domenica 12 gennaio 2014

Hitckock non l'aveva previsto




Campagne trevigiane sempre più spoglie e sempre meno cariche di vita. L'allarme lo lancia Giancarlo Silveri della Lipu. Dal censimento in corso in questi giorni emerge un dato allarmante: da campi, siepi e fossati sono praticamente sparite specie di volatili un tempo, anche solo fino allo scorso anno, molto comuni nel nostro territorio. Non si vedono più passeri, fringuelli, cardellini, cinciallegre. Un deserto. Per non parlare delle città, dove i passeri sono rarissimi già da molto tempo.
«Qualche esemplare, ma veramente pochi, lo si nota attorno alle case di campagna dove magari ci sono alberi da frutto o comunque del cibo facilmente raggiungibile - osserva Silveri - ma andando in giro per i campi non si sente più niente. Un dato allarmante e molto strano: non sono ben chiari i motivi di questo calo. Potrebbe essere colpa della temperatura, prima fredda poi più mite. Sicuramente ha il suo peso la massiccia presenza dell'agricoltura che ha letteralmente modificato il volto di tanti habitat».

La Lipu, ogni anno, fa due censimenti: uno in primavera e uno in inverno. Entrambi concentrati sulla quantità di passeriformi, specie che l'Unione Europea considera importantissimi rilevatori della qualità dell'ambiente. Lo scorso anno il calo di esemplari fu calcolato attorno al 52%. In questo inverno la situazione è precipitata: le specie più caratteristiche del nostro territorio si sono diradate riducendosi a presenze sporadiche. «La cosa particolare - continua l'esponente della Lipu - è che in autunno il passaggio dei migratori sulla nostra provincia, nei punti normalmente utilizzati per le osservazioni, è stato in linea con gli anni scorsi. Migliaia di esemplari osservati ogni giorno».

In poche parole: le specie sono passate, ma quelle che solitamente si fermavano sembrano non averlo fatto. «Gli anni scorsi registravamo alte presenze di fringuelli, quest'anno se ne vedono pochissimi. Alcune aree, attorno a Montebelluna per esempio, si sono sempre segnalate per la loro biodiversità. In questi giorni invece, in aperta campagna, quindi lontano dalle abitazioni, non si vede e non si sente nulla. Purtroppo l'agricoltura ha sfruttato troppo l'ambiente. E stiamo ricevendo tante mail di trevigiani preoccupati che ci chiedono cosa stia accadendo».

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