Il peggiore degli scenari possibili

Eccovi un assaggio di ciò che sarà – Dio non voglia – il nuovo ordine mondiale, sia che vinca l’Occidente sedicente democratico, monopolare, sia che vinca la Russia e la Cina, che prospettano un nuovo ordine multipolare. I cittadini, o sudditi che dir si voglia, saranno sottoposti a continui ricatti, per farli rigar dritti. Ne abbiamo avuto clamorosi esempi negli ultimi tre anni, e questo è l’andazzo che continuerà da qui a non si sa quando, almeno finché i padroni del mondo non decideranno di dire basta, ovvero quando avranno piegato gli animi della stragrande maggioranza della popolazione. Il mio caso specifico è emblematico. Scadutami la carta d’identità durante la farsa pendemica, non potevo entrare all’ufficio anagrafe del comune di Codroipo se non avessi fatto il gesto di sottomissione evidenziato dal mettere un bavaglio sulla bocca. Perciò, ho aspettato che dal primo maggio 2022 togliessero questo obbligo e mi lasciassero entrare in municipio senza umiliarmi con il bavaglio. Ho richiesto il rinnovo della carta d’identità una prima volta, ma quello che pensavo fosse un eccesso di zelo da parte dell’impiegata comunale, cioè chiedere il nulla osta alla questura di Udine, era in realtà la procedura normale a cui ogni cittadino deve sottostare se vuole passaporto o carta d’identità. La questura, alla mia prima richiesta, rispose che siccome avevo delle multe arretrate da pagare, non poteva rilasciarmi l’autorizzazione ad espatriare, non finché non avessi pagato tutte le multe. 

Quella misura mi fu imposta tredici anni fa, dal tribunale, perché dovevo ancora scontare una pena residua, risalente all’epoca di A.L.F. e i giudici non volevano correre il rischio che scappassi all’estero. Siccome nel frattempo ho estinto tutti i miei debiti con la Giustizia, avendo smesso di andare in giro di notte “a far danni”, come diceva la buon’anima di mia madre, una Giustizia che sia degna di tale nome, se vivessimo in un paese civile, dovrebbe cancellarmi, ipso facto, tale restrizione, ma la Questura di Udine ha voluto andare in direzione opposta, cogliendo l’occasione, sulla base di un presupposto inesistente sul piano giuridico, e ricattarmi platealmente. Vi ricorda niente? Presupposti sanitari sbagliati, provvedimenti restrittivi? 

Dopo qualche mese sono ritornato alla carica e ho chiesto alla stessa impiegata comunale di riprovare ad inviare la mia richiesta di rinnovo della carta d’identità, cosa che la diligente funzionaria ha fatto, per la seconda volta. Oggi, 27 marzo 2023, ella mi chiama al telefono dicendomi che la questura ha, a sua volta, risposto, condizionando nuovamente il rilascio del documento al pagamento delle multe, solo che siccome pareva brutto usare la parole "multe", hanno preferito usare il termine “ostatività”. Ma non è, cari questurini, infiocchettando il testo, che diventate meno carogne. Ricattatori eravate e ricattatori rimanete. La brava funzionaria del Comune ha aggiunto che potevo telefonare alla questura, per chiarimenti, e si accingeva a passarmi il numero. Io le ho risposto che non mi piace parlare con i poliziotti e che la ringraziavo perché aveva fatto tutto ciò che era in suo potere fare. E quindi, io rimarrò senza un documento valido e non potrò andare in Slovenia a fare il pieno di benzina, né in Austria a fare una passeggiata, né – e questo è ciò che mi scoccia di più – andare in Svizzera a trovare la morosa.

Questo è solo un assaggio di ciò che ci aspetta. Con una scusa qualsiasi, il governo prossimo venturo ci ricatterà per farci fare ciò che conviene ai padroni. Se non ti vaccini, non puoi lavorare. Se non hai l’auto elettrica, ti sequestriamo quella diesel. Se non hai la casa coibentata, te la pignoriamo. E via discorrendo! Anche entrare in un supermercato ti sarà proibito se non ottemperi alle loro esigenze. Per non parlare delle banche, dove il tuo conto sarà congelato se non ti sottometti ai loro diktat. E in quel caso, basta un clic su un computer. Pertanto, se non ci svegliamo e non cominciamo a mandare al quel paese le autorità, le istituzioni e tutti quelli che si sono messi in testa di interferire nelle nostre vite, semplicemente indossando una divisa, un brutto giorno ci ritroveremo messi male, proprio male, e ci chiederemo stupefatti come sia potuto accadere. Intanto cominciamo, il 2 e 3 aprile prossimi, a disertare le loro pagliacciate elettorali.