mercoledì 6 aprile 2016

Magistratura chemioterapica


Quando cucino tengo la televisione accesa per sentire le notizie del telegiornale. Ieri, mentre mi facevo i sedani rigati al pomodoro, tra le tante baggianate è stato detto che un medico omeopata è indagato perché una sua paziente è morta di cancro. La dottoressa Germana Durando, che segue la terapia di Geerd Hamer, non è riuscita infatti a salvarla e i suoi parenti le hanno fatto causa. Il giornalista che dava la notizia ha usato più volte il termine omeopatia in riferimento alla medicina hameriana, cosa che non mi sembra corretta ma che per il grande pubblico invece può andar bene. L'omeopatia è talmente odiata dalla classe medica al potere che la schiaffano dappertutto, a tutte le medicine alternative ed, evidentemente, “nuova medicina germanica” era troppo lungo e poco telegenico. 


La prima cosa che mi è venuta in mente, mentre tagliuzzavo la cipolla, è che se tutti i parenti delle persone morte di cancro in seguito alla chemioterapia facessero causa ai loro medici, i magistrati dovrebbero chiudere i tribunali per eccesso di processi e il sistema giudiziario andrebbe semplicemente in tilt. E invece, siccome una mano lava l'altra ed entrambe lavano la faccia, i mass-media aiutano la magistratura ed entrambi aiutano le industrie farmaceutiche che li finanziano. O meglio, che rappresentano il principale introito dei loro padroni, di quei padroni del mondo che tirano i fili della società. Gli incassi astronomici del farmaco permettono l'esistenza di giornali e televisioni e anche i giudici dei tribunali hanno il loro vantaggio a difendere lo status quo, benché lo stipendio gli venga pagato con i soldi dei contribuenti, che sono pur sempre soldi prestati dai padroni del mondo.


La seconda cosa che mi è venuta in mente, per analogia con una mia esperienza personale, è che quando muore un paziente che rifiutava i protocolli standard sembra che sia stato commesso un crimine, mentre quando ne muore uno che si era sottoposto a chemio e a radioterapia sembra la cosa più normale del mondo, poiché la natura ha seguito il suo corso e i medici, come formula di rito, hanno fatto tutto il possibile. I medici che seguono le indicazioni di Hamer (o di Tullio Simoncini) li si immagina intenti a somministrare intrugli mortali, in qualche antro fumoso e buio, con un malefico ghigno satanico stampato sul volto, a persone deboli di carattere che si sono lasciate circuire. L'operazione di demonizzazione di tutto ciò che non segue i dettami del sistema, quando non è portata avanti da Striscia la Notizia che fa fare la figura del ciarlatano al dottor Simoncini, è attuata come in questo caso dai telegiornali, che nella mente dei telespettatori sono su un gradino più alto, nonché ritenuti più credibili, di un Gabibbo o di un Ficarra e Picone.


Quando recentemente un giudice donna ha stabilito che la casa del defunto Ermes Mattielli venisse data al Rom da lui ferito mentre gli rubava il rame in cortile, la foto del giudice è apparsa su Facebook affinché gli utenti sdegnati vedessero come la magistratura stia favorendo i criminali e umiliando gli italiani. Ecco, nel nostro caso, bisognerebbe che anche la foto del giudice che ha incriminato la dottoressa Durando venisse resa pubblica, in modo che gli utenti di internet vedano il volto di un servo degli Illuminati, nell'atto di difendere gli interessi criminali dei dispensatori di morte, veleni e menzogne. Ci vorrebbe una gogna mediatica che ristabilisca un minimo di giustizia verso medici coraggiosi che si sforzano di liberarsi dei ricatti occupazionali e delle catene imposte alla classe medica da BigPharma.


Il giornalista che ieri ha dato la notizia, ha fatto un accenno all'origine psicologica delle malattie, così come spiegato da Gerd Hamer. Io non sono un esperto, non so come un tumore possa nascere in seguito a traumi psichici e possa farlo colpendo un organo anziché un altro, ma posso riferire una mia esperienza personale che, se proprio non è vera, è almeno del tutto verosimile. 


Due anni fa mi sono ammalato di epatite. Credo sia quella cosiddetta alimentare, perché, non avendo fatto visite mediche, non so se si tratta della A, della B o della C. Mi trovavo in Madagascar e ogni volta che mi trovo a passare del tempo su quell'isola mi si abbassano le difese immunitarie a causa dello stress. Penso che siamo tutti d'accordo nell'attribuire allo stress una grossa parte di responsabilità nell'insorgenza delle malattie. Nel mio caso, lo stress è dovuto al vedere quotidianamente maltrattati e macellati gli animali, entrambi spettacoli poco consueti nelle nostre contrade. Per chi non è animalista questi eventi non rappresenterebbero uno stress e quindi non avrebbero conseguenze sulla salute, ma noi vegani siamo macchine delicate. Ovviamente, non basta essere stressati per prendersi l'epatite, ma questo andava spiegato come premessa, per capire che se le difese immunitarie sono sguarnite, si lascia la porta aperta alle malattie, come infatti è avvenuto nel mio caso e come ora vi spiegherò.


