un tasso!
Zenzero
Vedo che sei informata, ma sulla LIPU di Attimis ti devo rivelare un segreto, una cosa semplicemente pazzesca. Freeanimals
EliminaDimmela via mail, se è una cosa che scotta.
RispondiEliminaZenzero
No, te la posso riferire qui ed è, anzi, educativa.
EliminaAnni fa partecipavo alle azioni antribracconaggio nel bresciano, raccogliendo i famigerati archetti, che facevano stragi di pettirossi.
Da casa telefonai al responsabile LIPU delegato per la provincia di Udine.
Volevo socializzare e condividere quella che era a tutti gli effetti un'operazione positiva, cioè rimuovere strumenti di cattura illegali.
Ingenuamente, dando per scontato che avevo a che fare con un collega, cioè un difensore degli uccelli, gli dissi che avevo in casa alcuni archetti, non ricordo se tre o cinque.
E sai lui cosa fece?
Mi mandò i carabinieri!
Quando vennero, mi dissero che erano riluttanti ad eseguire quella perquisizione, che non avevano nessun rispetto per il delegato LIPU, me che anzi lo consideravano un pazzo fanatico.
Dovettero eseguire gli ordini perché aveva dei potenti protettori.
Fu allora che collegai i due puntini: la capitale dell'uccellagione in Friuli era Faedis, dove viveva il presidente degli uccellatori, Vincenzo Grando. Attimis è vicina a Faedis.
Due più due fa quattro: il delegato era un uccellatore, mio acerrimo nemico, poiché io ero finito spesso sui giornali proprio per le mie lotte contro l'uccellagione. Lui mi conosceva, io no.
Spiegami come la LIPU abbia potuto nominare un uccellatore come suo delegato!
Robe da pazzi!
A Parma, sede storica della LIPU, devono aver avuto grosse fette di prosciutto sugli occhi. Oppure, essere conniventi con gli uccellatori.