Ho già detto che non sono un esperto di Nuova Medicina Germanica e quindi risento ancora dell'idea classica di malattia intesa come generata da cause fisico-chimiche, più che psicologiche. Appena mi sono accorto di essere debolissimo, tanto da non riuscire a stare in piedi e con febbre a 39 ho pensato alla malaria, di cui avevo sofferto anni prima sempre in Madagascar. Poi, siccome io e la mia compagna lavavamo l'insalata con l'acqua del pozzo, non propriamente salubre e non indenne da colibatteri fecali, ho pensato alla febbre tifoide. 


Ma quando mi sono accorto di avere anche gli occhi gialli e un colorito epidermico dello stesso colore, ho capito che c'era qualcosa che non andava nel fegato. Dopo diversi giorni in cui avevo preso pastiglie sbagliate, cioè contro il tifo, ho capito che si trattava di epatite virale e l'ho capito grazie a due persone, entrambe di etnia Merina: il nostro autista, che aveva la moglie afflitta dallo stesso malanno, e suor Clemenza, che di mestiere fa l'infermiera e qualcosa di medicina sicuramente se ne intende. Fin dall'insorgere dei sintomi avevo cambiato alimentazione: niente fritti, niente olio, né alcolici e infatti sono stato quattro mesi senza toccare una birra, ma è stato solo dopo esser tornato in Italia che un amico mi ha acceso una luce in testa riguardo all'insorgere dell'epatite.


Secondo la Nuova Medicina Germanica, il fegato diventa l'organo bersaglio quando il soggetto ha paura di non farcela ad arrivare alla fine del mese, ovvero di non avere abbastanza soldi per campare. Perché l'inconscio scelga il fegato quando si hanno preoccupazioni di tipo economico non so, ma quando l'amico mi ha spiegato questo, mi è venuto in mente che la mia malattia è insorta dopo una settimana dall'aver saputo che la carta di credito del circuito Maestro in Madagascar non veniva accettata dalle banche, a differenza di quella Visa che lo è. I soldi li tenevo nella prima, mentre la seconda era vuota. In quella settimana scrissi diverse mail ad amici in Italia per chiedere di aiutarmi, visto che mi mancavano due mesi alla partenza, ma le comunicazioni erano lente, dilazionate nel tempo, ed alcuni di loro mi dissero anche che non potevano essermi d'aiuto. Alla fine, trovai un altro amico che mi fece una ricarica sulla Visa alle poste di Codroipo, ma nel frattempo il mio inconscio aveva avuto una settimana per fare i suoi inesorabili ragionamenti e il risultato si è manifestato con l'epatite virale. I virus, che forse erano già presenti dentro di me e non hanno avuto bisogno d'introdursi con l'acqua del pozzo, hanno trovato la strada libera perché il potente tiranno conosciuto con il nome di subcosciente gli ha permesso di entrare in azione.


Non so se questa è la diagnosi giusta, ma la trovo estremamente plausibile. Al mio ritorno in Italia avevo perso dieci chili e a distanza di due anni l'epatite non è sparita del tutto e credo che ci dovrò convivere per il resto della vita. Non ho più l'itterizia, ho ripreso a bere birra e vino con moderazione e cerco di evitare il più possibile i cibi fritti, compresa la cipolla che tagliavo mentre ieri davano la notizia. Se i servili giudici la smettessero, sulla base dei loro pregiudizi, di perseguire reati immaginari e se la gente fosse libera di scegliere come curarsi e anche come morire, vivremmo in una comunità di uomini intelligenti e cooperanti, anziché in questo schifo di società competitiva, gerarchica e schiava delle tenebre scientiste.

2 commenti:

  1. Condivido il ragionamento, per le morti da chemioterapia a seguito di cure prescritte da strutture ospedaliere nessuno si prende la briga di fare causa, tanto sa che nn otterrà niente é come il sassolino contro la montagna.

    A San Marino [sono italiani nn sanmerinesi] applicano l'RQI [riequilibrio quantico integrato] loro sostengono che tutte le cure possono andare bene, ma non per tutti può andare bene la stessa cura e loro hanno messo a punto un sistema per chiedere all'Inconscio quale cura sarà efficace, poichè l'Inconscio sa e a volte sa anche se una persona si é fatta venire [o gli hanno fatto venire] una malattia per cause varie che possono trovarsi nel passato, nel presente o nel futuro.

    Charly

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    1. Non so niente di questo RQI, ma vedo spesso la pubblicità su Facebook. E perciò non la consideravo una cosa seria.

      Ora presterò più attenzione.

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